Resoconto della seduta n.90 del 22/11/2022
SEDUTA N. 90 DEL 22 NOVEMBRE 2022

La seduta inizia alle ore 10,30

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Buongiorno a tutti. Dichiaro aperta la seduta n. 90 del 22 novembre 2022. Do per letto il processo verbale della seduta n. 89 del 17 novembre 2022, il quale, ove non vi siano opposizioni, si intende approvato ai sensi del comma 4 dell’articolo 53 del Regolamento interno.
Richiamo, inoltre, ai sensi del comma 5 dello stesso articolo, l'attenzione di tutti i Consiglieri sulle comunicazioni distribuite con cui porto a conoscenza dell'Assemblea quanto espressamente previsto dal Regolamento Interno.
Al primo punto ci sono le interrogazioni, ma gli Assessori che sono chiamati a rispondere, Assessori Saltamartini, Baldelli e Brandoni, non sono in questo momento presenti neppure per il punto 2, per l'interpellanza a cui deve rispondere l'Assessore Saltamartini.
Metto in votazione il rinvio della proposta di atto amministrativo n. 39 in quanto questo atto deve essere votato dopo l’approvazione o meno del rendiconto, che andrà all’attenzione del Consiglio regionale nella prossima seduta di martedì.
Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Buongiorno a tutti quelli che ci sono. Ieri nella Conferenza dei capigruppo avevamo deciso di non convocarci di nuovo per permettere a quest’Assise di aprire i lavori con puntualità e per la prima volta avremmo potuto iniziare alle ore 10,00, invece, ancora una volta siamo ad arrancare. Ma questo non è il fatto vero, è che siamo costretti non solo a iniziare con mezz'ora di ritardo, e la ringrazio per aver aperto i lavori, ma lo facciamo senza gli Assessori per cui dobbiamo rinviare gli atti ispettivi (interrogazioni e interpellanze).
Sul rinvio dell'atto amministrativo n. 39, noi siamo d'accordo, ma forse non doveva essere iscritto perché, come sappiamo, proporre il bilancio consolidato senza aver approvato il consuntivo non è opportuno e sicuramente illegittimo.
Ritengo che a nessuno sarebbe venuto in mente di proporre oggi l’iscrizione d’urgenza del consuntivo perché sarebbe stato uno sgarro istituzionale analogo a tanti altri che abbiamo un po' subito in quest'Aula, ma questo sarebbe stato di particolare gravità. Ieri in Conferenza dei Capigruppo c'era il favore nostro, guardo la Consigliera Ruggeri, che è relatrice di minoranza, che aveva già posto il tema, che è stato colto, quindi oggi rinviamo l’atto e lo sincronizziamo, come la legge impone, nella prossima seduta dopo il rendiconto.
Un voto favorevole da parte nostra, penso anche dal Gruppo del Movimento 5 Stelle. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio della proposta di atto amministrativo n. 39. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

PRESIDENTE. Mi sia consentito rispondere per chiarire in merito all'intervento che ha svolto adesso il capogruppo del PD Consigliare Mangialardi.
Innanzitutto chiedo scusa per essere giunto più tardi delle ore 10,00, l’orario che c'eravamo dati per l'avvio del Consiglio regionale.
Inoltre mi faccio carico della errata indicazione sull’ordine del giorno del punto 3 “Proposta di atto amministrativo n. 39”, che deve seguire la proposta del rendiconto del bilancio. Grazie per aver accolto nella Conferenza dei Presidenti dei gruppi la proposta avanzata, quella più congeniale, per consentire a tutti i gruppi consiliari di valutare anche il rendiconto con i dovuti tempi necessari.
E’ presente per la Giunta l’Assessore Biondi, alla sua presenza si può svolgere l'attività di Consiglio regionale.

Mozione n. 289
a iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri
“Richiesta stato di emergenza in conseguenza della sequenza sismica che dal 9 novembre scorso sta interessando le Marche”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 289 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo, Santarelli, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Questa atto era stato rinviato la settimana scorsa.
Una mozione rilevante, un'opportunità per fare in modo che l'intero Consiglio regionale possa in qualche modo dire alla Giunta e al Presidente di presentare la richiesta dello stato di emergenza.
Abbiamo presentato questa mozione il giorno 11 novembre, la prima scossa è avvenuta il 9 e il venerdì abbiamo presentato questo atto, che è stato sottoscritto da tutto il gruppo del Partito Democratico e dai gruppi del Movimento 5 Stelle e Rinasci Marche. Una mozione, con questa richiesta, dovrebbe dare forza all'intera Giunta e al Governo regionale.
Ieri abbiamo letto che il Presidente ha fatto la richiesta per lo stato di emergenza, noi Consiglieri non abbiamo il protocollo privato della Presidenza, oggi è prevista questa mozione, sarebbe stato un segnale di sensibilità e anche di rispetto del Consiglio regionale farci avere la richiesta perché noi, al di là di un comunicato stampa, non abbiamo visto niente.
I comunicati stampa sono una cosa e la richiesta che viene fatta realmente è un altra.
Non capiamo che cosa sia cambiato da giovedì ad oggi, ci sono stati il sabato e la domenica e venerdì è stato l’unico giorno pieno e lunedì mattina si è stati pronti a fare la richiesta dello stato di emergenza. Non si è voluto dare seguito ad una mozione che una parte del Consiglio regionale aveva presentato, anche se ho detto sin da subito che era una mozione aperta e c’era la possibilità per tutti i gruppi consiliari di sottoscriverla.
La mozione va votata e ritengo che sia importante anche ricevere la richiesta che ha fatto il Presidente anche perché non sappiamo quali territori interessa. Nel comunicato stampa che ho letto non sono riuscito a capire che tipo di richiesta è stata avanzata.
Ci auguriamo che il Governo prenda in carico questa richiesta in tempi rapidi e riconosca realmente lo stato di emergenza per questo terremoto, che preveda le risorse necessarie se non altro per far fronte all’emergenza.
Bene la richiesta, ma ci auguriamo che il Governo non perda altri dodici o tredici giorni come ha fatto il Governo regionale, che ci ha messo tredici giorni per decidere se fare la richiesta. Non vorrei che il Governo nazionale faccia passare altri giorni perché è giusto riconoscere le spese delle persone.
Sono contento e la felicità non è solamente mia, ma è un po' di tutti per aver letto che sono state stanziate le risorse per quanto riguarda il precedente stato di emergenza, quello legato all’alluvione, ho letto che sono stati previsti 400 milioni di euro.
Una bella notizia per il nostro territorio, per il dramma che è avvenuto e ci auguriamo che queste risorse siano disponibili anche perché ancora nelle tasche dei cittadini non è arrivato un euro. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Non so se dobbiamo essere contenti oppure continuiamo nel teatro dell'assurdo. Avevamo fatto una cosa molto semplice, addirittura banale, che davamo per scontata. Abbiamo presentato l'11 novembre la mozione, immediatamente dopo il terremoto, avendo una ricognizione sommaria dei danni che c'erano pervenuti dai sette Comuni particolarmente interessati dalla scorsa di magnitudo 5.7 del 9 novembre.
Abbiamo presentato una mozione a firma dell'intero gruppo del Partito Democratico, prima firma il Consigliere Biancani, del gruppo del Movimento 5 Stelle e del gruppo di Rinasci Marche, e abbiamo messo a disposizione di questa Assise un atto che avrebbe aiutato.
Spero che i cittadini si rendano conto del valore che date agli atti perché non dimentico il dibattito che c’è stato non più tardi di giovedì scorso.
Il Presidente ci ha detto che voleva essere certo dei danni e che prima di fare una cosa che non era sostenuta dalla documentazione necessaria …, non bastavano i 500 ragazzi che sono in giro per la città di Ancona, gli edifici, le chiese, le strutture private che sono state segnalate dai Sindaci in modo formale con ammontare di cifre importanti.
La norma è abbastanza chiara, occorre una ricognizione sommaria e il Presidente non era ancora stato messo nelle condizioni.
Ho fatto la richiesta di accesso agli atti e vorrei capire che cosa è mutato tra giovedì e domenica, quale tipo di sollecitazioni ulteriori avete avuto per mettervi nelle condizioni di capire quello che tutti gli altri avevano già intuito e certificato nei giorni precedenti.
In una nazione come questa, mangiata e triturata dalla burocrazia, della quale ne fate sempre un baluardo per proteggervi dall'incapacità di agire, essere tempestivi conta perché perdere 10 giorni vuol dire che tutto avviene poi con 100 giorni di ritardo.
Quello che per me è grave rispetto al dibattito di giovedì scorso e che avete voluto strumentalizzare politicamente un atto che invece era di puro sostegno, non c'era nessuna critica, nessuna argomentazione che sottolineasse il ritardo. Abbiamo solo detto: “Guardate, pensiamo che sia opportuno dichiarare lo stato di emergenza”.
Non dimentico le parole sprezzanti, che non mi sorprendono, del Consigliere Putzu, non dimentico che noi avremo chiesto lo stato di emergenza per dare sostegno politico al Sindaco di Pesaro, che essendo preparato e avendo strutture adeguate era arrivato molto prima di voi rispetto al risultato che avete dovuto certificare ieri. Non c'era niente di questo, nemmeno la volontà di allontanare i turisti dalle Marche, come ricordato dal Consigliere Marinelli, non si assumeva il giusto provvedimento perché quello avrebbe messo in cattiva luce le Marche in giro per l'Italia e per il mondo.
Vi siete resi conto forse per la pressione che vi abbiamo imposto, aprendo il dibattito qui, facendo una conferenza-stampa, e subito dopo avete fatto l’atto, ma non era la nostra pressione, era la pressione che stava montando tra i Sindaci, "anche politicamente vicini a voi”, perché avevano danni e avevano bisogno di certezze anche non economiche, che arriveranno, spero che il provvedimento sia assunto positivamente, dopo la richiesta al Governo, per la semplificazione burocratica e per consentire di fare gli interventi in emergenza urgenza con la modalità che lo stato dichiarato può permettere.
Penso che siate stati inadeguati nell'assumere questo provvedimento, anche poco rispettosi sul piano istituzionale.
C’è una mozione in Consiglio, c'è un dibattito e voi lo deformate, lo portate sul piano politico, assumete, e ci voglio credere, la richiesta formale di stato di emergenza da inoltrare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e non comunicate ai proponenti nemmeno due righe per dire: “Ecco l’atto, ritirate la mozione”, non avete fatto nemmeno questo perché siete arroganti, presuntuosi, supponenti e in questo caso, e non solo, anche incapaci. Grazie.

Presidenza del Vice Presidente
Gianluca Pasqui

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Sono in linea con quanto espresso dai Consiglieri Biancani e Mangialardi, però ci tengo a dire qualche parola anch’io sul fatto e che alla fine possiamo dirci contenti perché la mozione che abbiamo presentato, con un po' di lungimiranza una settimana fa, di fatto è stata già accolta nei fatti con una tara istituzionale.
Mi sarei aspettata due righe che comunicassero ai firmatari, ai capigruppo, che lo stato di emergenza era stato chiesto, invece l’ho dovuto leggere sulla stampa, il che non è proprio il massimo della forma, soprattutto all'indomani di un dibattito politico estremamente scadente perché in quest'Aula la scorsa settimana abbiamo visto un teatrino squallido su un argomento importante, serio, e lo ha dimostrato il Presidente ieri firmando la richiesta dello stato di emergenza.
Oltre ad averci visto bene e per tempo, abbiamo anche fatto emergere che il centro-destra è andato avanti a spanne sulla questione perché ci sono state gaffe, ma soprattutto c'è stato il tentativo di politicizzare una tragedia che ancora non è stata esaurita perché lo sciame sismico è ancora in corso. I danni si sommano, le richieste di aiuto da parte dei Comuni aumentano di ora in ora e dire che la richiesta dei Sindaci di centro-sinistra veniva strumentalizzata non fa onore a chi ha detto quelle cose nè alla parte politica della persona che si è espressa in questo modo, né tanto meno all’Aula.
Tralasciamo le questioni di chi cerca di dimostrare che ci sono terremoti di serie A e terremoti di serie B o il fatto che la richiesta di stato di emergenza poteva allontanare il turismo. Sono state delle gaffe che ancora ci portiamo dietro perché ciclicamente vengono riproposte e ci fanno fare brutte figure.
Peggio ancora dal mio punto di vista è stata la strumentalizzazione politica che è avvenuta in quest'Aula su un evento estremamente serio, in cui tutti siamo chiamati a dare risposte.
Ieri il Presidente ha dato la risposta che l’opposizione aveva suggerito, mi sento soddisfatta, anche se abbiamo perso dieci giorni fondamentali e soprattutto ci siamo regalati quello spaccato squallido di discussione in Aula di cui tutti avremmo fatto volentieri a meno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Vicepresidente Pasqui. Il nostro gruppo regionale, il gruppo di Rinasci Marche ha firmato con convinzione questa mozione, come è accaduto due mesi fa quando abbiamo chiesto un impegno a tutti i Consiglieri rispetto all'alluvione, proponendo anche una Commissione di inchiesta sull'alluvione. Al gruppo Rinasci Marche tutto questo è stato rigettato.
Oggi si chiede con questa mozione l'ennesima azione a sostegno dei marchigiani, in particolar modo di una parte della regione che è stata colpita violentemente dal terremoto. Un atto che vuole mettere in evidenza la necessità prioritaria di chiedere lo stato di emergenza, come leggiamo dalla stampa alcune notizie.
Come gruppo Rinasci Marche ci piace vedere lontano ed abbiamo visto lontano quando abbiamo firmato questa mozione insieme agli altri perché era una priorità legata ad alcune necessità concrete del territorio. I nostri cittadini, dopo aver perso reddito, abitazioni e prospettive future perché colpiti dall'alluvione, oggi vedono un'ulteriore disgrazia, quella del terremoto, che è stato sottostimato. C’è stata una scossa di magnitudo 5.9 ed alcune aziende si sono dovute fermare, alcune cittadini si sono ritrovano sfollati, soprattutto è venuta meno la possibilità di stare in comunione. Penso all'Università di Ancona che ha dovuto interrompere le proprie lezioni, agli studenti universitari di medicina. Proprio oggi è una giornata di festa per l’Azienda perché si parla di quello che è stato l’Ospedale riunito in questi ultimi anni, mentre noi facciamo seduta stanno parlando, e questo non va bene.
Il terremoto ha provocato delle lesioni anche alle università e alle chiese, dovevamo intervenire immediatamente, leggiamo dalla stampa invece che questa Giunta e questa maggioranza ci hanno anticipato sui giornali.
Saremo contenti di lavorare in Aula, di dare una mano ai marchigiani all'interno dell’Aula consiliare, che è principe all'interno di questo consenso, soprattutto condividere anche con la maggioranza alcune scelte che non sono di minoranza o maggioranza, ma hanno la necessità di dare una risposta concreta a tutti i cittadini marchigiani, a cui onestamente importa poco dei nostri lavori, importano le azioni concrete, i ristori per l'alluvione, le azioni economiche che verranno messe nelle tasche dei cittadini.
L’emergenza del terremoto era un fatto da prendere immediatamente in considerazione, a maggior ragione ora che il Governo nazionale vede una maggioranza in linea con quello regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Con sfumature indubbiamente diverse gli interventi hanno messo in evidenza un modo di politicizzare anche stavolta una tragedia, in maniera molto evidente e con sfumature diverse.
Ho apprezzato alcuni interventi che sono stati molto costruttivi, pacati, adatti al tipo di discussione che si sta attuando, pur con pensieri diversi. Tra di noi deve esserci un approccio rispettoso verso chi subisce le situazioni, c'è sempre un modo di approcciarsi, uno più diretto e più strumentale.
Non sono qui per dare giudizi su quanto i singoli Consiglieri hanno espresso, ho apprezzato alcuni interventi e altri meno, mettiamola così, ma questo vale come mia umile opinione personale.
Per quel che riguarda la strumentalizzazione, indubbiamente c'è stata anche sui territori, io che vivo nella provincia di Pesaro e Urbino e sono stato toccato direttamente da questa tragedia, come chi vive ad Ancona, ho notato anche su televisioni locali, che non vengono neanche viste in tutta la regione, forti attacchi strumentali anche da parte di amministratori politici di quelle zone. C’è modo e modo anche di approcciare.
Devo dire che su questa vicenda non abbiamo nulla da rimproverarci perché fin dai primi minuti c'è stata tutta l'attività necessaria, in accordo con la Prefettura e con tutte le altre istituzioni rappresentative di questi territori e di questa Regione, il GCS ed il COR sempre convocati e fatto il punto minuto per minuto. Abbiamo fatto riunioni straordinarie quando il Sindaco di Ancona si era lamentato che aveva 1500 richieste ed aveva difficoltà ad evaderle. Abbiamo dato la nostra disponibilità anche come Protezione Civile a dare una mano, ma poi durante quella riunione si è evidenziato che questa cosa "non serviva” perché delle 1500 richieste oltre 1000, effettivamente e come immaginavamo, fortunatamente sono risultate solo apprensioni da parte cittadini, che magari temevano qualche ripercussione sui loro immobili, che fortunatamente sono risultate non pericolose.
Tutti i sopralluoghi e le verifiche stati fatti. Nessuna realtà è stata sottovalutata, ma tutte sono state approfondite. In accordo con il Capo dipartimento della Protezione civile, con il quale sono stato, oltre al Presidente, regolarmente in contatto, abbiamo detto che prima di chiedere lo stato di emergenza occorreva fare una verifica complessiva per capire effettivamente quale fosse la situazione, che attualmente è abbastanza chiara, anche se è work in progress, sperando che le scosse smettano. La verifica è stata fatta sabato mattina, tre giorni fa, ed è arrivata anche da parte del Comune di Ancona la richiesta presunta dei danni, dato che sono danni non certificati, ma visionati perché la certificazione avverrà da oggi in poi con la richiesta dello stato di emergenza. Volutamente questo è stato fatto altrimenti si rischiava di chiedere nei primi giorni, nelle prime ore, lo stato di emergenza che avrebbe bloccato le attività complessive di tutti quei luoghi in cui si chiedeva di fare le verifiche, che, se fossero state certificate con le schede AeDes, sarebbero state bloccate e rese inagibili fin dalle prime ore, senza avere certezza della gravità del contesto.
La messa in sicurezza è stata immediata con i sopralluoghi tempestivi dei Vigili del fuoco e dei tecnici dei vari Comuni su tutti gli istituti scolastici, sulle proprietà pubbliche ed anche sulle proprietà private. Si è andati secondo una scala di gravità, quelle che erano segnalate con maggior evidenza sono state visionate per prime, quelle segnalate con minore evidenza e minor drammaticità nei giorni successivi. Nel giro di una settimana sono state visionate tutte.
Sabato mattina abbiamo avuto la situazione più chiara, ci siamo risentiti con il Capo dipartimento della Protezione civile ed abbiamo deciso che lunedì mattina avremo richiesto lo stato di emergenza. Ho anche motivo di pensare che verrà accettato, Queste sono le realtà, gli scambi avvenuti con la Protezione civile regionale e nazionale.
Ieri abbiamo portato avanti la richiesta, come è normale che sia e come era stato concordato fin dai primi minuti ed in queste ore continuerà l’interlocuzione. Deduco che sarà accertata con una ordinanza successiva che ci metterà nelle condizioni di certificare i danni reali, che voglio sperare siano molto diversi dai quelli evidenziati, questo non per sottovalutare la cosa, ma perché mi auguro che tutti quei danni - oggi si parla 30 milioni, 50 milioni - visionati a spanne con le certificazioni verranno ridimensionati, resi fattibili negli interventi nel più breve tempo possibile. Se poi ci saranno delle condizioni di messa in sicurezza in maniera più stabile e definitiva saranno affrontate con lo stato di emergenza, che consentirà, speriamo, di avere in futuro dei ristori necessari.
La cosa certa è che laddove c’era una contingenza di pericolo si è già intervenuti fin dalle prime ore, infatti si è visto lo sgombero delle scuole e la resa inagibile di alcuni stabili in cui sono state fatte le verifiche. Nulla è stato lasciato indietro e al caso e su questo c'è stata anche la convergenza del Sindaco di Ancona in una riunione straordinaria fatta con i Vigili del fuoco e con tutti gli altri enti appositamente su Ancona, fin dalle prime ore.
Non abbiamo nulla da rimproverarci, è stato fatto tutto quanto era necessario e lo stato di emergenza non è stato affatto tardivo, ma concordato con la Protezione civile nazionale:verificare l'entità dei danni prima di fare una richiesta ufficiale di stato di emergenza, che ha questo punto è stata fatta.
Non vedo stamattina di cosa stiamo discutendo, se non di ritirare questa mozione o di non votarla. Perché votare una cosa che è stata fatta con regolarità, attenzione e nei tempi dovuti e voluti? Non vedo cosa dovremo votare stamattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Ci farebbe piacere sapere che voti ha dato, chi è stato più bravo, chi meno. Lei si è preso l’autorità di giudicarci, anche rispetto a come ci muoviamo e agli interventi che facciamo. Complimenti!
Lei si prende anche la briga di decidere cosa deve votare il Consiglio regionale, lei non è un Consigliere, glielo ricordo, non è stato eletto, è stato nominato, pertanto non è un Consigliere, lasci ai Consiglieri la possibilità di decidere se vogliono votare o no la mozione.
Le ricordo, Assessore, che lei ha detto una cosa molto grave, sono contenta che sia stata registrata, ha detto: “Non abbiamo fatto fare i sopralluoghi con le schede AeDES perché molti edifici sarebbero risultati inagibili”. Le ricordo una cosa, tutti i sopralluoghi che sono stati fatti non sono certificati perché i sopralluoghi certificati non sono quelli dei Vigili del fuoco, né quelli dei tecnici comunali, a meno che essi non siano certificati come certificatori. Non tutti i tecnici sono abilitati a redigere le schede e le spiego anche come sono fatte queste paginette delle schede AeDES, che ha creato e ha inventato la Regione Marche, e siamo orgogliosi che vengano usate in tutta Italia, c'è scritto il danno pregresso, il danno in quel momento e quello che si deve fare e dove si deve fare, se un edificio è agibile o no, con provvedimenti, se devono essere sgomberate le persone, soprattutto vanno fatte per le opere pubbliche.
Voi avete fatto valutare le opere pubbliche, non sappiamo da chi, certamente non con le schede AeDES. Le leggo la legge che lei avrebbe dovuto applicare perché mi pare, da quello che ho capito, che voi avete scritto una nota al Capo dipartimento della Protezione civile nazionale e al Ministro, invece il Presidente avrebbe dovuto scrivere al Presidente del Consiglio, cosa che voi non avete fatto, cosa che non doveva fare, era un’analisi preliminare dei danni perché quella si fa in seconda battuta tant’è vero che è prevista dal comma 2 dell’articolo 29. Il comma 1 dice che a seguito di una valutazione speditiva svolta dal Dipartimento della Protezione civile sulla base dei dati e delle informazioni disponibili, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e formulata anche su richiesta del Presidente della Regione, viene dichiarato lo stato d’emergenza, dopo avere acquisito l’intesa.
Il 2 comma dice che a seguito della valutazione dell’effettivo impatto dell’evento calamitoso vengono emanate le ordinanze. Lei ha confuso, Assessore, la dichiarazione di emergenza con le ordinanze, le ordinanze vengono fatte dopo e le fa il Capo della Protezione Civile, previa intesa con le Regioni interessate.
In questi 12 giorni quello che è stato speso per puntellare, sopralluoghi fatti non da tecnici abilitati AeDES, le spese per gli sfollati, chi le copre? Un conto è avere la dichiarazione dello stato di emergenza per cui c’è il fondo nazionale, che può essere rimpinguato, un conto è aspettare di valutare i danni e lei stesso ha detto che verranno ricontrollati una volta dichiarato lo stato d’emergenza dai certificatori AeDES.
Abbiamo aspettato questi 12 giorni e, come lei ben saprà, entro 20 giorni dal primo evento calamitoso non c’è bisogno del parere favorevole del Mef per le risorse, lei questo non lo sa? Sono passati 13 giorni, è inutile che guarda nel vuoto, si può anche interessare e verificare se è vera questa cosa che le dico, dopo 20 giorni tutto quello che verrà dato ha bisogno di un impatto burocratico molto più grande proprio perché non è stata dichiarata l’emergenza e i 20 giorni passano tra una settimana, per cui tra una settimana per avere le risorse avremo bisogno di procedure molto più complesse.
Lo stato di emergenza si dichiara non soltanto quando ci sono delle calamità, Assessore, lo vorrei dire al Presidente e non a lei perché lei non è competente, è competente il Presidente a chiedere queste cose. Mi dispiace doverle chiedere a lei, probabilmente il Presidente è molto più preparato, ma se leggo dai giornali …
Non solo lo stato di calamità viene dichiarato quando c'è un danno, ma anche nell’imminenza di un danno, quindi, in attesa che il danno possa essere, proprio per mettere in atto tutta l’assistenza alla popolazione e ai Comuni per evitare che il danno possa implementarsi nel caso si ripeta la calamità. Penso alle scuole, agli edifici pubblici, alle case di edilizia residenziale pubblica, che a volte sono vecchie e obsolete.
La norma non effettua l’individuazione dei potenziali destinatari all'inizio, proprio perché il novero viene fatto dopo. E’ semplice, è un articolo solo e di questo articolo voi avete sbagliato il comma 1 perché non avete fatto la previa ricognizione veloce dei danni, avete sbagliato, se è vero quello che dice il giornale, non ho dubbi nel pensare che il Corriere Adriatico dica la verità, la richiesta che è stata inoltrata al Ministro per la Protezione civile e le politiche del mare e al Capo dipartimento nazionale della Protezione civile, invece la legge dice che deve essere mandata alla Presidente del Consiglio. Già perderemo tempo perché non sono competenti i due ai quali avete mandato la nota, che ci avrebbe fatto molto piacere avere oggi. L’avete comunicata ai giornali già da ieri sera, avete messo sui siti della Regione Marche che ieri mattina è stata mandata la nota, allora mi chiedo: proprio alla vigilia di questo Consiglio l’avete fatto o avete aspettato i 20 giorni per non disturbare il manovratore o forse perché si sta scrivendo la legge di bilancio dello Stato e le Marche, che sono tanto vicine alla Presidente, non dovevano disturbarla in questo lavoro? Perché, Assessore, ci sono terremotati di serie A e terremotati di serie B nelle Marche? Ancora non ci ha risposto sul motivo della mancata richiesta di stato di emergenza, anzi ha detto una cosa gravissima, che ripeto, abbiamo preferito non far fare i sopralluoghi a quelli bravi dell’AeDES perché magari ci dichiaravano inagibili gli immobili. Questa cosa è registrata, penso che sia una gravità assoluta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Ho visto questa mozione oggi e sono perplesso perché ancora dalla parte del centro-sinistra, del PD, si fa polemica sulle disgrazie che subiscono le Marche, prima sull'alluvione, oggi sul terremoto.
La Giunta ha fatto esattamente quello che doveva fare, ha fatto le verifiche statiche e, in accordo con la Protezione Civile, tutte le verifiche, anche aspettando le notifiche fatte dagli enti pubblici e dai privati. Sono stati fatti tutti sopralluoghi. Se lo stato di emergenza fosse stato chiesto 8 o 12 giorni dopo l'evento non sarebbe cambiato nulla.
Ritengo che questa mozione sia priva di fondamento, che non vada votata e sarebbe una cosa opportuna se la ritirate.
Per l'ennesima volta il Partito Democratico sta facendo una polemica strumentale e politica su una disgrazia capitata nelle Marche, è una vergogna quanto sta accadendo questa mattina. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola al Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Consigliere Borroni, diciamo che vergognoso è quello che dici lei, con tutto il rispetto personale che abbiamo reciprocamente.
Non abbiamo mai fatto polemiche sulle disgrazie, ci siamo battuti, abbiamo assunto iniziative per la prevenzione delle disgrazie – su questo ci sono delle carenze evidenti - e per dare una mano nel momento in cui si sono verificate.
Questa mozione è attuale e deve essere votata, poi se non lo fate vi assumete voi la responsabilità perché è una prerogativa del Consiglio regionale, che è un’entità diversa dal Presidente, è un'entità istituzionale.
La Regione si dispiega tra il Presidente e il Consiglio regionale, quindi può e deve esprimersi il Consiglio regionale su una materia del genere perché àa maggiore forza alla richiesta del Presidente della Giunta. Sostenuta e affiancata da una mozione la richiesta dello stato di emergenza del Consiglio regionale ha maggiore forza.
Da ultimo, la richiesta è stata inoltrata, immagino per errore, al Ministro del mare e al Capo della Protezione civile. L’ho detto ieri mattina in Conferenza stampa, poi la stampa non l’ha riportato per evidenti ragioni di spazio, però lo voglio ripetere in quest'Aula perché forse non si ha contezza, lo stato di emergenza viene deliberato dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, d'intesa con la Regione interessata. La Regione è il Presidente, ma è anche il Consiglio regionale. Il Ministro subentra nel momento successivo quale componente del Consiglio dei Ministri, il Capo della Protezione civile arriva dopo perché con la dichiarazione dello stato di emergenza si attribuisce il potere di ordinanza al Capo della Protezione civile, in un momento successivo.
L’istanza fatela al Presidente del Consiglio dei Ministri, che è quello che la deve sottoporre al Consiglio dei Ministri. La dichiarazione dello stato di emergenza doveva essere fatta subito perché è una condizione giuridica che può e deve essere attivata al verificarsi e nell'imminenza di eventi eccezionali, come nel caso di terremoti o di alluvioni. Va attivata quando si rende necessario agire con urgenza e con poteri straordinari per proteggere cittadini e riparare eventuali danni. La funzione preventiva dello stato di emergenza è quando c'è uno sciame sismico in atto. Dopo che c'è stata una scossa di magnitudo di 5.7 con uno sciame sismico in atto, la necessità di utilizzare i poteri straordinari per prevenire è di assoluta evidenza perché, ad esempio, deve essere accertato se le infrastrutture private e pubbliche sono idonee a garantire la sicurezza dei cittadini, a proteggerli e ripararli da eventuali danni.
Quando vediamo che nel capoluogo di Regione 500 studenti vengono trasportati da un luogo ad un altro perché i plessi scolastici in cui svolgono le loro lezioni non garantiscono la sicurezza, che deve essere accertata, è evidente che è in atto questo percorso e la dichiarazione dello stato di emergenza serve a questo perché con essa è possibile derogare alle norme ordinarie di legge, attraverso i poteri di ordinanza attribuiti, successivamente alla dichiarazione, al Capo della Protezione civile, che a sua volta può nominare i soggetti attuatori, come ad esempio il Presidente della Regione. Capite qual è il passaggio? Quindi: istanza, richiesta, proposta del Presidente dei Ministri al Consiglio dei Ministri, dichiarazione, attribuzione di poteri, ordinanza, stanziamenti delle prime risorse. Potere di ordinanza in capo al Capo della Protezione civile con possibilità per lo stesso di nominare i soggetti attuatori, che possono operare in deroga alle norme ordinarie, pur nel rispetto dei principi generali, nello stesso tempo possono mettere in campo le necessarie risorse perché per fare i sopralluoghi e per la messa in sicurezza sono necessarie delle risorse. Questo è il passaggio, è stato ricordato, l'abbiamo detto più volte, andava fatta prima la richiesta dello stato di emergenza. Con un sisma 5.7 e con lo sciame sismico in atto che cosa aspettiamo, che arrivi un altro terremoto?
Pertanto questa mozione è di assoluta attualità, primo perché consente di individuare bene e meglio il destinatario, poi perché credo che il Consiglio regionale abbia il diritto e il dovere di esprimersi in questa materia, anche attraverso l'approvazione di questa mozione, se voi avrete la responsabilità di votarla, altrimenti pazienza, ve ne assumete la responsabilità.
Si dà maggiore forza al Presidente della Regione nei confronti del Presidente del Consiglio, che deve dichiarare lo stato di emergenza. Una mozione di questo tipo se approvata capite che male non fa, è un atto di responsabilità adottarla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Poche considerazioni, che peraltro scaturiscono dall'intervento dell'Assessore Aguzzi, che confondono ancora più le acque su quanto è accaduto dopo le scosse di terremoto del 9 novembre ed in particolare su questa mozione. Confondono ancor più le acque perché è evidente che questa non è una mozione attuale, puntualmente dichiarato, richiesto, sottolineato dal Consigliere Cesetti, questo è un atto urgente, rispetto al quale …, al di là delle parole dell’Assessore Aguzzi e, credo, del Consiglio regionale, poi tornero su questo tema anche con la mozione di sfiducia all’Assessore Aguzzi.
Ritengo che il Consiglio regionale debba sentirsi la responsabilità di votare un atto dovuto, non a noi stessi o alla forma, dovuto ai cittadini e alle istituzioni perché è evidente che, va detto a chi ci ascolta o a chi potrà ascoltarci, non dichiarare lo stato di emergenza vuol dire che i cittadini che hanno avuto conseguenze negative da questi fatti, i privati, devono farsi carico autonomamente di tutti i danni che sono derivati. I Comuni che hanno avuto danni a strutture pubbliche, ad esempio le scuole, in assenza della dichiarazione dello stato di emergenza, si devono far carico dei costi per ripristinarle nella condizione di sicurezza, e lo dico dentro all’urgenza di questi fatti, che conosco essendo stato Sindaco di una città che ha avuto 1200 ragazzi, studenti delle scuole che sono dovuti sfollare quasi da un giorno all'altro, con la pressione legittima e giustissima delle famiglie, che volevano ritornare nelle scuole proprie e soprattutto non vivere condizioni di precarietà in infrastrutture non adeguate o vecchie. Ecco perché il richiamo al Consiglio regionale e ai Consiglieri è un appello fuori dalla politica.
Consigliere Borroni, quando parla di strumentalizzazioni, ci può essere un moto di indignazione, ma è in grado di dirci perché non è stato chiesto? Non l’ha detto, perché non avete chiesto lo stato di emergenza? Ma chiedo all’Assessore Aguzzi, che fa una ricostruzione strana rispetto alla mozione presentata una settimana fa, quanto sarebbe stato naturale che la Regione, il Governo regionale, in questa settimana avesse informato i cittadini di questa interlocuzione, come fa per tante altre situazioni, come lei stamattina ha raccontato, avesse informato i cittadini marchigiani colpiti da questa vicenda che che c'era un’interlocuzione, sarebbe stato semplice dirlo. Lei stamattina arriva qui raccontandoci che lo stato di emergenza ad oggi non è richiesto, ora non so bene se vi siete sbagliati, come bonariamente ha detto il Consigliere Cesetti, o se c’è altro, altro potrebbe essere il fatto che voi non intendete chiedere lo stato di emergenza a seguito del sisma del 9 novembre.
Le domande rispetto alla mozione non si semplificano e non si riducono, stamattina si accrescono perché lei ed il Presidente, assente perché immagino impossibilitato, non ci avete ancora spiegato per quale ragione non avete chiesto lo stato di emergenza. Non lo vogliamo sapere solo noi, credo che lo vogliano sapere anche i cittadini e la stampa, che fa da interprete. C'è un motivo per cui non l’avete chiesto? È evidente che non si può giustificare il tutto dicendo che dovevate fare la conta dei danni. I danni non c'entrano nulla e io voglio riportarmi a quella specie di manuale che è stato l'intervento della Consigliera Casini, non solo perché fa parte del mio gruppo, ma perché ha illustrato quello che avviene. Lei probabilmente un'esperienza da questo punto di vista non c’è l’ha e allora abbia l'umiltà di comprendere, spiegare, accettare e ascoltare quello che è avvenuto in altri territori in queste condizioni.
E’ inaccettabile che il modello del governo delle destre nelle Marche si dimentichi dei cittadini, voi avete il dovere di spiegare le vostre scelte, di essere chiari e di non essere ambigui. I cittadini hanno il dovere e il diritto di sapere cosa intendete fare a proposito di quello che è successo il 9 novembre scorso nelle Marche. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Spero di trovare un'Assemblea normale, con gente normale, questo PD a mio parere ha un modo di fare che non è normale. Questo è il mio punto di vista.
All'epoca delle elezioni politiche l'attuale Segretario del PD Letta disse che a suo parere c'erano due PD peggiori d'Italia ed erano nelle Marche e in Sardegna.
Sono molto a disagio perché di fronte a questo modo di fare, lo confesso, mi infastidisco. Le provocazioni, le aggressioni e tutte queste cose qui mi fanno stare male, non si possono sentire, non è questa la politica, l’ipocrisia, la falsità. Prendo l’esempio di questa mattina perché Musumeci è Ministro del mare ed ha anche la delega alla Protezione civile, nelle deleghe del Ministro Musumeci, ex Presidente della Regione Sicilia, c’è la Protezione civile. A ha chi dovevamo rivolgerci, al Ministro dell’interno? Samo andati dal Ministro Musumeci e abbiamo cercato di lavorare con le relazioni personali che ognuno di noi ha. E’ cresciuto con noi, ha fatto tutta la vita con noi e in più, grazie a Dio, ha la delega alla Protezione civile, è una cosa che funziona.
Poi c’è un’altra scuola di pensiero, che non è la mia, è quella di alcuni della Segreteria del mio partito e anche della Presidente del Consiglio, che dicono che questa opposizione è la migliore assicurazione sulla nostra vita politica. Non è un caso che nelle Marche il mio partito sia passato dal 18% del settembre 2020 - perché poi contano i cittadini, nè la maggioranza nè l'opposizione, conta l’espressione di voto dei cittadini - al 29% nelle elezioni politiche del 25 settembre. In questo momento i sondaggi nazionali, quelli che dà “La7”, che non è certamente una televisione amica, quella di Piazza pulita, ci danno al 30,4%, nelle Marche siamo quotati tra 34 e il 35%. Questo è quello che pensano i cittadini, i dati, il sondaggio non è una votazione, i voti sono quelli del 2020 con il 18% e di settembre 2022 con il del 29%, ma i sondaggi più o meno rispecchiano le linee di tendenza.
Queste cose che si fanno …, è una vergogna che la Presidente del Consiglio si sia portata la figlia al G20, è una vergogna che si sia fatto un decreto sui rave, che si siano date delle regole, anche se i rave party sono la summa di tutti i reati possibili, dallo spaccio di droga all’inosservanza di qualsiasi norma igienica, sull’immigrazione …, è tutta una vergogna, però la coalizione è forte, è sopra il 45% la valutazione del consenso, soprattutto per Fratelli d'Italiam un grande risultato. Dicono, ed anche nelle Marche è così, che la migliore assicurazione sul nostro futuro politico è questo tipo di opposizione.
Cosa stiamo facendo? Ci stiamo muovendo con tenacia, tempismo, prudenza, perché prima di chiedere le cose bisogna sostanziarle di informazioni, di fatti concreti, di pezze d'appoggio che dimostrano quello in cui crediamo, ne parleremo dopo sull'alluvione.
La nostra tenacia ci ha portato, nella relazione preferenziale che abbiamo con il Governo, a far sì che siano iscritti nella legge finanziaria 400.000.000 per l'alluvione, come primo intervento, che poi va, come tutte le cose, spalmato negli anni perché tutti sappiamo che sul cantierare è difficilissimo intervenire e fare le cose.
Quelli che capiscono tutto - questa opposizione - ci hanno lasciato: una sanità allo sfascio, un disastro, la sanità non si costruisce in un anno o in 12 mesi; il disastro idrogeologico, quello che è accaduto con l'alluvione del Misa e l'esondazione dei fiumi è un disastro idrogeologico, che è datato da oltre 20 anni forse 30, inadempienze in tutti i settori, siamo in ritardo con tutte le leggi.
Qui c'è un modo di fare che guarda solo vicino al naso e non guarda la prospettiva. Non cito il nome, ma c’è un Sindaco di una città importante delle Marche che immediatamente dopo il terremoto è stato chiamato al telefono dal Presidente Acquaroli per capire qual era la realtà della città, non solo non ha risposto, neanche richiamato, salvo poi fare un video di protesta. Questo è un modo inaccettabile di fare politica. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Non intervengo per dichiarazioni di voto nè per invitare altri Consiglieri a fare dichiarazioni di voto, ma solo per fare un paio di precisazioni, che credo siano rilevanti. La prima, perché il Ministro Musumeci? Abbiamo chiesto a chi inviare questa richiesta per un semplice motivo, è la prima volta che c'è un Ministro delegato alla Protezione civile, fino a ieri ogni contesto legato alla Protezione Civile dipendeva direttamente dal Presidente del Consiglio. In questo caso c'è stato detto che la delega alla Protezione civile per la prima volta è in mano ad un Ministro ed a quello andava rivolta la richiesta. Questa è una precisazione che faccio, non do un giudizio sul dibattito nè su altro.
Il fatto di aver atteso da parte dei Comuni una stima seppur massima di potenziali danni, speriamo il meno reali possibili per il bene di tutti, ma comunque ci sono, era per rafforzare la richiesta di stato di emergenza. Un conto è stata la richiesta di stato di emergenza immediata per l'alluvione, in cui eravamo di fronte a qualcosa di fortemente visibile, comprese purtroppo le vittime e lì non c'era da attendere una conferma potenziale, la gravità era talmente evidente che non c'era bisogno di approfondirla. In questo caso, visto che fortunatamente il sisma non ha arrecato danni immediatamente visibili, ci hanno consigliato di verificare la sicurezza dei siti con i Vigili del fuoco e tutti i tecnici comunali che si sono prodigati in questo con l’ausilio della Protezione civile codice, che ha reso l’idea di quello che poteva essere sicuro o meno e le precauzioni da utilizzare, che sono state adottate tutte e lo abbiamo visto benissimo. Fortunatamente molte di queste sono rientrate, non tutte.
Appena abbiamo avuto la conferma da parte dei Comuni di Pesaro, Fano ed ultima Ancona, oltre ad una serie di Comuni meno toccati, seppure con delle certificazioni approssimative, abbiamo rivolto la richiesta di stato d’emergenza. Si è atteso un attimo per rafforzarla perché una richiesta di stato di emergenza fatta il giorno dopo, come è stata fatta per l'alluvione, senza avere sotto mano situazioni evidenti di danni grandi, reali, rischiava di avere un diniego o una sottovalutazione, quindi è stato un rafforzativo attendere un attimo le richieste dei Comuni, che giustamente sono arrivate. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Dagli interventi che si sono succeduti da parte del centro-destra immagino che questa mozione verrà bocciata e di fatto sarà una bocciatura delle azioni che ha in campo il Presidente Acquaroli, dato che ieri ha fatto esattamente quello che noi avevamo chiesto una settimana fa.
Questa è la dimostrazione dell'incoerenza e del fatto che a strumentalizzare politicamente la questione siete voi. Voterò a favore. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. “Impegna il Presidente della Giunta regionale a chiedere al Governo di attivare lo stato di emergenza connesso all'evento sismico che lo scorso 9 novembre ha colpito prevalentemente la costa marchigiana, per individuare le risorse necessarie ad affrontare le spese relative ai danni degli enti pubblici, dei singoli cittadini e delle imprese”. Questo è il documento politico, a prima firma del Consigliere Biancani, che è stato portato in Aula e che ha meritato un attacco che è andato dalla sanità ai morti dell'alluvione, dalle considerazioni sull'assemblea del Partito Democratico alle valutazioni dei sondaggi sulla buona azione del Governo regionale e nazionale rispetto alla cattiva impronta che invece ha il Partito Democratico.
Lo dico guardando i cittadini, perché se poi siamo stati noi a strumentalizzare politicamente …, l’ha presentata il Consigliere Baincani, ha letto questa cosa, potevate dire: “Stiamo lavorando per dar seguito, grazie per averla fatta” e come solito potevate copiarla e presentarne un'altra identica sulla quale fare una risoluzione, saremmo stati tutti contenti e tutti pronti a sostenere.
Lo dico per i cittadini perché ogni volta che noi parliamo vi regaliamo …, stando al Consigliere Ciccioli che ha il compito di tenere il registro, però vedo che oggi ci sono anche altri professori. Adesso c'è il registro elettronico e possiamo vedere il voto che ci viene attribuito, sarei curioso di vedere il voto che ha preso la mia collega Consigliera Casini, che voto le avete dato? Tra l'altro, mandano a correggere i compiti che fanno, non sono convinto che sia un errore, hanno mandato la richiesta di stato di emergenza al Ministro del mare per poi sentirsi dire che la legge non è cambiata. Prima occorre cambiare la legge se vogliono mandarla al Ministro del mare, bisogna prima cambiare norma. Consigliere Ciccioli, non basta mandarla …, e tra i due professori è quello che oggi ha studiato meno, perché non ha confermato l'ipotesi dell’Assessore Aguzzi, che ha detto che la richiesta è stata mandata al Ministro del mare perché oggi ha anche la delega alla Protezione civile, ma la norma non è cambiata, quindi non si può fare.
Il Consigliere Ciccioli ha detto che l’avete mandata al Ministro amico, “a quello nostro che conosciamo, l’abbiamo mandata a lui”. Se il Ministro amico era quello delle infrastrutture l’avrebbero mandata alle infrastrutture, se era quello del sociale o della sanità l’avrebbero mandata a lui. Ho tradotto, ho sentito che l’abbiamo mandata al Ministro Musumeci perché è amico nostro, lo conosciamo da tanto tempo, da tanti anni, quindi l’abbiamo mandato a lui che la prenderà a cuore, però nella pubblica amministrazione non funziona così, ci sono le norme e noi ve le avevamo scritte per tempo e vi avevamo detto quali erano i percorsi.
Oggi arrivate al percorso facendo una grande bagarre sul piano politico, denigrando gli amministratori che sono preoccupati perché sanno che se trascorrono 20 giorni poi dovranno venire a bussare da voi e non avranno le risorse da mettere a disposizione delle famiglie, delle imprese e delle proprie infrastrutture.
Non invento nulla, non avevo voglia per niente di fare polemica perché so cosa vuol dire essere alluvionati e so cosa vuol dire essere terremotati, bastava votare e poi ve ne sareste fatti carico nei tempi e nei modi che stiamo valutando.
I tempi erano immediati, sennò non è lo stato di emergenza, i modi erano quelli di mandare la richiesta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ma andrete a ripetizione, ci sono i corsi di formazione per i professori, vi danno anche il punteggio così almeno ci potrete giudicare, al netto dei sondaggi che a noi non ci preoccupano.
Il nostro voto è favorevole, era già stato espresso se, come avevamo chiesto, avessimo votato la settimana scorsa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Chiedo l’appello nominale a nome mio e dei Consiglieri Vitri e Mangialardi. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 289. La pongo in votazione per appello nominale.

Favorevoli: Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acciarri, Assenti, Baiocchi, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Livi, Marcozzi, Marinangeli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno

(L’Assemblea legislativa regionale non approva)

Interrogazione n. 582
a iniziativa della Consigliera Ruggeri
“Ipotesi di realizzazione di una nuova clinica privata a Villa Fastiggi di Pesaro”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 582 a iniziativa della Consigliera Ruggeri.
Ha la parola, per la risposta l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. L’interrogazione in argomento è stata formulata dalla Consigliera Ruggeri, la quale chiede se siamo stati informati dell'interessamento di gruppi imprenditoriali attivi nella sanità privata in merito alla struttura socio-sanitaria di Villa Fastigi.
La risposta è negativa, nel senso che agli atti dell'amministrazione non è pervenuta alcuna richiesta di accreditamento, quindi la risposta dell'amministrazione è negativa.
Alla seconda domanda: se si intendano destinare alla struttura di Villa Fastigi i 50 posti letto per acuti già assegnati, ma non ancora attivati all’Area Vasta 1, la risposta è che a seguito della legge approvata il 19 agosto scorso, come sappiamo, la riforma entrerà in vigore l’1 gennaio del prossimo anno, in quel caso l'Azienda sanitaria territoriale di Pesaro dovrà redigere un nuovo atto aziendale con il quale strutturerà tutta la sua nuova organizzazione.
Voglio ribadire in questa sede che il quadro della riforma è caratterizzato dal fatto che la ristrutturazione delle Aziende non si baserà più sul dato storico degli organigrammi, ma dovrà essere strutturata sulla base della domanda territoriale e di servizi sanitari, il che significa che i 50 posti letto che sono a disposizione potranno essere utilizzati nella struttura pubblica o in altri impieghi.
Si valuti che dall’1 gennaio la nuova Azienda dovrà essere attivata e successivamente o contestualmente dovremmo avviare il percorso per l'approvazione del piano socio-sanitario.
La risposta sui posti letto della provincia di Pesaro dovrà venire dall’individuazione del Piano aziendale e dovrà dare risposte ai bisogni del territorio che, come sappiamo, in questo momento sono soddisfatti con la mobilità passiva verso l'Emilia-Romagna.
Dobbiamo riorganizzare il sistema per dare rispose al territorio della provincia di Pesaro Urbino. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta. Sono profondamente delusa per quanto mi ha detto, per due motivi, il primo è che posso anche credere che voi non abbiate ricevuto un atto formale affinchè questi 50 posti letto vengano affidati alla probabile clinica che dovrebbe sorgere a Villa Fastigi, però è anche vero che all’interno e tra gli operatori circola la voce che questi 50 posti letto a Villa Fastigi rientrano in quel patto politico fatto tra voi e il Sindaco di Pesaro, che ha dato l’assenso a una riduzione di posti letto nell'ospedale pubblico, quello nuovo che sorgerà a Muraglia, e ha messo sul piatto due richieste: che l’Ospedale fosse fatto a Muraglia, e l'ha detto pubblicamente ad un Consiglio comunale aperto e monotematico sulla sanità ed aveva di fianco il Presidente Acquaroli, che non ha battuto ciglio. Ha detto che quella relazione tecnica era frutto di un accordo politico, cosa che avevamo detto subito appena abbiamo saputo l’esito, soprattutto i tempi e i contenuti di quella relazione tecnica, che serviva semplicemente per nascondere le vergogne di una politica che non vuole prendersi la responsabilità di scegliere, ma fa scegliere ai tecnici nei momenti di difficoltà.
Questa è la prima cosa che vorrei che fosse chiara, il motivo per cui ho fatto questa interrogazione, circola questa voce e lei non me l’ha smentita perché nella seconda risposta sembra quasi che i prossimi direttori delle Aziende daranno la linea politica a lei, Assessore, ed alla Giunta sul prediligere il pubblico e il privato.
Mi aspetterei da un Assessore alla sanità che fosse il contrario, è lei che deve dire se preferisce che i 50 posti letto siano nel pubblico o nel privato, mentre ha ribaltato la questione dando questa responsabilità ai prossimi direttori che sceglierete.
Secondo me è una cosa avvilente e anche vergognosa perché in campagna elettorale vi siete fintamente battuti per la sanità pubblica. Vorrei ricordare che quando sono stata candidata Sindaca di Fano in un dibattito pubblico, e ci sono le risultanze sulla stampa, la vostra candidata di centro-destra mi tirò un faldone in faccia, adesso è passata a Fratelli d’Italia, quando dissi che un sindaco di centro-destra non sarebbe stato un freno per il passaggio al privato, e questo è stato il risultato. Voi oggi metaforicamente tirate un faldone in faccia a tutti coloro che vi hanno votato pensando che avreste scelto tra il privato e il pubblico il pubblico.
Dico questo, Consigliere Serfilippi, perché un Consigliere di Fano sulla stampa ha detto che vorrebbe questi posti letto nell'Ospedale pubblico di Fano, così come ha chiesto all’unanimità, a maggioranza, il Consiglio comunale di Fano.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Marta RUGGERI. Finisco, ma visto che fuori microfono mi urlano contro, vorrei finire di chiarire il concetto, uso pochi secondi e non sforo mai una volta. Fatemi per favore finire il concetto.
Alcuni Consiglieri di centro-destra non hanno votato la mozione perché quei 50 posti letto passassero al pubblico, contrariamente a tutto il centro-sinistra, al Movimento 5 Stelle, però hanno rilasciato dichiarazioni alla stampa che vanno in due ambiti completamente diversi, alcuni hanno detto che preferirebbero che fossero pubblici, il Consigliere Serfilippi ha fatto un apertura abbastanza grande sulla stampa, se volete vi giro l’articolo, per il privato che dovrebbe sorgere a Fano alle Terme di Carignano.
Non ci sto capendo più niente e come me neanche i cittadini, vorremo tutti sapere questo centro-destra che idea ha della sanità, prima o poi dovrete farcelo capire. Grazie.

Interrogazione n. 583
a iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri
“Determina 735 del 17/10/2022 del Direttore della Area Vasta n. 4 – Fermo”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 583 dei Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. L'interrogazione in argomento, a prima firma del Consigliere Cesetti, ha per oggetto la nomina a tempo determinato del nuovo direttore dell'Area vasta 4 dell’URP ufficio relazioni con il pubblico.
L'interrogante pone una serie di quesiti a cui devo rispondere, nel senso che è necessario che la pubblica amministrazione, in particolare quella deputata a garantire i servizi sanitari, quindi la tutela di un diritto fondamentale, che è il diritto alla salute, abbia un ufficio appositamente deputato a questo tipo di ruolo.
In realtà gli uffici relazioni con il pubblico hanno una grandissima carenza nella nostra Regione ed io credo che in un Paese democratico ed avanzato i cittadini debbano avere un'interlocuzione con la sanità in modo diretto, come è previsto peraltro dalla legge n. 150 del 2000. In questa direzione tutti i direttori delle Aree vaste sono stati sensibilizzati ad attivare gli sportelli ed a potenziali in ragione delle conseguenze epidemiche che si sono sviluppate negli ultimi anni.
In questa direzione è intervenuto il direttore dell’Area vasta 4 che ha bandito il concorso per la nomina del direttore a tempo determinato, tenendo conto che l'ufficio era vacante e dato che la titolare attuale è impegnata avendo un incarico di direzione generale all’Asur.
Questa sollecitazione è arrivata dalla Regione, dal mio Assessorato, affinché fossero coperti e garantiti gli organici per dare le risposte necessarie ai cittadini che si rivolgono alla sanità, in questo senso il direttore ha emanato il provvedimento stante l’esigenza di garantire la continuità di un servizio fondamentale.
Le risposte agli altri quesiti sono un corollario alla necessità di garantire il servizio della pubblica amministrazione e tutte le domande che sono state formulate vengono meno per garantire la continuità del servizio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. E’ evidente l’imbarazzo dell'Assessore Saltamartini perché non ha risposto. Mi sarei aspettato una risposta positiva alla revoca della determina, che mi è stata preannunciata telefonicamente.
Ho ricevuto una telefonata da parte di un dirigente dell’Asur con la quale mi veniva preannunciato che la mia interrogazione era giusta e che sarebbe stata revocata la determina n. 735.
La volta scorsa la risposta non era stata data per l’assenza dell’Assessore Saltamartini, è evidente che è intervenuta la politica perché, come scrivo nell’atto, quel posto deve essere assegnato – diciamo le cose come stanno - per una marchetta politica, è di tutta evidenza, si sa tra l'altro già il nome, e questo non va bene.
Ci tornerò sopra perché l'emissione dell'avviso di selezione, come scrivo nell'interrogazione, non risulta nella motivazione dell'atto che la stessa sia stata sottoposta al preventivo rilascio del nulla osta del direttore del Dipartimento regionale e questo lo prevede, addirittura, oltre che la la legge, l'articolo 42, comma 1 della legge regionale n. 19, la delibera di Giunta regionale che avete votato voi, la n. 1170 del 2022, perché la ratio della previsione è propria quella di evitare, oltre all'aggravio dei costi, e cito le vostre parole, scelte parametrate ai contesti organizzativi attuali e giocoforza avulsi dalla logica di un'organizzazione/integrazione dettata dal legislatore.
L’avete scritto voi nella legge prima e nella delibera di Giunta poi, che questi atti devono essere sottoposti al preventivo rilascio del nulla osta del Dipartimento, che in questo caso non c'è stato. Tra altro, il rispetto di questa finalità è necessario anche per i rilievi del Ministero della salute, gli stessi rilievi che abbiamo fatto noi in quest'Aula quando avete approvato la legge regionale n.19 del 2022. Abbiamo detto che non potevate fare una legge in violazione, a pareggio di bilancio e senza la copertura finanziaria. Sapete cosa ha detto il Ministro della salute? Contesta come la riorganizzazione del Servizio sanitario regionale metta a rischio il pareggio di bilancio del nostro sistema sanitario, esponendo la disciplina regionale ad un potenziale contrasto con l'obbligo di copertura finanziaria di cui all'articolo n. 81 della Costituzione, che secondo l'eccezione fornita dalla recente giurisprudenza, Corte Costituzionale con sentenza n. 235 del 2020 in materia di norme comportanti oneri finanziari, impone innanzitutto la puntuale quantificazione dell'onere e l’indicazione della relativa copertura finanziaria, insussistenti nel caso di specie.
Queste considerazioni sono le parole del Ministero della salute e sono le stesse che vi abbiamo detto noi in quest’Aula con un ordine del giorno a mia prima firma. Quest’atto viola anche questo e viola soprattutto una vostra direttiva perché non è stato sottoposto al preventivo rilascio del nulla osta del Direttore del Dipartimento regionale. Quest'atto doveva essere revocato, come mi era stato preannunciato, se non è stato fatto probabilmente è perché c’è stata qualche pressione politica operata anche nei miei confronti dato che mi hanno chiamato per dirmi: “Perché non ti fai i fatti tuoi?”. Non posso farmi i fatti miei perché devo fare i fatti nell’interesse pubblico dei cittadini e questa è una marchetta politica che contrasta con l’interesse dei cittadini. Su questo ci tornerò sopra decisamente e pesantemente. Grazie.

Interrogazione n. 579
a iniziativa dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Casini, Carancini
“Prospettive e ruolo dell'Ospedale Santa Croce di Fano a seguito della nuova organizzazione sanitaria regionale”

Interrogazione n. 617
a iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Futura organizzazione ospedale S. Croce di Fano”.

(abbinate)
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le interrogazioni n. 579 dei Consiglieri Vitri, Biancani, Mangialardi, Cesetti, Mastrovincenzo, Bora, Casini, Carancini e n. 617 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l'Assessore Saltamarini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Le due interrogazioni coincidono nel tema relativo alla funzionalità dell'Ospedale di Fano.
Cerchiamo di fare una rapidissima premessa, l'Ospedale di Fano rientra nel cosiddetto Ospedale unico di Area vasta, che vede compresi tre presidi per acuti, che sono quelli di Pesano, Fano e Urbino, con una particolare vocazione dell'Ospedale di Fano che è diretto verso l'area medica, chirurgica specialistica, mentre l'Ospedale di Pesaro si caratterizza per un'area chirurgica maggiore, con i reparti di chirurgia generale, neurochirurgia, ortopedia, urologia, ginecologia con degenza ordinaria e questo fa sì che i due plessi ospedalieri si possono integrare e lavorare in perfetta sintonia per garantire i servizi necessari a quella popolazione, tenendo conto, come ho già detto più volte in quest'Aula, che la riforma e anche l'indirizzo adottato all'inizio di questa consigliatura è quello di evitare la realizzazione di un unico Ospedale per mantenere in vita i due presidi di Pesaro e di Fano che hanno la caratteristica e la capacità di garantire i servizi di prossimità.
In tutto questo contesto, in questa cornice generale, occorre valutare che l’Ospedale di Fano è tra i più rilevanti della regione Marche, tant'è vero che annovera i seguenti reparti: anestesia e rianimazione, terapia del dolore, pronto soccorso con medicina d’urgenza, cardiologia con Utic scompenso cardiaco, neurologia con Stroke unit, ostetricia e ginecologia, pediatria e nido, neuropsichiatria infantile, screening neonatale, radiologia, medicina interna post acuzie, nefrologia e dialisi, diabetologia, geriatria, day-hospital oncologico, servizio di riabilitazione, pneumologia e broncoscopia interventistica, gastroenterologia e endoscopia digestiva, allergologia, dermatologia, chirurgia senologica con il Breast unit, è molto importante a Fano, ottorinolaringoiatria, oculistica, chirurgia, day surgery, sala gessi, odontostomatologia e laboratorio analisi.
I due Ospedali, sia di Fano che di Pesaro, hanno un'autonomia funzionale e si completano l'uno in base alle specializzazioni all'altro. Occorre però tener conto che quando verrà realizzata l'Azienda sanitaria territoriale questa dovrà rispondere alla domanda del territorio, l'organizzazione, quindi le unità operative complesse semplici o dipartimentali dovranno essere strutturate sulla base della domanda di quel territorio, tenendo conto che i tre Ospedali per acuti (Urbino, Pesaro e Fano) dovranno integrarsi con gli altri ospedali di comunità e con quelli di sede disagiata, quale l’Ospedale di Pergola. La complessa riorganizzazione dell'atto aziendale dovrà tener conto di questi bisogni.
Occorre però sin da subito sgombrare il campo da un tema, l’Ospedale di Fano dovrà essere potenziato, posto nella condizione di garantire tutte quelle prestazioni che oggi i cittadini della Provincia di Pesaro vanno a eseguire a Urbino e, al di là delle dichiarazioni dell’Assessore, della maggioranza o della Giunta, la verifica della riforma si potrà constatare sulla soddisfazione della domanda che perverrà in quell'area specifica.
Si valuti ancora un'ultima considerazione, con la riforma delle cinque Aziende e la soppressione dell'Azienda unica regionale, dovrà essere ristrutturato anche il servizio Cup che non dovrà più dare una risposta su base regionale, ma su base provinciale, noi dovremmo avere dei Cup provinciali e l'intera domanda di servizi sanitari dovranno essere soddisfatti nell'Area vasta di Pesaro e Urbino, in cui Fano ha sempre svolto un ruolo strategico.
Voglio anche ricordare in quest'Aula, per sottolineare l'importanza dell'Ospedale di Fano, che vi si rivolgono tantissimi cittadini delle Aree Vaste, 4, 5, 3,2, si vanno a curare molti cittadini che provengono dalle altre province delle Marche. Non c'è alcun intento di diminuire il trend, la professionalità e i servizi che sono garantiti dall'Ospedale di Fano, ma c’è solo la volontà di potenziarli. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Andrea Biancani

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore. Mi fa molto piacere che lei abbia riconosciuto il ruolo fondamentale del nosocomio di Fano, però non ha risposto a nessuno dei quesiti che ho posto con questa interrogazione.
Ho chiesto: “Quale prospettiva e ruolo sono stati pensati per l’Ospedale Santa Croce di Fano nell’organizzazione dell’Azienda sanitaria territoriale di riferimento?” Lei su questo ha detto che ci sarà un’integrazione con il nuovo Ospedale di Pesaro. “Quali funzioni e specializzazioni si intendono garantire al presidio ospedaliero di Fano?” Anche su questo non ho capito se saranno garantite tutte le attuali funzioni, anche perché ultimamente sono stati sollevati, non da me, ma da diversi rappresentanti del territorio, svariati dubbi, anche da rappresentanti della stessa struttura ospedaliera fanese.
Vista la cancellazione dell’esperienza dell’Azienda ospedaliera Marche Nord e dell’integrazione funzionale tra le strutture di Fano e Pesaro, si intende dotare l’Ospedale di Fano della struttura professionale necessaria, prevedendo, per ogni unità operativa, un proprio direttore con piena autonomia?
Su questo mi aspettavo che oggi ci fosse una risposta precisa con delle garanzie. Ci sarà un primario per ogni unità operativa? Lei oggi si sente di garantirlo?
A me fa molto piacere sapere che finalmente dopo tante nostre richieste e tante nostre battaglie il 5 dicembre, così è stato annunciato dalla maggioranza, sarà finalmente inaugurato a Pesaro, al San Salvatore, il blocco materno infantile, al tempo stesso però vedo che proprio il primario di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Fano su questo ha molte riserve e molte perplessità. Vengo a sapere dalla stampa locale che lui stesso dice che serviranno 9 pediatri a Pesaro e 9 a Fano, mentre ad oggi, dichiara, ne abbiamo 8 in tutto. Su questo, Assessore, da lei avrei voluto una risposta, ci sono altri pediatri? Dal 5 dicembre, fra 15 giorni, avremo gli altri professionisti necessari per mantenere, così come prevede il vostro Piano socio-sanitario, entrambe le unità sia Pesaro che Fano? Che è quello che noi vogliamo perché saltata l’organizzazione sanitaria precedente, volendo dar seguito a quello che lei ha proposto oggi, servono 9 pediatri a Fano e 9 pediatri a Pesaro. Tra 15 giorni devono entrare in funzione, glielo ricordo, Assessore, forse le stanno sfuggendo i tempi, l’allarme non l’ho lanciato io, ma un primario vicino a voi, e sul blocco materno infantile ancora non ci sono rassicurazioni.
Non è migliore la situazione di altre unità operative, penso ad esempio ad ortopedia, e mi fa piacere che lei oggi abbia messo in evidenza che è un’eccellenza, come altre unità operative di Fano,
Il 4 novembre lei, Assessore, dichiarava di non essere ancora in grado di anticipare quale destinazione avrebbero avuto i 50 posti letto che erano previsti nella clinica privata di Chiaruccia in base all’accordo del 2018, come compensazione per Fano, dal progetto del nuovo Ospedale che sarebbe stato di II° livello, quindi, con alte specializzazioni, tra Pesaro e Fano.
Nemmeno oggi, dopo la mia interrogazione e quelle di alcuni miei colleghi in merito, lei ha saputo darci una risposta precisa su questi 50 posti letto. Oggi mi sarei aspettata che lei dicesse: “Andranno all’ospedale di Fano come posti letto pubblici nel reparto di ortopedia - invece nulla - rimarranno al privato a Chiaruccia, andranno a Pesaro”. Nulla, nemmeno sull’ortopedia nessuna garanzia.
Avrei voluto prendere in esame tutte le unità operative, ma il mio tempo sta finendo, mi limito a fare presente anche la situazione di anestesia e rianimazione, un reparto che è stato depotenziato a causa anche del Covid e di un’organizzazione provvisoria, invece andrebbe ripotenziato e, visto che poi i due presidi devono avere entrambi le stesse potenzialità, anche a Fano è necessario intervenire per rendere autonoma anestesia e rianimazione.
La prego, Assessore, di voler chiarire anche prossimamente tutti i dubbi che oggi ci ha lasciato. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l'Assessore Saltamartini. Sono soddisfatto della risposta che ci ha dato e ha finalmente detto che l'Ospedale di Fano dovrà essere potenziato, mentre qualcuno prima di noi, ed erano i colleghi della Consigliera che mi ha preceduto, voleva smantellare il presidio di Santa Croce per realizzare il nuovo Ospedale unico a Muraglia.
Uno dei primi atti di questa amministrazione ha visto una maggioranza allargata votare la soppressione dell'Ospedale unico, la realizzazione del nuovo Ospedale di Pesaro a Muraglia e contestualmente il potenziamento del Santa Croce.
Ho ricordato nelle premesse i 16 milioni per la nuova palazzina di emergenza/urgenza e 5,5 milioni per il nuovo ospedaletto, l’hospice pediatrico che potrà essere integrato come una Casa della salute.
Un investimento fondamentale anche per la città di Fano, ma oltre i muri è importante anche il contenuto, per questo ho presentato questa interrogazione e il fatto che l'Assessore abbia garantito che il Santa Croce, oltre ai servizi che oggi svolge che sono numerosi … Tante persone puntualmente si recano all'Ospedale di Fano perché ha tante eccellenze. Queste eccellenze, con la nuova riorganizzazione e con la nuova Azienda sanitaria territorialem è bene iniziare a raccontarle anche sul territorio e quando ci sarà l'atto aziendale prenderanno piede anche con l'integrazione con gli altri Ospedali perché noi abbiamo detto in tutti questi anni che avremmo spostato la logica dell'Ospedale unico a degli Ospedali di prossimità e territoriali.
L'integrazione con altre strutture ospedaliere, come Urbino, Pergola, anche con i presidi minori, che comunque sono fondamentali e che purtroppo in passato sono stati smantellati, penso a Fossombrone, a Sassocorvaro, a Cagli, anche alle altre strutture che ci sono nel territorio, come quelle di Montecchio, Calcinelli, Mondolfo, strutture fondamentali, sulle quali questa amministrazione ha invertito la rotta investendo risorse importanti. Ora bisogna investire anche sul lato umano, sul capitale umano, senza smembrare come voleva fare il PD ed accorpare tutto in un'unica struttura, dove ci sono le eccellenze verranno lasciate.
Spiace anche vedere tutto questo dibattito sul punto nascite di Fano e Pesaro, è chiaro che se si apre un reparto i professionisti ci devono essere, questo è poco ma sicuro, ma ricordo al PD che chi ha chiuso a Pesaro siete stati voi, adesso fate i paladini di questa riapertura, mi viene da sorridere, come mi viene da sorridere quando vedo il PD che si inalbera per l’Ospedale di Fano che aveva deciso di chiudere. Se a Fano avremo 250 posti è grazie alla Giunta Acquaroli, all'Assessore Saltamartini, agli altri Assessori ed ai colleghi di questa Giunta e di questa maggioranza, anche all'appoggio del Movimento 5 Stelle.
Mi dispiace, Consigliera Ruggeri, vedere questo dibattito sui 50 posti al privato, che appassiona quest'Aula, vedremo con il nuovo Piano socio-sanitario cosa riusciremo a portare all'interno degli Ospedali. Vi ricordo che l'Ospedale Santa Croce era destinato alla chiusura, quindi, 50 posti o poco di più …

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Consiglieri, per cortesia, non parlate tra di voi.

Luca SERFILIPPI. Grazie a noi l’Ospedale Santa Croce avrà almeno 250 posti letto, la piena funzionalità di un ospedale con la “O” maiuscola, qualcun altro - e mi spiace che il gruppo del Movimento 5 Stelle si stia avvicinando a quest'area - voleva chiuderlo, dovrete spiegare anche ai cittadini fanesi che ora state appoggiando il Partito Democratico che voleva chiudere l’Ospedale di Fano e che grazie a questa maggioranza rimarrà aperto. Grazie.

Interpellanza n.15
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Politiche e interventi per contrastare il disagio adolescenziale”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca l’interpellanza n. 15 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Una tematica particolarmente rilevante poiché i preadolescenti e gli adolescenti hanno sofferto, soprattutto loro, le pesanti restrizioni subite durante il periodo pandemico.
In numerosi ambiti territoriali sociali della nostra regione si stanno rilevando problematiche importanti rispetto a questa fascia di età.
Questi problemi si manifestano con ritiro sociale, difficoltà relazionali nel contesto familiare, ma anche tra pari, evasione dell'obbligo scolastico, bullismo, risse, atti vandalici e tanto altro ancora, fino ad arrivare ad atti di autolesionismo.
Queste problematiche vanno affrontate in modo tempestivo per evitare il concentrarsi del disagio con una strategia di rete che veda coinvolti i servizi sociali degli enti locali, quindi i Comuni degli ambiti territoriali sociali, i servizi sanitari territoriali, le scuole, le società sportive, gli oratori, l'associazionismo giovanile.
Considerato che al momento non sono previste linee specifiche di finanziamento per interventi rivolti alla fascia di età 11/18 anni, né a livello regionale né a livello nazionale, credo che sia necessario promuovere protocolli di collaborazione tra le istituzioni coinvolte per un’efficace presa in carico delle situazioni complesse ed è anche necessario potenziare la dotazione di personale dei consultori familiari, delle Umee e del dipartimento dipendenze patologiche e della neuropsichiatria infantile.
Con questa interpellanza chiediamo, come gruppo consiliare del Partito Democratico, se la Giunta regionale intende attivare presto gli interventi, di cui ho parlato finora, per dare risposte concrete ai preadolescenti e agli adolescenti della nostra regione e anche alle loro famiglie e se sarà previsto un finanziamento agli ambiti territoriali sociali, specifico e vincolato, per progettualità che vadano ad intervenire sul fenomeno del disagio giovanile, anche in un'ottica preventiva. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Mastrovincenzo.
Ritengo che questa interpellanza sia davvero importante. Accendendo un faro su questo servizio, dovremo proseguire, almeno c'è un’apertura da parte dell'Assessore alla sanità, in un percorso da condividere insieme, c’è piena condivisione degli auspici formulati dal Consigliere Mastrovincenzo.
Mi vorrei limitare a specificare alcuni interventi che sono stati fatti, tenendo conto che questo è un tema che è a cavallo tra il sanitario e il sociale. Nell'anno 2021 gli ambiti territoriali sociali a livello territoriale hanno gestito una somma di 873 mila euro, indirizzata a valorizzare i servizi ricreativi extrascolastici, rafforzando i servizi socio-educativi, peraltro in perfetta consonanza con legge n. 9 del 2003; nell'anno 2022 gli interventi sono stati potenziati perché abbiamo impiegato 500 mila euro, sempre trasferiti agli ambiti territoriali sociali, dei fondi regionali destinati dalla legge 9 e linee specifiche di finanziamento sono state rivolte alla fascia 0/17 anni; sono stati impiegati 731 mila euro della quota del fondo nazionale politiche sociali e quasi 1 milione della quota di parte corrente del fondo nazionale famiglia, non per ultimo, abbiamo investito 72 mila euro come contributo straordinario, fondi regionali stanziati in assestamento di bilancio 2022, a favore del Comune di Civitanova Marche per l'attivazione sperimentale di un presidio specialistico multifunzionale per il contrasto al disagio di adolescenti e giovani, le cui modalità organizzative possono costituire la base di un modello per la realizzazione di questi presidi sull'intero+ territorio regionale.
C'è da tener conto, tuttavia, che tutta una parte di questa domanda di servizi sanitari viene soddisfatta con una mobilità verso altre regioni, è prioritaria la necessità di far sì che si possono potenziare questi tipi di interventi e di attività.
Per quanto riguarda la chiusura dell'intervento del Consigliere Mastrovincenzo sul finanziamento della progettualità in capo agli ATS, per potenziare questi servizi mi riservo di domandare questo tipo di finanziamento in sede di bilancio, verificare se ci saranno delle disponibilità per assecondare questa richiesta che viene dal maggior partito di opposizione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, mi fa piacere che condivida gli obiettivi di questa interpellanza, sono tematiche rilevanti, prendo atto di quanto fatto finora, che però non è sufficiente e prendo per buono il suo impegno a inserire un finanziamento specifico per gli ambiti territoriali per affrontare questa problematica. In sede di bilancio avremo modo di verificare se questo impegno e questa promessa saranno mantenuti. Grazie.

Interpellanza n. 16
a iniziativa dei Consiglieri Serfilippi, Cancellieri
“Rete regionale per le cure palliative”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interpellanza n. 16 dei Consiglieri Serfilippi e Cancellieri.
Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARINI. Grazie, Presidente. Siccome l’interlocuzione con l'amministrazione non è completa, la risposta è parziale, chiedo di rinviare l’interpellanza alla prossima discussione, se l'interpellante acconsente. Grazie.

PRESIDENTE. L’interpellante mi fa cenno che è d'accordo, non c’è nessun problema, la rimandiamo alla prossima seduta.

Interrogazione n.589
a iniziativa dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri
“Mancata attuazione Legge regionale 23 luglio 2020, n. 31”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 589 dei Consiglieri Mastrovincenzo, Mangialardi, Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. La legge regionale n. 31 del 23 luglio 2020 "Disposizioni in materia di partecipazione all'elaborazione e alla valutazione delle politiche pubbliche", ha come finalità la promozione della più ampia partecipazione dei cittadini, imprese, associazioni, organizzazioni e altre formazioni sociali nella elaborazione delle politiche pubbliche e nella loro valutazione.
All'Assemblea legislativa spetta l'approvazione degli indirizzi per l'attuazione delle azioni indicate al comma 1 degli articoli 6 e 7 della legge regionale n. 31/2020.
La funzione di promozione della partecipazione in capo alla Giunta, come declinata al comma 1 dell'articolo 6, è assicurata da progressive molteplici iniziative e attività avviate, nella consapevolezza che le consultazioni pubbliche sono destinate ad assumere un ruolo chiave nel funzionamento delle amministrazioni e nel rafforzamento della loro capacità amministrativa, in quanto rappresentano lo strumento attraverso il quale individuare le esigenze, focalizzare i bisogni collettivi da soddisfare, determinare con maggiore precisione le caratteristiche che dovranno essere possedute dai servizi da erogare.
Inoltre, le attività di consultazione consentono alle amministrazioni di rispondere a una richiesta di coinvolgimento nei processi decisionali pubblici che proviene da cittadini e imprese e quindi di migliorare il rapporto di fiducia con le istituzioni.
La Giunta regionale ha in parte già dato attuazione alle previsioni ricomprese nell'elaborato testo normativo per quanto attiene la partecipazione alle politiche pubbliche, da parte degli stakeholder, ricavando azioni di partecipazione democratica dalle previsioni di cui alla legge regionale 18 febbraio 2015, n. 3 (Legge di innovazione e semplificazione amministrativa).
Già l'articolo 1 della citata legge, impegna la Giunta a rendere la telematica strumento primario per la comunicazione e l'interazione tra i soggetti pubblici e privati e a digitalizzare i procedimenti amministrativi, facilitando la partecipazione attiva di cittadini e imprese all'attività della Regione.
Con deliberazione n. 507 del 2 maggio 2022 è stato inoltre approvato il Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) 2022-2024, ispirato ai principi di trasparenza e partecipazione del cittadino. Gli impegni strategici descritti nel programma di governo risultano orientati alla massima vicinanza ai cittadini, attraverso inclusione, partecipazione e civismo territoriale.
Proprio in tale ottica, la Giunta regionale con delibera di Giunta regionale n. 1259 del 10 ottobre 2022 ha disposto l'attivazione dell'Ufficio relazioni con il pubblico (URP) in chiave digitale, per rispondere sia alle esigenze legate alle attività di informazione e comunicazione istituzionale dell'Ente che agli obiettivi di semplificazione, digitalizzazione e trasparenza definiti nel PIAO.
È inoltre previsto uno sportello telematico per la semplificazione amministrativa, nonché un "form digitale" per inoltrare istanze di accesso civico semplice e generalizzato. Tale iniziativa è volta a rafforzare le occasioni di partecipazione e dialogo con la società civile ed implementare nuove soluzioni a supporto della comunicazione diretta con l'utenza.
Tramite lo sportello telematico della Regione Marche si possono presentare segnalazioni e istanze di semplificazione amministrativa e burocratica, tale strumento è previsto dalla legge regionale n. 3/2015 , prevede la compilazione di un questionario e, in particolare, la possibilità per gli utenti di segnalare eventuali ostacoli riscontrati nel relazionarsi con l'amministrazione e avanzare proposte per snellire le procedure, migliorare la fruizione dei servizi, ridurre gli adempimenti burocratici e accorciare i tempi di attesa.
Inoltre tale processo integrato si declina nel lavoro che la Giunta regionale sta attuando su alcune procedure complesse (ambiente, energie rinnovabili, edilizia, urbanistica, appalti, ecc.) in attuazione del sub investimento 2.2 Task force digitalizzazione, monitoraggio e performance del PNRR. Si ritiene che con la partecipazione di tutti gli stakeholder si possa conseguire l'individuazione di ulteriori adempimenti e procedure critiche su cui intervenire.
La medesima Iegge regionale n. 3/2015 prevede la costituzione del Comitato per il controllo e la valutazione delle politiche pubbliche, istituito, in modalità paritetica, presso la Assemblea legislativa.
Tale collegio esamina l'attuazione delle politiche pubbliche tramite apposite relazioni redatte dalle strutture competenti circa l'attuazione delle leggi regionali e il Comitato può, in tali ipotesi, potere ascoltare anche soggetti pubblici o privati, interessati a migliorare i processi o le normative ai fini di una maggiore efficacia amministrativa ma anche in merito alla valutazione della politica e alla partecipazione attiva dei cittadini.
Ad ogni modo, si rappresenta che particolari forme di partecipazione degli stakeholder sono da sempre attuate nel pieno rispetto della normativa europea, statale e regionale. Esempio ne sono: la consultazione nell'ambito del procedimento per la "Valutazione ambientale strategica" (VAS); la consultazione pubblica nell'ambito del procedimento per la Valutazione di impatto ambientale (VIA);la consultazione i nell'ambito del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale (PAUR), ai sensi dell'articolo 27- bis del decreto legislativo n. 152/2006, analogamente a quanto previsto per la VIA.
Progressivamente, dunque, occorre approfondire l'attenzione sulle Carte dei servizi. Si tratta di uno strumento di informazione e comunicazione istituzionale, volto a garantire la partecipazione attiva dei cittadini allo svolgimento dell'attività amministrativa e all'erogazione dei servizi. Attraverso l'esercizio del diritto di partecipazione, i cittadini possono e devono contribuire al miglioramento continuo dell'Amministrazione.
A questo proposito, con riferimento al tema dell'ascolto attivo ed in particolare alle valutazioni di tipo ex post, ossia successive alla fruizione del servizio, è stato realizzato un prototipo di indagine di customer satisfaction su un servizio erogato presente nella Carta dei servizi regionale. Tale evento di promozione dei processi partecipativi ben può essere ricompresa nella Giornata della trasparenza che, oltre a rappresentare un momento di incontro, informazione e discussione sul Piano anticorruzione e sulla relazione della performance, come previsto all'articolo 10 è occasione di promozione della partecipazione del cittadino, degli stakeholder e delle associazioni di categoria che li rappresentano, le quali, come di consueto, sono direttamente invitate a partecipare ai processi dell'Amministrazione regionale.
Tale scelta si conforma all'obiettivo di massima economia e riduzione della spesa pubblica, anche in considerazione del disposto di cui al comma 6 ecc. ecc., per cui le apposite giornate della trasparenza sono organizzate "senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica". Tutto questo senza nuove maggiori oneri a carico del bilancio regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Mastrovincenzo.

Antonio MASTROVINCENZO. Grazie, Presidente. Sono totalmente insoddisfatto, Assessore. Non so chi le ha preparato la risposta, ma la domanda era se sarà finanziata nel prossimo bilancio la legge n. 31 del 2020, di cui lei non ha mai parlato, si è espresso su tutt’altro: sulla n. 3 del 2015, sulla semplificazione, sulla Giornata della trasparenza, sull'Urp, sul Comitato di valutazione delle politiche pubbliche, che peraltro abbiamo ideato noi.
Aveva iniziato bene, aveva detto, giustamente, che la consultazione pubblica ha un ruolo chiave e migliora i rapporti di fiducia con i cittadini. C’è una legge approvata all'unanimità in quest’Aula, alla fine della scorsa legislatura - ci fu solo qualche astenuto - importante perché promuove e disciplina i processi partecipativi, davvero partecipativi, una codecisione nel territorio regionale per incrementare la qualità democratica, sostenere l’innovazione sociale e istituzionale, favorire la diffusione di opinioni informate e di cittadinanza attiva, rafforzare la coesione sociale, valorizzare i saperi e le competenze presenti nella società. Ecco, di questo non ha parlato, si tratta di una norma che coinvolge operativamente nelle scelte dell'amministrazione regionale i cittadini, le imprese, le associazioni, le organizzazioni ed i comitati in un processo reale, non telematico, di codecisione delle politiche da attuare nel territorio.
Mi auguro, visto che ho già presentato degli emendamenti nella scorsa sessione di bilancio per far finanziare questa legge …, peraltro anche l’Ufficio di Presidenza da questo punto di vista ha dei compiti specifici perché deve attivare la Giornata della partecipazione, che è prevista all’articolo 5 della legge.
Oltre a queste procedure che sono in capo all'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale c'è una legge che è stata richiesta a gran voce da tutti i soggetti, che ho elencato prima, che al momento è inattuata, non finanziata.
Mi auguro che nel prossimo bilancio ci siano le risorse per la dare attuazione ad una legge che è molto più recente di quella che ha citato lei nel suo intervento, parlo di una legge del 2020, lei invece ha parlato di una norma del 2015. Grazie.

Interrogazione n. 590
a iniziativa dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione politica di coesione periodo 2021/2027”.
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 590 dei Consiglieri Bora, Biancani, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Brandoni.

Goffredo BRANDONI. Grazie, Presidente. Come riportato nell'interrogazione, l'accordo di Partenariato tra Commissione europea e Governo Italiano, che ha formalizzato il quadro regolatorio per la definizione dei Programmi e individuato le risorse per ciascun programma, è stato firmato il 19 luglio scorso, dopo che la Commissione l'aveva approvato con Decisione di esecuzione del 15 luglio.
Nelle more della definizione dell'Accordo la Regione Marche, come le altre Regioni più virtuose, aveva presentato formalmente il 28 aprile 2022 il Programma "PR Marche FESR 2021-2027" alla Commissione europea, per l'avvio del negoziato.
La Commissione ha formulato le sue osservazioni, pervenute con nota Ares (2022) del 29 giugno 2022, osservazioni che sono successivamente state approfondite e discusse direttamente con la referente della Commissione e gli uffici responsabili dell'attuazione del PR FESR, in occasione di un incontro in presenza ad Ancona il 7 luglio scorso.
Le osservazioni della Commissione si riferivano prevalentemente al rispetto delle specifiche formali di presentazione del template. In particolare per l'Asse 1 (quello che assorbe il 55% della dotazione del Programma ed è destinato alle imprese) le osservazioni sono state estremamente limitate, riguardando
- chiarimenti relativi alla demarcazione degli interventi in OS 1.1 (ricerca e innovazione) e OS 1.3 (competitività delle imprese),
- esplicitazione delle sinergie con i programmi a gestione diretta dell'UE e delle complementarietà con il PNRR e con EUSAIR,
- inserimento di ulteriori indicatori per valorizzare le ricadute sulle imprese.
Ulteriori osservazioni hanno riguardato:
- migliore definizione dei processi partenariali e delle misure di comunicazione,
- concentrazione delle risorse su campi di intervento relativi all'obiettivo clima.
A seguito degli approfondimenti effettuati e dei contributi prodotti dagli uffici di attuazione, una
versione aggiornata del PR FESR è stata trasmessa alla Commissione il 24 agosto scorso.
Nel corso dei mesi di settembre e ottobre, anche a seguito di drammatici eventi esterni, si è proceduto ad effettuare aggiustamenti alla proposta di programma, nel frattempo in corso di esame da parte della Commissione, aggiustamenti volti in particolare:
- ad aumentare la dotazione degli interventi di promozione dell'efficientamento energetico, a seguito dell'incremento dei costi per l'energia elettrica;
- ad aumentare la dotazione finanziaria destinata all'intervento per la messa in sicurezza dei fiumi, a seguito degli eventi alluvionali;
- all'inserimento di interventi all'interno degli assi 1, 2 e 4 per favorire una migliore gestione dei fondi e accrescere le possibilità di utilizzo degli stessi da parte dei beneficiari.
Il 19 ottobre è stata inviata alla Commissione una versione aggiornata che recepiva le ultime integrazioni richieste dalle strutture e prevedeva in allegato il PRIGA (Piano di rafforzamento amministrativo) la cui stesura, particolarmente impegnativa, è stata fortemente voluta dalla nostra referente della Commissione, a differenza di quanto avvenuto per altri programmi regionali, che sono stati adottati anche in assenza del suddetto documento o con versioni in bozza.
Il programma, a questo punto concordato nei dettagli con la Commissione, è stato quindi inviato all'esame delle Direzioni competenti per materia.
In riferimento alla tempistica prevista per l'approvazione, siamo stati informati il 3 novembre che la fase di analisi si è conclusa positivamente ed è stata avviata la procedura di Decisione, che richiederà indicativamente 10 giorni.
Per quanto riguarda gli strumenti di attuazione, già alla fine di luglio è stata avviata la definizione delle cosiddette schede MAPO (Modalità attuative Programma operativo) con l'invio di un format alle strutture regionali di attuazione.
Per ciascuno degli interventi previsti nel Programma, le strutture regionali hanno redatto delle schede intervento; sono attualmente in corso incontri operativi per verificare ed uniformare le schede ed arrivare alla definizione del Documento attuativo che conterrà tutte le schede MAPO.
Entro il mese di novembre verrà effettuato un passaggio di condivisione delle schede con il partenariato, in modo da approvare subito dopo il documento attuativo ed avviare i primi interventi già nel corso di quest'anno. Alcuni bandi sono stati peraltro già avviati con risorse regionali e verranno poi spostati sull'asse 1 del nuovo Piano. È attualmente in corso il processo di definizione del documento metodologico contenente i criteri di selezione che sarà approvato nel corso della prima seduta del Comitato di sorveglianza entro la fine dell'anno.
Per quanto riguarda la disponibilità di risorse a copertura della quota di cofinanziamento regionale, si ribadisce che sono già state stanziate, nel corrente bilancio 2022-2024, risorse regionali per 18 milioni di euro per il triennio 2022-2024 con le quali è possibile, già ora, autorizzare ed avviare interventi FESR per 120 milioni di euro.
Naturalmente con successive leggi di bilancio si procederà ad allocare le risorse corrispondenti al Piano finanziario del PR FESR, nel momento in cui questo verrà approvato dalla Commissione europea.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatta o meno, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Grazie, Assessore, per la risposta, o meglio per la non risposta fornita, che mi lascia profondamente insoddisfatta. Quando ho detto della non risposta è perché lei, Assessore, ha fatto presente che il 19 ottobre avete inviato a Bruxelles l’ultima versione, peraltro ha anche aggiunto che il 3 novembre l’analisi è stata conclusa e sono stati dati altri 10 giorni, 3 più 10 fa 13, ed il tempo è anche scaduto.
Sono profondamente insoddisfatta perché era il 27 marzo 2019, un anno prima della fine della precedente legislatura, quando hanno preso il via i lavori dei tavoli nazionali di confronto partenariale in merito alla nuova programmazione. Tavoli che si sono conclusi il 22 ottobre 2019, mesi in cui si sono svolti ben 25 incontri , 5 per ogni obiettivo strategico. Quindi, parliamo di un totale superiore a quello che avete fatto voi in questi primi due anni, che poi sono quelli in cui c’è stato il vero e proprio avvio della nuova programmazione.
La Regione Marche, la precedente Giunta, seppure in scadenza aveva iniziato da subito a lavorare per rendere concrete le idee scaturite ed elaborate dal confronto partenariale e i primi mesi del 2020 avrebbero già dovuto vedere la definizione del quadro strategico unitario della nuova programmazione, poi come sappiamo è stato tutto quanto travolto dal Covid 19, dall’emergenza globale per contenere il contagio, insomma, abbiamo vissuto un momento straordinario ed è prevedibile che nonostante lo sforzo di tutti ci sarebbero stati dei ritardi, eppure finita l’emergenza non abbiamo assistito da parte vostra a quell’ulteriore sforzo straordinario che doveva essere fatto per accelerare quanto più possibile le procedure per arrivare all’approvazione del FESR e avviare le procedure mirate al rilancio economico della nostra Regione prima possibile.
Non voglio ripetermi, nel 2020 abbiamo lasciato nelle vostre mani una Regione tra le più virtuose di Italia nella gestione della programmazione 14/20 così come vi abbiamo lasciato in eredità una programmazione 21/27 già ben avviata. Eppure oggi, Assessore, ci ritroviamo ad essere il fanalino di coda d'Italia.
Dalla data di deposito di questa interrogazione, ovvero il 28 ottobre, ho voluto fare una ulteriore verifica e alle Regioni/Province autonome che avevano già approvato i programmi FESR e che avevo segnalato, ovvero Emilia Romagna, Lombardia, Valle d'Aosta, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Piemonte e Liguria, se ne sono aggiunte altre da quanto ho depositato l’atto: la Campania (approvazione del 26 ottobre2022) la Sardegna (stesso giorno), il Lazio (stesso giorno) la Provincia Autonoma di Trento (28 ottobre 2022) e la Calabria (3 novembre 2022).
Eccoci qua, ad aspettare una programmazione FESR ancora da approvare e le schede Mapo da perfezionare, e ad aspettare bandi che difficilmente potranno essere emanati entro il 2022.
E una liquidità che arriverà ad aziende e famiglie non prima di fine 2023, dal 2020 in cui è iniziata questa legislatura.
In questa fase di recessione economica che ci aspetta lo trovo grave, avreste dovuto accelerare, come ho detto prima, invece vi siete dedicati, nei mesi cruciali di questo terribile 2022, alla vostra spietata campagna elettorale, mettendo a serio rischio la stabilità economica della nostra Regione. Le do una nota tecnica perché so quanto lei sia esperto in questa materia, mentre noi aspettavamo l’approvazione dell’accordo di partenariato il 15 luglio, come ha fatto presente, altre Regioni più virtuose, dopo aver approvato i POR a livello regionale informalmente li trasmettevano alla Commissione e iniziavano il negoziato, altrimenti non sarebbe stato possibile avere i POR approvati per l’Emilia Romagna, per esempio, il 22 luglio e per la Lombardia l’1 agosto, quando l’accordo di partenariato a livello nazionale era stato approvato qualche giorno prima.
Sono molto insoddisfatta, datevi una mossa. Grazie.

Interrogazione n.591
a iniziativa del Consigliere Serfilippi
“Ripristino strade di collegamento Monte Catria”
(Svolgimento)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca l’interrogazione n. 591 del Consigliere Serfilippi.
Ha la parola, per la risposta, l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. L’interrogazione mette in evidenza una delle problematiche che riguardano quella parte di territorio, le strade che portano al Catria sono diverse e di fatto in funzione c’era ...

PRESIDENTE. Un attimo, Assessore, non vedo l’interrogante, se potete chiamare il Consigliere Serfilippi, sennò procediamo con la mozione.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Quella evidenziata dal Consigliere Serfilippi è una delle problematiche che purtroppo ancora è evidente in quel territorio.
Oggi per accedere al Monte Catria e alle sue strutture, in parte ricettivo turistiche, c’è solo la strada che passa per Acquaviva di Cagli, le restanti sono interdette. Quella che è stata segnalata, che parte da Chiaserna ed arriva al Monte Catria, purtroppo è completamente disastrata, è una strada provinciale che, come descrive nell’interrogazione il Consigliere, porta anche in alta quota ed a una serie di strade secondarie, ma la strada principale è provinciale.
La Provincia in questo caso non è intervenuta nell'immediatezza degli eventi e non ha richiesto nemmeno la somma urgenza per gli interventi, questo lo posso anche capire perché è talmente complesso e costoso che pensare ad una somma urgenza per risolvere il problema sarebbe sicuramente molto molto difficile.
Oggi il soggetto attuatore è l’Anas per quel che riguarda la Provincia di Pesaro e Urbino e le strade provinciali. Proprio ieri c'è stato un sopralluogo approfondito da parte di Anas, Comune di Cantiano e Provincia, su quel tratto hanno stimato a spanne una spesa di oltre 10 milioni di euro per un completo ripristino della strada, che è completamente disastrata in molti punti.
La cosa è particolarmente complessa, questo mi è stato detto ieri sera sia dal Sindaco di Cantiano che dai responsabili della Provincia, conseguentemente cercheranno di individuare - già qualche idea l'hanno interpretata e immaginata - un percorso, anche alternativo, per poter garantire il minimo di servizi di accesso, perlomeno per quel che riguarda le attività, quelle che lei elenca nell'atto: allevamento, turismo, ed anche, perché no, visite che con regolarità avvengono in quel territorio, anche dal punto di vista turistico. Sono in procinto di individuare delle soluzioni che non saranno nell’immediato il completo ripristino dell'intera arteria perché è cosa di fatto impossibile nel brevissimo periodo, ma perlomeno garantire l'accessibilità. Su questo il Vicecommissario ha dato la massima disponibilità anche della nostra Protezione civile, inoltre massima disponibilità ad inserire questi interventi nelle somme che riusciremo a reperire, visto anche i fondi che nelle ore di ieri il Governo ha messo a disposizione degli eventi alluvionali. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiararsi soddisfatto o meno, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Aguzzi e devo scusarmi con lui e con l’Aula per la mia assenza, sono rientrato e posso replicare.
Colgo l'occasione per ringraziare il Governo per la grande attenzione che ha mostrato per la Regione Marche, penso che una risposta così importante in pochi se l’aspettavano, frutto anche della considerazione che la Regione ha in questo momento con il nuovo Governo di centro-destra.
Al di là di questo, ho sollevato l'interrogazione a seguito di un’uscita degli allevatori del cavallo del Catria,un'eccellenza che abbiamo, che il Consiglio regionale si è impegnato a valorizzare viste le difficoltà economiche che stanno attraversando, che li ha colpiti sia per quanto riguarda gli animali che per il lavoro. Ci ho tenuto a fare questo atto per capire come ci si sta muovendo.
L'Assessore Aguzzi mi ha spiegato bene, anche dopo il sopralluogo di ieri, che si sta ragionando ad un percorso alternativo, vista la conta dei danni, si parla di 10 milioni di euro, che l'Anas, mi pare di capire, dovrebbe effettuare, che poi sarà risarcito con il finanziamento che è arrivato da parte del Governo.
Ci tengo a rimarcare che queste infrastrutture sono fondamentali sia per chi ci lavora che per il flusso turistico. Sono una di quelle persone a cui piaceva e piace ancora fare trekking in quelle zone ed il Monte Catria è un luogo bellissimo, tra l’altro, il percorso che partiva da Chiaserna ed arrivava sulla Croce passava attraverso questa strada. E’ una fondamentale strada di collegamento tra le comunità del territorio, anche con Frontone, Fonte Avellana. E’ un'arteria rilevante principalmente per chi ci lavora, ma per tutte le persone e le famiglie che frequentano quelle zone e dopo la tragedia, anche se non ci sono stati morti a Cantiano, di fatto i danni sono ingenti.
E’ importante riportare le persone a Cantiano, nell'entroterra della nostra regione, è un territorio bellissimo che purtroppo in parte è stato rovinato dall'alluvione, quindi mi auguro, tutti insieme, dalla struttura commissariale agli enti preposti (Anas, Comuni, Provincia e Regione), di riuscire nel più breve tempo possibile a ripristinare questa arteria. Immagino che ce ne siano tantissime altre, ma questa è molto rilevante, in primis per gli allevatori e anche per tutti coloro che abitualmente frequentavano e mi auguro continuino a frequentare le nostre bellissime zone dell'entroterra. Grazie.

Mozione n. 285
a iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ruggeri
“Mozione di sfiducia Assessore con delega alla Protezione civile”.
(Discussione e votazione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 285 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Biancani, Bora, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri, Ruggeri.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Consiglieri, Assessore, ci sono sei specifiche ragioni che hanno indotto il gruppo del Partito Democratico a presentare una mozione di sfiducia nei suoi confronti, che non è arrivata nell'immediatezza dell'evento, istintivamente, ma a seguito del tempo necessario a conoscere o a non conoscere cosa sia avvenuto il 15 settembre nei Comuni della vallata del Misa e del Nevola, soprattutto alla luce del Consiglio regionale straordinario dedicato a quell'evento.
Le sei ragioni che ci hanno indotto a presentare questa mozione di sfiducia sono le seguenti:
1) l'assenza totale, nel caso in questione, di un'azione diretta ad informare ed allertare le persone e le istituzioni comunali e oggi, a distanza di oltre due mesi da quanto accaduto, non sappiamo se le Marche come Protezione Civile, di cui lei ha la responsabilità, sono dotate di un sistema di informazione allerta delle persone in situazione di rischio.
2) la sua totale assenza come Assessore alla Protezione civile e quale responsabile politico, in presenza o da remoto, nella sala operativa unica permanente (SOUP) a fianco della struttura tecnica per approntare azioni dirette a ridurre il rischio per le popolazioni. C'è una foto, Assessore, che più di ogni altra cosa dimostra le vostre gravissime responsabilità nel caso del 15 settembre. E’ la foto che vi ritrae tutti insieme in sala operativa il 9 novembre (giorno del terremoto) - politica e tecnici - data in pasto ai media per dimostrare la presenza delle istituzioni. La domanda sorge spontanea: perché manca una foto di quella sera e di quella notte in sala operativa, Assessore?
3) la mancata dimostrazione dell'esistenza e della disponibilità dei sistemi di informazione-allerta per le popolazioni del tutto taciute nel Consiglio regionale straordinario, sia in qualsiasi altra successiva comunicazione istituzionale. La domanda a cui non si è risposto è: “Esiste un sistema di informazione-allerta prodotto e gestito dalla Regione Marche, in relazione sia ai vari Comuni, nel rapporto istituzionale, sia direttamente con la popolazione? Si, no, è semplice rispondere. Si faccia attenzione, non si parla del sistema di allertamento della Protezione civile pre eventi, come avviene, la cosiddetta allerta gialla, arancione, rossa - noi ex Sindaci, anche lei lo è stato, sappiamo bene cosa vuol dire e cosa avviene, molto spesso quelle allerte non vengono confermate - ma in realtà di quella fase successiva in cui vanno avvisati cittadini.
4) Il silenzio assurdo del post alluvione sulla doverosa e tempestiva ricostruzione dei fatti, Assessore, sia per i cittadini marchigiani sia per i Consiglieri regionali, con particolare riferimento all'inequivocabile distacco tra politica e struttura tecnica e non indipendente e soprattutto senza la fissazione di un termine. Chiedo scusa, il riferimento è alla famosa unità di progetto che avete fissato con la delibera del 23 settembre, con la quale avete dato in pasto ai cittadini che vi accingevate a fare una indagine. Ad oggi, a distanza di quasi due mesi, di quella unità di progetto non se ne parla più e aggiungo che in quella delibera non c’è il termine entro il quale l'indagine doveva finire. A quando è fissato il termine?
5) Ad oltre due anni dal suo insediamento nel nuovo Governo regionale, Assessore, non è chiara e puntuale una programmatica politica di investimento sul servizio di Protezione civile.
6) Il silenzio è calato altresì sulle risposte immediate in ordine agli investimenti organizzativi e tecnologici capaci di affrontare una qualsiasi emergenza analoga a quella avvenuta il 15 settembre 2022. Ad oltre due mesi se oggi accadesse un fatto analogo …, intendo non preventivato perché è evidente che non parliamo dell'evento che è stato imprevedibile, ma del successivo fatto, che è l'avviso, l'informazione e l'allerta nei confronti dei cittadini.
In sintesi, Assessore, ha dimostrato - e questa mattina con l’intervento sul terremoto le ha confermate - la sua chiara incapacità, impreparazione, inadeguatezza a gestire un'emergenza. Non sono giudizi personali, sono valutazioni politico amministrative, quelle che non ha usato nei confronti del Consigliere regionale Mangialardi quando, alla comunicazione pubblica del deposito della mozione di sfiducia, lei ha risposto sfidandolo rispetto ad una questione personale che è la vicenda processuale. Un atto di grande scorrettezza, che ha sviato rispetto alle risposte che lei non ha dato da oltre due mesi e mezzo.
A questo punto credo che ci sia una domanda fondamentale che tutti dovremmo porci, anche lei in primo luogo, ed è: se le morti delle persone, non i danni, accadute il 15 settembre, di cui una ancora dispersa, sono il frutto di un destino cinico e baro ovvero se potevano esserci azioni che avrebbero potuto ridurre il rischio, azioni che avrebbero potuto ridurre il pericolo di essere travolti e portati via irrimediabilmente.
Ad oggi, ribadisco, non sappiamo nulla, non sappiamo se esistono gli asset strumentali della Protezione civile dentro un sistema di informazione-allerta, se non sono sufficienti i sensori messi nei vari luoghi a rischio. Non è sufficiente scrivere sul sito della Regione Marche quali sono i comportamenti migliori per evitare danni alle persone perché il 90% della popolazione nell'imminenza o nel pieno di una emergenza non va sul sito. E’ l’esperienza, quando va bene, Assessore, a costituire il buon senso, ma quando non ci sono di mezzo bambini e anziani, ovvero le persone che per la condizione del momento sono impossibilitati ad avere altre informazioni.
La domanda iniziale è, Assessore e Presidente, “Si è fatto tutto?” E ancor più analiticamente: esiste un sistema di SMS in grado di attivarsi per i cittadini registrati che possa avvertirli? C’è un altro strumento utilizzato praticamente da mezza Italia che attraverso una telefonata vocale da informazione dell'allerta, esiste? Lei sa meglio di me che c'è un protocollo europeo, il public warning, che tende a obbligare, anzi addirittura a indirizzare le varie Regioni a creare strumenti di allerta. Attenzione, Assessore, ribadisco, non si parla dell'evento, non si parla della previsione, si parla di quel segmento di mezzo, che riguarda l’informazione-allerta quando l'allerta diviene improvvisa e consapevole. Nel senso che lei o chi per lei avrebbe dovuto rendersi conto di cosa stava succedendo, perché non è successo in quattro minuti, è accaduto almeno in quattro ore, quindi quel buco lei lo dovrebbe spiegare.
So bene che è difficile per i Consiglieri di maggioranza, lo dico all'Aula, immaginare di votare favorevolmente la mozione di sfiducia, ma attenzione, questo è un test importante per la politica, per chi governa la cosa pubblica, per la credibilità che ognuno di noi.
Il valore della responsabilità politica è legato alla credibilità della stessa e passa inevitabilmente attraverso eventi, scelte, situazioni, anche imprevedibili, che sono in grado di misurare o meno l'adeguatezza di chi ricopre ruoli di responsabilità politiche su deleghe fondamentali per la vita delle persone e la delega alla Protezione civile è un perno decisivo della vita dei cittadini che si amministrano.
Contrariamente a quanto si può immaginare non c'è soddisfazione a sottoscrivere un atto di sfiducia nei confronti di un Assessore, che ha avuto responsabilità amministrative e che comprende più di ogni altro quanto quasi sempre l'atto di sfiducia non appaghi un'analisi puntuale delle responsabilità. C'è un profilo personale, umano, un dispiacere nel chiedere ad una persona di fare un passo indietro, ma ci sono fatti nella vita politico amministrativa che esigono la necessità di analizzare e chiedersi se quel fatto può produrre una responsabilità politica irreversibile.
La vicenda dell'alluvione, la morte, la persona dispersa, quindi le vite in concreto, tutto quello che è accaduto, impongono questa valutazione e ne fanno trarre le conseguenze.
Voglio aggiungere che questa mozione è stata sottoscritta anche dal gruppo del Movimento 5 Stelle, dalla Consigliera Ruggeri, che ringrazio, che credo possa esigere una risposta di responsabilità politica nei confronti dell'Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Desidero in apertura ringraziare il gruppo del Partito Democratico per aver promosso questa iniziativa e per aver voluto coinvolgere le minoranze nella condivisione del documento.
Non ci siamo potuti esimere, e lo dico con sincero dispiacere, dalla sottoscrizione della mozione di sfiducia nei confronti dell'Assessore con delega alla Protezione civile.
Si tratta infatti di un atto doveroso perché, valutando la successione degli eventi nella loro cruda oggettività, emergono chiaramente responsabilità di natura politica che non possono essere imputate ad altri se non alla figura che detiene le funzioni di indirizzo, programmazione e controllo.
Non è un'azione che compiamo a cuor leggero o con finalità di bieca strumentalizzazione, non ce lo possiamo permettere, soprattutto al cospetto di coloro che hanno perso, nella tragedia dell'alluvione del 15 settembre, familiari e persone care.
La nostra sfiducia nei confronti dell'Assessore Aguzzi si fonda su motivazioni precise, fra l'altro ben esposte nel testo della mozione, che mi accingo di seguito a riepilogare e vorrei aggiungere anche alla relazione fatta dal Consigliere Carancini.
Non vogliamo focalizzarci sulla mancata previsione dell’intensità dell’evento dal punto di vista meteorologico, che grazie ai passi in avanti fatti dalla modellistica al giorno d'oggi avrebbe consentito alle istituzioni e alla popolazione di prepararsi, nei limiti del possibile, fin dal giorno precedente.
Le responsabilità principali consistono nel non aver programmato un sistema di rilevazione del rischio di esondazione, connesso alle piogge abbondantissime e persistenti registrate dai pluviometri, che consentisse l'attivazione di una procedura di allerta efficace e tempestiva nei confronti della popolazione a pericolo conclamato, nelle ore immediatamente precedenti l'evento.
È proprio il rapporto preliminare predisposto dalla Protezione civile a riferirci che, fin dalle ore 16 di quel maledetto giovedì 15 settembre, le stazioni meteo dei bacini idrografici del Misa, del Biscubio e del Candigliano descrivevano precipitazioni del tutto eccezionali, mai registrate in precedenza.
Questi segnali non lasciavano spazio ad ampi margini di interpretazione, anzi, avrebbero dovuto essere colti in modo tempestivo, portando all'attivazione di un sistema di allarme immediato in una zona notoriamente a rischio idrogeologico poiché interessata in passato da gravi episodi alluvionali e informando la popolazione sui comportamenti da tenere in vista di quanto stava per accadere. Tutto questo prima che la piena raggiungesse le strade, i ponti, le abitazioni, le attività economiche.
Non ci sono alibi che tengano con tutte le tecnologie di cui oggi disponiamo per connetterci e comunicare in tempo reale.
Altri disservizi si sono registrati nella mancata trasmissione dei dati da alcune stazioni idrometriche dei fiumi, evidentemente inadeguati ed inefficienti, e nel malfunzionamento del sistema di registrazione delle telefonate di emergenza. A nulla valgono i tentativi i scaricare sugli uffici e sulla struttura tecnico-amministrativa le responsabilità di quanto successo. La verità è che l'Assessore ha abdicato dalle prerogative di indirizzo politico e di controllo attinenti al proprio ruolo istituzionale: egli non si è assicurato dell'efficiente funzionamento del sistema, predisponendo gli opportuni monitoraggi.
I social network erano già invasi da filmati e testimonianze del disastro che stava avvenendo a Cantiano e nella provincia di Pesaro-Urbino, mentre l'Assessore partecipava imperturbabile a un evento della campagna per le elezioni politiche a Senigallia, interrotto solo perché altri hanno avvisato che stava arrivando la piena. Sempre per stare alla larga da ogni rischio di strumentalizzazione, preferiamo sorvolare su altri elementi "di colore" che pur si sono ormai tristemente fissati nella memoria collettiva dei fatti.
Aver raggiunto, con un ritardo macroscopico, la sala operativa contribuisce comunque ad aggravare sensibilmente le responsabilità politiche in capo all'Assessore.
A fronte di queste criticità, solo un accenno è stato fatto dall'Assessore, in occasione della seduta straordinaria dell'11 ottobre, sulla necessità di mettere in campo interventi urgenti per adeguare procedure e tecnologie del sistema di allerta dimostratosi cosi carente.
Non ci si può limitare a prefigurare le pur necessarie opere pubbliche di mitigazione, sui cui ritardi ha peraltro osservato anche la Corte dei Conti nel giudizio di parifica del rendiconto 2021, di cui avremo modo di parlarne nella prossima seduta.
Come abbiamo già avuto modo di evidenziare, dobbiamo far nostra la consapevolezza che i cambiamenti climatici stanno rendendo sempre più frequenti questi fenomeni meteorologici estremi, con cui purtroppo dobbiamo imparare a convivere. È illusorio pensare ad un completo azzeramento del rischio, vista la diffusa e talvolta eccessiva antropizzazione del territorio, anche a ridosso dei corsi d'acqua.
È compito dell'Assessore con delega alla Protezione civile presidiare questo rischio con la massima attenzione e diligenza: in questo caso, dispiace dirlo, non ha saputo farvi fronte in modo adeguato.
In conclusione, un pensiero doveroso va a chi in questa tragedia ha perso la vita e a coloro di cui si sono perse le tracce: è con il pensiero rivolto a loro, nel rispetto del dolore dei familiari, che tutti quanti in quest'Aula, nessuno escluso, dobbiamo dare risposte concrete e rendere conto delle nostre azioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliere Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Le responsabilità dell’Assessore Aguzzi sono evidenti anche mio avviso e emergono in modo palese nelle prime ore della tragedia che ha colpito la nostra regione tra il pomeriggio del 15 settembre e la notte del 16.
Già in una precedente seduta dell’Assemblea stante la reticenza del Presidente Acquaroli avevamo provato a riassumere la cronologia degli eventi, sottolineando innanzitutto il mancato allarme al quale si preferito dare seguito alla inarrestabile campagna elettorale di Fratelli d’Italia. Mentre Arcevia era sott’acqua alle ore 18,39, Cantiano era invasa dal fango alle 19.30 e il Misa esondava a Ostra alle 20.10, dalle 21.15 alle 22.00 il nostro Assessore alla Protezione civile era impegnato, proprio a Senigallia, al Cinema Gabbiano, in un incontro pre-elettorale e lasciava la città proprio quando veniva avvisato che la piena stava arrivando.
L'assessore Aguzzi non è stato in grado di accompagnare l'insorgere dell'emergenza, essendo totalmente sconnesso rispetto a quanto stava accadendo già dal pomeriggio, non rendendosi minimamente conto della gravità della situazione.
Eppure, era evidente a tutti che stava piovendo in modo violentissimo, e che ciò si sarebbe velocemente riversato sui livelli dei fiumi. Come è possibile che mentre i comuni cittadini acquisivano questa consapevolezza, anche grazie alle comunicazioni social, l'Assessore alla Protezione civile, a capo di una struttura complessa e capillare, che un tempo rappresentava un vero e proprio vanto della nostra Regione, rimaneva all’oscuro e non comprendeva come fosse necessario intervenire subito poiché era in corso una gravissima emergenza.
Il pomeriggio è stato totalmente sprecato, e sarebbe potuto essere prezioso per limitare i danni.
Ma quando alle 19.30 circa Cantiano viene letteralmente sommersa dall'acqua, tutti si accorgono che sta succedendo un qualcosa di eccezionale, che potrebbero esserci morti, che siamo di fronte a una catastrofe.
Acquisiscono questa tristissima consapevolezza sia i cittadini delle zone interessate, sia i cittadini delle Marche, sia i media nazionale che iniziano già a seguire la situazione. Le immagini terribili, devastanti di Cantiano, di Serra Sant'Abbondio, di Sassoferatto, iniziano già prima delle ore 20 a rimbalzare ovunque: sulle testate online locali, regionali e nazionale, nelle home page di facebook, nelle chat di whatsapp.
Come è possibile che mentre tutti quelli che potrebbero anche non sapere, ovvero i cittadini delle altre province delle Marche e dell'Italia tutta sapevano; l'Assessore alla Protezione civile Aguzzi, il più importante soggetto che avrebbe dovuto sapere e prendere decisioni conseguente, pensava probabilmente in quei minuti a preparare il proprio intervento al confronto elettorale che si sarebbe tenuto di lì a poco al Cinema Gabbiano di Senigallia. Come è possibile che l'Assessore non si occupi della sala operativa, di accorrere in soccorso alle popolazioni colpite, ma della campagna elettorale?
E poi, dopo le 20, la tragedia risulta ormai conclamata: attorno alle 20,15 il fiume Misa, scendendo a valle con tutta la sua impetuosa potenza, esonda a Ostra. In quei minuti, purtroppo, avvengono i terribili lutti e avvengono le disperate richieste di aiuto da parte della cittadinanza su facebook. Come può un Assessore, mentre già sui social iniziano a correre le notizie delle prime vittime e dell’entità enorme dei danni, andare in quel frangente al cinema Gabbiano per un confronto elettorale? Ci va lo stesso e ci rimane fino alle 22, quando ormai le tragedie si sono consumate e la piena sta ormai scendendo fino a Senigallia. Alle 22 il grosso dell'evento alluvionale è ormai terminato, l’Assessore Aguzzi potrebbe andare alla sala operativa, prendere in mano la situazione, almeno dopo essere intervenuto al confronto elettorale, e invece no, torna a Fano a prendere il giubbotto della Protezione civile, per essere operativo quando ormai è tutto sostanzialmente finito. Anche se poi l'Assessore ha negato questa notizia, però da qualcuno è stata pur data. Al di là di questo quello che è successo è molto grave. Quando il Misa arriva a Senigallia i danni sono stati fatti e l’Assessore Aguzzi, chiudendo la stalla quando i buoi sono già scappati, solo allora inizia a seguire la situazione.
Tutto ciò è inaccettabile e giustifica la nostra richiesta di dimissioni. La fase dell'emergenza non è stata seguita male, non è stata proprio seguita, ci si è disinteressati. E tutto quello che è avvenuto dopo non ha fatto che peggiorare la posizione dell’Assessore Aguzzi.
Si viene infatti a scoprire successivamente che mancavano anche le registrazioni delle chiamate arrivate alla sala operativa della Protezione civile il 15 settembre, registrazioni mancanti in quanto il sistema che memorizza ogni comunicazione risulta essere fuori uso dallo scorso aprile e di cui, sempre pare, la Regione Marche non ne fosse per nulla al corrente.
Malfunzionamento che può aver sicuramente condizionato l'allarme, tanto che i messaggi di allerta, come detto, sono arrivati grazie ad un tam tam social avviato, fortunatamente, grazie alla solerzia di amici e conoscenti e non sicuramente da quella degli enti preposti.
Mi sembra che ci siano elementi a sufficienza: l'Assessore Aguzzi si è dimostrato totalmente inadeguato per ricoprire questo importante incarico. Un ruolo delicatissimo, in particolare in una regione come la nostra, continuamente sottoposta a stress di natura idrogeologica, esismica.
Una regione attraversata da emergenze, che non possono essere gestite da chi ha dimostrato a più riprese di non essere capace di affrontare contesti complessi. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Intervengo perché ritengo doveroso da parte della coalizione e del mio partito, anche se non appartiene al mio partito, esprimere solidarietà all’Assessore Aguzzi.
Ho il mio sistema di valori e quando si governa insieme, in coalizione, si è solidali. Sottolineo in questo secondo intervento della mattinata la manipolazione della realtà, dei fatti accaduti con l’alluvione, da parte del Partito Democratico.
Tutti sanno che l’allarme meteo nazionale prevedeva una precipitazione straordinaria nella zona di Arezzo, sul versante tirrenico dell’Appennino, ci sono dei dati e sono inoppugnabili. Le previsioni, come è noto, sono sempre teoriche e spesso sfuggono al controllo della realtà fattuale e quella precipitazione eccessiva, che era prevista nella zona della provincia di Arezzo, si è trasferita nel versante appenninico della regione Marche, nell’alto versante appenninico, nelle parti estreme della provincia di Ancona e di Pesaro. Era stato dato un allarme dagli organi dello Stato, ma non era di massimo livello, ma di un livello inferiore.
Il comportamento dell’Assessore Aguzzi è quello di una normale persona che ha incarichi politici, che svolge un’attività nel governo della Regione e nello stesso tempo, in rappresentanza del suo partito, era candidato alle elezioni ed era stato invitato da giorni, come ha ricordato la Consigliera Bora, a Senigallia, ad un evento programmato presso il cinema Gabbiano da un'associazione dell’area del centro-sinistra, non dell’area del centro- destra ed ha ritenuto di andarci.
Quello che risalta in maniera evidente è che il sistema della Protezione civile, ha guida tecnica non politica, risponde ad una legge dello Stato e sono i tecnici che gestiscono tutte le varie fasi dell’allerta e della protezione e nella Regione Marche il sistema è stato ereditato dalla Giunta precedente, non l’abbiamo costruito noi, con il monitoraggio e gli stati d'allarme. E’ quello che abbiamo avuto in eredità, non è stato all'altezza perché tutti i vari sensori posti lungo il fiume sono saltati in seguito alla piena.
L'evento è stato eccezionale, catastrofico, non si ricordava da centinaia di anni un evento del genere, sono andato a Ostra e nelle zone di Ostra Vetere, Barbara, a parlare con i contadini, con le persone che vivono nelle case rurali, con gli operatori della zona, alcuni delle fabbriche, nessuno ricordava niente, neanche attraverso i racconti dei loro nonni che sono deceduti da anni. Un anziano in particolare ricordava il nonno e che negli anni 20 c'era stata un'esondazione, ma non era stata di quella portata, è stato veramente un evento eccezionale.
In questo quadro, l'Assessore, nel momento in cui sono stati dati gli allarmi ufficiali, è andato a presidiare, ma non dal punto di vista tecnico, a partecipare alle decisioni tecniche.
Questa è una mozione che, come al solito, cerca di creare uno scenario persecutorio nei confronti delle persone, questo per quanto riguarda l'Assessore Aguzzi. L'Assessore del governo regionale ha un ruolo politico, mentre diverso è il ruolo dei Sindaci, che sono i responsabili della protezione della loro città perché questa è una legge nazionale.
A chi sputa per aria, dice un vecchio proverbio contadino, gli ricade addosso, voglio leggere dalla stampa e dagli atti che ho potuto vedere, sono informazioni parziali, quello che ha fatto il Consigliere Mangialardi quando era Sindaco di Senigallia. Sono atti ufficiali, altri sono fatti ufficiosi, ho quello che posso avere. Cosa dice il Tribunale dell'Aquila in data 2 marzo 2022 quando si è pronunciato nel giudizio a carico dell'ex Sindaco di Senigallia Mangialardi, attualmente capogruppo del Partito Democratico in questa Assemblea, dice che il Sindaco del Comune di Senigallia – ho un riassunto della stampa - nonostante tre solleciti in data 25 febbraio 2011,14 maggio 2012 e 21 marzo 2013 da parte della Provincia e della Regione, ritardava fino al 2013 l'adeguamento del piano regolatore per l'approvazione definitiva delle vasche di espansione, che era stata richiesta nel lontano 2009, non so la data precisa, impedendo di fatto fino a tale data indicata l’attivazione della procedura di esproprio dei terreni in cui doveva essere realizzata l'opera. Per proseguire nella realizzazione dell'area agricola di compensazione idraulica era necessario procedere all'esproprio dei terreni interessati, realizzabile solo in seguito all'adozione di un'apposita variante, ma qui non è la valutazione politica dell'Assessore alla Protezione civile, sono atti amministrativi di responsabilità diretta dell’amministrazione. La delibera veniva emanata nel settembre 2013 poi di fatto i lavori non sono stati fatti, tant'è vero che l’abbiamo cominciati a realizzare con la nuova Giunta regionale, quando siamo arrivati noi, nel 2021.
Dovremo essere persone normali, ci sono due piatti della bilancia, su uno ci sarebbe una presunta responsabilità politica, sull’altro invece c'è una responsabilità diretta tecnica e amministrativa. Questo causando tre vittime nel Comune di Senigallia e danni per circa 100 milioni, adesso non ricordo la stima precisa, mi sembra che fossero 26 milioni di patrimonio edilizia privato, 44 milioni di beni immobili privati e 8 milioni di beni pubblici.
La Giunta precedente non si è costituita parte civile nei confronti degli imputati perché, sono andato a guardarmi gli atti in Regione, se si fosse costituita il Consigliere Mangialardi non avrebbe potuto sedere in questa Assemblea, avendo un conflitto giudiziario in corso con la Regione Marche era ineleggibile.
Se in questo momento ci costituissimo parte civile nei confronti dell'imputato del procedimento scatterebbe una misura, che quella della decadenza.
Fare i primi della classe non è così opportuno, ma siccome ci sono gli atti precisi in corso noi siamo garantisti, non è questo il luogo in cui fare i processi, noi prendiamo atto delle cose, però non si può non dare una valutazione politica di questa cosa e su questo saremo molto intransigenti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Vitri.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Mi considero indignata e mi dispiace dirle, Consigliere Ciccioli, che lei mi sembra un elefante tra i cristalli. Stiamo parlando di una tragedia terribile, con una madre dispersa e delle persone che non hanno più la propria abitazione e lei pensa di deresponsabilizzarsi e deresponsabilizzare la Giunta Acquaroli tornando indietro.

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Consigliere Ciccioli, non interrompa chi sta parlando. Consiglieri non parlate tra di voi.

Micaela VITRI. Grazie, Presidente. Sta peggiorando questa situazione e continua a deresponsabilizzare la Giunta Acquaroli di fronte ad una tragedia immane.
Voi siete stati i primi a mettere in luce che si tratta di un’alluvione di dimensioni epocali, al tempo stesso però, non avendo saputo gestire l’emergenza nè prima nè durante e nè dopo, iniziate a dire che le responsabilità dipendono solo dai tecnici che, voglio ricordare, sono stati nominati da voi pochi mesi fa.
Al di là di questo, avrei apprezzato molto se fosse stato l’Assessore Aguzzi a fare un passo indietro rendendosi conto in prima persona delle sue mancanze nella sera della tragedia perché lui stesso ha dichiarato ai quotidiani nazionali, come Repubblica, ciò che stava facendo durante l’emergenza iniziata già nel primo pomeriggio; mentre a noi tutti continuavano ad arrivare messaggi con richieste di informazione di persone disperate che vivevano tra Cantiano, Serra Sant’Abbondio, Frontone, Cagli, Pergola, in tutta la zona del Catria e del Nerone, lui continuava imperturbabile la campagna elettorale. Ora mi chiedo: erano più importanti i cittadini di quella zona, che stavano in quel momento combattendo tra la vita e la morte, o era più rilevante la campagna elettorale? La prima cosa da fare, se non il giorno dopo, due giorni dopo, era un passo indietro, ammettere le proprie responsabilità, anche perché non si può essere alla guida della Regione solo quando c’è da tagliare i nastri della panetteria, quando riparte ed inaugura fortunatamente con le proprie forze, senza aver avuto nessun aiuto dalla Regione. Parlo di una inaugurazione che fortunatamente Cantiano ha potuto annunciare proprio ieri.
Si è responsabili della Regione anche quanto di tratta di assumersi delle responsabilità. Visto che non è stato l’Assessore Aguzzi a farlo mi aspettavo che nel Consiglio straordinario lo facesse il Presidente della Regione Acquaroli, con un adeguato rimpasto delle deleghe, riconoscendo l’inadeguatezza a ricoprire un ruolo così fondamentaele e determinante per la vita dei cittadini marchigiani. Non è stato fatto nemmeno in quell’occasione e oggi mi spiace perché nel nostro caso non si tratta di strumentalizzare l’accaduto, anzi, avremmo evitato volentieri, ma si tratta di riconoscere il dovuto rispetto ai cittadini di tutti i Comuni che hanno subito l’alluvione. E’ una questione di rispetto nei confronti di quei cittadini e oggi purtroppo, Assessore, ci troviamo nella condizione di dover rimarcare ancora una volta l’inadeguatezza a ricoprire un ruolo così importante come quello di Assessore alla Protezione civile. Per l’ennesima volta abbiamo assisto ad una superficialità devastante per i cittadini, lei poco più di un’ora fa, parlando dello stato di emergenza del sisma, ha dichiarato, e invito tutti a riascoltarlo, che non è stato chiesto lo stato di emergenza perché non voleva effettuare le dovute verifiche con le schede AeDES, altrimenti gli edifici sarebbero stati dichiarati inagibili, mettendo a rischio chi sta in quei palazzi. Spero che lei si sia espresso in modo inadeguato, altrimenti sarebbe grave ciò che ha inteso con quelle parole, significa aver esposto i cittadini ad un altro rischio, come quel terribile pomeriggio e quella sera dell’alluvione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Vicepresidente. Avrei evitato volentieri di intervenire, tant’è che non so se lo faccio nella fase di dibattito o come fatto personale perché vengo tirato in ballo in maniera truce e con le modalità che caratterizzano il Consigliere Ciccioli. La sua modalità lo precede sempre, non lo devo dire io, è andato fare un giro nel territorio degli alluvionati, lo invito a ritornare in quel territorio se riesce a metterci piede, lo voglio vedere.
Non volevo intervenire, Presidente, perché qui ci sono i morti, famiglie distrutte, economie dilaniate, persone che non sono state nemmeno più ritrovate e per quella comunità, e posso dire anche per quella mia comunità, è un dolore che non si ripara, anche per le vicende del 2014.
Oggi voi parlate di un un evento con tempi di ritorno di 1000 anni, e dovete spiegare a quel territorio che otto anni fa ha avuto una cosa molto simile. Lo dico sempre quando riportate fatti e non conoscete, quando riportate situazioni di cui non siete a conoscenza, astenetevi dal farlo. Consigliere Ciccioli, stia zitto, non lo sa, se dice che ci sono stati 100 milioni di euro di danni nel 2014 …

(interventi fuori microfono)

Maurizio MANGIALARDI. Ho una tradizione amministrativa per la quale per mille ragioni ho scritto un pezzo della mia storia personale, non ho mai denunciato nessuno, ci sarebbero gli estremi, a differenza di quello che avete fatto voi, almeno così lo dico …

PRESIDENTE. Vi chiedo di fare silenzio. Grazie.

aurizio MANGIALARDI. Sono dentro un processo dopo otto anni e sono stato rinviato a giudizio qualche settimana fa, dopo otto anni, sapete perché? Noi chiediamo le dimissioni, e le posso anche argomentare, dell'Assessore Aguzzi, sono una sfiducia di carattere politico, ma nessuno di noi ha ipotizzato l'invio in procura di qualche atto, mai, mi opporrei con tutte le forze, perché solo Dio sa cosa vuol dire trovarsi dentro un percorso dove non c'entri nulla e per responsabilità di qualcuno … Sì, Consigliere Ciccioli, ha letto i capi d’imputazione per i quali, tra l’altro, il Pubblico Ministero dell'Aquila, non il Gip, ha chiesto il proscioglimento perché forse si è reso conto che c'era qualcosa nel Tribunale di Ancona che proprio non funzionava al meglio. Sapete perché sono sotto processo? Perché mi avete denunciato voi, l’onorevole XX e YY, con un'interrogazione parlamentare hanno sollecitato la Procura a fronte di denunce che erano partite da chi oggi governa la città. Erano soggetti che stavano all'opposizione e invece di portare, come facciamo noi, elementi da mettere a disposizione politicamente, fatti che poi possono non essere condivisi, hanno denunciato il Sindaco e hanno inviato gli atti in Procura finché un Pubblico Ministero in maniera improvvida della Procura di Ancona ha aperto un fascicolo e dopo otto anni sono stati ricostruiti capi di imputazione, che oggi sono al Tribunale di Ancona per un trasferimento per il conflitto di un giudice.
C'è stato un moto proprio della politica, incapace di dimostrare tutto quello che un Sindaco preso e sorpreso da un evento catastrofico ha messo in campo, tutto quello che c'era da fare in quel momento, tutto, e i capi di imputazione, che il Consigliere Ciccioli non ha studiato, fanno riferimento ad atti che non sono del Comune, fanno riferimento alla costruzione del porto, al Pai, al percorso del Misa, all'allerta, guardatelo in maniera speculare, è come se tutto questo oggi lo ribaltaste sui Sindaci che hanno avuto i morti, pensatelo, vi sembra una cosa normale? Eppure è partito dalla politica incapace, analogamente è quello che sta facendo il Consigliere Ciccioli, che mescola i piani e che invece di portare in maniera legittima solidarietà … Fate bene, è il vostro Assessore, fate bene a portargli solidarietà, lo dovete fare, però per noi ha avuto una serie di comportamenti non adeguati. Lo dico per il Presidente Acquaroli, siete stati voi che avete aperto una Commissione di indagine per verificare che cosa è accaduto dentro la vostra struttura, non dentro la struttura del Comune di Senigallia, che non è stata allertata, o dentro il Comune di Arcevia, che disperatamente chiamava e nessuno rispondeva.
Avete fatto bene, poi non ha funzionato, eravate in campagna elettorale perché, come dice il Consigliere Ciccioli, la politica prevale.
Penso che sia un fatto grave che durante un evento così catastrofico, che era già avvenuto perché quello che era accaduto a Cantiano alle 17,15 si è poi trasferito a Sassoferrato, riguardava non Arezzo, ma le Marche. Non ha funzionato la filiera, nessuno vi ha avvisati. Il fatto era che durante quell'evento catastrofico eravate in campagna elettorale, in maniera così anche cinica e bara da parte del destino, a Senigallia, il Comune capofila dove era già accaduto tutto.
Non è colpa nostra se l’Assessore non c'era, forse non era nemmeno colpa sua perché non sapeva nulla, ma siete voi che governate quei processi, lo dico …, Vicepresidente così recupero cinque minuti del fatto personale …

(interventi fuori microfono)

Maurizio MANGIALARDI. Era accaduto tutto, Assessore, e se lei fosse stato dalle 17 del pomeriggio dentro la sala operativa, non avrebbe potuto fermare quell’acqua, non avrebbe evitato i disastri del territorio, il ponte del Monterosso di Sassoferrato sarebbe arrivato alla pari e avrebbe superato di 23 metri ugualmente, su quel fronte non sarebbe cambiato nulla, sarebbe cambiato il profilo etico e pensavo che lei, conoscendola, avrebbe rimesso la delega. Lo so che è preoccupato, lo so che è certo di non aver fatto tutto il possibile perché dentro la sala operativa se non c'è una guida vera le scelte non si assumono in modo adeguato. Non è pensabile che non ci fosse la guida fino a cinque giorni dopo dentro la sala operativa, non è pensabile, poi voi scaricate in modo anche sprezzante sulla struttura, che conosco, ahimè, per mille ragioni.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Maurizio MANGIALARDI. Chiudo, Presidente, ci ritorno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Tutte le altre cose non mi interessano, tamquam non esset, così dicevano i latini, una invece mi interessa per il fatto personale.
Sono andato a trovare, dopo quel dibattito terribile che è stato fatto in Aula, una strumentalizzazione indegna su parole che erano ovvie, le quattro famiglie dei deceduti ed ero timoroso per quello che era stato scritto e una signora che ha avuto due vittime in famiglia, dopo il colloquio, mi ha abbracciato. Questo ci tengo a dirlo, sono stato da quattro famiglie, tempo permettendo vorrei andare a trovare anche le altre, ci tengo perché è un fatto personale che mi tocca particolarmente la sensibilità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Il mio appello all’Aula è alla responsabilità , al senso di responsabilità, oggi più che mai. Non siamo alla ricerca di scuse o di benevolenza, siamo alla ricerca di serietà e responsabilità.
Oggi ci troviamo ad affrontare una mozione di sfiducia, un atto che è nella discrezione della minoranza, ma vorrei rimarcare come in questo periodo e dinanzi a simili tragedie il principale faro dovrebbe essere per tutti noi la responsabilità, quella stessa responsabilità di cui ho parlato nel Consiglio straordinario, quando ci trovammo a dover affrontare nel marzo del 2011 la tragedia che si è consumata a Sant’Elpidio a Mare, anche quella volta causata da un'ondata di maltempo. Mantenemmo una posizione di solidarietà e collaborazione con l'allora amministrazione senza puntare l'indice contro chicchessia. Quella tragica mattina, ancora la ricordo, del 2 marzo 2011, facevo parte della minoranza e mi sento di parlare a nome dell’allora minoranza, non abbiamo puntato il dito contro il Sindaco, ci siamo stretti attorno a lui, perché è stata un'inondazione violenta, peggiore di quella accaduta il 15 e il 16 settembre.
Ricordo che la Protezione civile regionale ha pubblicato la relazione sull’evento relativo all'alluvione, un evento millenario, il rapporto è stato postato sul sito della Regione Marche ed una sintesi è stata pubblicata il giorno successivo e riferisce che nel rapporto sono stati descritti - e leggo testualmente - i fenomeni meteorologici avvenuti, che evidenziano l’eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata, che per gli esperti del centro multirischi regionali ha una probabilità di accadimento una volta oltre 1000 anni, un accadimento millenario.
Dinnanzi alle tragedie è un errore spostare l'attenzione sulle diatribe politiche, sarebbe opportuno che tutti, senza distinzione di casacca o di colore politico, ci unissimo per riflettere e lavorare a favore dei nostri marchigiani.
Oggi mi sento di lanciare un appello fortissimo al senso di responsabilità, che è il migliore atteggiamento dinanzi a catastrofi come quella che si è abbattuta nella nostra regione.
Non entro in merito alla campagna elettorale, nulla, ma mi appello al senso di responsabilità e esprimo solidarietà anche al Consigliere capogruppo Mangialardi per quello che ho ascoltato da lui, non ne ero a conoscenza, esprimo solidarietà, quindi responsabilità in quest’Aula da parte di tutti. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Marinelli.

Renzo MARINELLI. Grazie, Presidente. Per portare la solidarietà e la vicinanza all'Assessore Aguzzi da parte del gruppo della Lega perché, è stato detto anche da qualcuno della minoranza, è successo qualcosa di eccezionale e quando succede qualcosa di eccezionale bisogna stringersi tutti insieme e cercare di collaborare per trovare le soluzioni migliori.
C'è stato il terremoto, altre alluvioni, non sempre funziona tutto benissimo quando c’è da intervenire durante un terremoto o in altre situazioni, però nessuno ha mai pensato di scagliarsi contro qualcuno, anzi, in questi contesti c'è bisogno di fare squadra, di suggerire quelle che possono essere le soluzioni migliori per far sì che nel futuro certe cose possano essere migliorate e non succedano più.
Abbiamo avuto una catastrofe, molti morti, ma quello che mi dà più fastidio è legare la campagna elettorale a questo evento. Le persone che si trovavano in campagna elettorale non sapevano quello che stava succedendo, non possiamo dire che stavano lì non curandosi. Posso parlare dell'esperienza che ho avuto il giorno 16, a 2, 3 chilometri di distanza l’acqua ha invaso quella zona e li ha portati via e per me, che ero nelle vicinanze, non stava succedendo niente. Sono circostanze strane e particolari, ero in una riunione ed ho seguitato a farla, se nessuno di avvisa, se nessuno ti dice niente ...
Ravvisare le responsabilità perché si stava facendo quello che si era programmato non avendo avuto notizie di niente di eccezionale, puntare su questo è avvilente, come pensare che le persone non siano state attente. Sono cose assurde, non dovremmo neanche pensarle, mi rifiuto di pensare questo.
Quando abbiamo avuto il terremoto per cinque giorni non ci ha chiamato nessuno, perché c’erano altre urgenze ed altre necessità.
Piuttosto che chiedere la testa di qualcuno, forse non verrà accettava la mia proposta, chiedo di ritirare la mozione perché alla fine non ravviso nessuna responsabilità dell'Assessore Aguzzi, anzi a lui va la nostra solidarietà e il nostro sostegno. Votare un po' sì e un po' no, se vogliamo far crescere il sistema dell'emergenza urgenza, della Protezione Civile e riuscire a vivere in comune dopo anni di difficoltà, di tragedie, di sismi, della crisi ucraina …, questi atti vanno nella direzione opposta. Fare un passo indietro e collaborare, come spesso quest'Aula ha fatto per risolvere i problemi dei cittadini marchigiani, penso che sia la soluzione migliore. Grazie.

Presidenza del Vicepresidente
Gianluca Pasqui.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Grazie, Presidente. Abbiamo avuto modo di dibattere su questo tema e ritengo che sia ingiusto, ma questo l’abbiamo già capito e ci siamo resi conto. Innanzitutto è ingiusto chiedere le dimissioni di un Assessore, non capisco quali siano le colpe che gli vengono imputate, non credo che si debbano chiedere le dimissioni per queste vicende, le dimissioni vanno chieste per altre cose.
A prescindere da questo voglio esprimere la mia solidarietà all’Assessore Aguzzi e ringraziarlo per il grande impegno che sta mettendo a disposizione fin dal primo giorno del suo Assessorato, ma soprattutto lo voglio ringraziare per le tante critiche ingiuste che ha ricevuto, sulle quali ha sempre sorvolato perché, tra l'altro, bisogna anche capire che cosa noi Consiglieri regionali siamo chiamati a fare. Sentendo l’intervento del Consigliere Mangialardi, mi è sembrato di essere in un’aula di Tribunale e sono molto dispiaciuto, anche perché le dimissioni le debbono chiedere i cittadini marchigiani, non voi.
Abbiamo assistito da quando è successo l'evento fino alla fine della campagna elettorale delle politiche ad un'ondata di fango nei confronti della Giunta Acquaroli. Voi stessi avete lanciato l'ondata di fango contro la Giunta Acquaroli per l'alluvione, avete criticato il Presidente Acquaroli, avete detto che l’Assessore Aguzzi era colpevole perché non si è recato subito lì in quanto era campagna elettorale. Allora si dovrebbe dimettere anche il Consigliere Mastrovincenzo perché era a fare un dibattito, è successo nell’anconetano, e sarebbe dovuto scappare secondo il vostro ragionamento. Sto facendo un esempio.
Vorrei che riusciste a rendervi conto di ciò che vi circonda, vi chiedo di tornare sulla terra perché dopo l’ondata di fango che avete sparato nei confronti della Giunta, pensando di vincere le elezioni o perlomeno di recuperare qualche punto, vi siete resi conto che i cittadini marchigiani proprio in quelle zone hanno dato una maggiore fiducia a questa Giunta, e ringrazio ancora una volta il Presidente Acquaroli per quello che ha voluto fare fin da subito con l’assestamento, insieme alla Giunta, aver provato a dare una risposta immediata.
Voglio ringraziare questo esecutivo regionale che immediatamente ha chiesto i fondi al Governo precedente, e poi abbiamo visto come è andata a finire, e voglio ringraziare l’attuale Governo che li ha stanziati subito, su richiesta della Giunta Acquaroli, per l’alluvione di settembre.
Voglio far notare che nessuno di voi ha riconosciuto che sono stati messi dei fondi, finalmente qualcuno, invece di fare polemica, ha chiesto dei finanziamenti e li ha ottenuti. Vedo il Consigliere Carancini che è contrariato, ma vi faccio una domanda: “Quando c’è stata l’alluvione a Senigallia, il Governo quanti soldi ha stanziato?” La Regione Marche quanti soldi ha stanziato? Di questo dobbiamo parlare, non pensare di chiedere le dimissioni dell’Assessore, che tra l’altro ha fatto il proprio dovere. E’ una persona onesta, pulita, non ha alcun procedimento a carico, qui si è parlato di procedimenti, ma la politica deve sempre distinguersi dal procedimento penale in sé.
Capisco il Consigliere Mangialardi ed anche il Consigliere Cicioli, che a volte quando si fa un dibattito … Vorrei capire perché chiedere le dimissioni quando non ci sono motivi seri, quando c’è un Assessore che è sempre disponibile, attento, che lavora per il proprio territorio. Andate a dire ai cittadini marchigiani perché si dovrebbe dimettere, invece di trovare delle soluzioni per dare risposte alle famiglie, agli alluvionati, alle tante imprese colpite dall’innondazione.
Volevo rendermi conto e speravo che su questa mozione, oltre alle dimissioni dell’Assessore Aguzzi, ci fosse qualche proposta, che non ho visto, e vi chiedo scusa.
Questa maggioranza nell’ultimo assestamento che abbiamo fatto, per quanto riguarda la variazione di bilancio, ha approvato delle misure, quello che ha chiesto il Governo regionale al Governo nazionale per dare delle risposte, da parte vostra ho visto solo la richiesta di dimissioni.
Voi pensate di fare politica andando nelle zone colpite dall’alluvione a dire che avete chiesto le dimissioni dell’Assessore Aguzzi, che cosa risolvete? Rimarrete lì per tanti anni.
Sono contento che voi fate politica in questo modo. Noi tutti ed i cittadini ci rendiamo conto che da parte vostra c’è una richiesta ingiusta di dimissioni di un Assessore preparato, onesto, competente, che dà sempre risposte e disponibilità, che è sempre sul campo e sempre presente.
Si dovrebbero fare delle proposte e dire che finalmente, e nessuno l’ha detto, il Governo nazionale per un’alluvione nelle Marche ha messo 400 milioni. Vi vergognate a dirlo perché magari i vostri amici, che erano al Governo nel 2014, non vi hanno mandato neanche un euro. Quando è successo per l’alluvione a Sant’Elpidio a Mare, ero Consigliere provinciale e la competenza era della Provincia il cui Presidente era il Consigliere Cesetti, nessuno ha chiesto le sue dimissioni, né all’Assessore della Protezione civile. Io e la Consigliera Marcozzi eravamo all’opposizione, il Consigliere Cesetti lo può testimoniare. Questa è la differenza, ci siamo messi a disposizione, abbiamo visto che la Giunta provinciale aveva adottato tutti gli atti necessari e su questo ci siamo confrontati.
Voglio concludere questo intervento cercando di fare un appello non solo alla responsabilità, ma a guardare le cose che si devono fare per dare risposte ai tanti cittadini che oggi le aspettano, su questi temi oggi ci possiamo dividere, ma la scelta rimane sempre dei cittadini marchigiani. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Mi ero riproposto di non intervenire su questa mozione, pur avendola sottoscritta e firmata e non interverrò nel merito.
Lo dico al Consigliere Putzu, è vero che nei miei confronti non sono state chieste le dimissioni, e ci mancherebbe altro, come potevano essere chieste? L'alluvione c’è stata tra 1 e il 2 marzo (il 2 marzo finisco gli anni) e la sera prima ho diramato l'allerta a tutti i Comuni insieme all'Assessore alla Protezione civile, l'attuale Sindaco di Amandola, e la sera stessa ho convocato una riunione, che c’è stata, di tutti i Comuni presso la sede della Provincia nella quale dissi, dopo aver diramato l'allerta: “Attenti, torniamo a casa perché non sarà una bella notte”. C'è di più, l’ho ricordato l’altra volta, alle 3.00 di notte ero al telefono fisso con l'ingegnere XY, che era lungo il fiume Ete, ed io ero in contatto telefonico permanente.
Ci fu un'inchiesta penale, ma l'operato dell'allora Presidente della Provincia di Fermo, che era il sottoscritto, fu ritenuto esente da qualsiasi alone di presunta responsabilità. Non c'era motivo di chiedere le dimissioni del Presidente della Provincia in quella specifica circostanza. Voglio ribadire questo. E’ vero che alcuni esponenti, tra cui il Consigliere Putzu e la Consigliera Marcozzi, mi fecero sentire a quel tempo la loro vicinanza e per quello ancora oggi li voglio ringraziare, ma non ci fu la vicinanza di altri delle loro parti politiche, da parte loro sì, come Consiglieri.
Non c'era motivo, altrimenti uno potrebbe pensare che ci fosse qualche motivo per chiedere eventuali mie dimissioni, per cui ho voluto chiarire. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per replica, il Consigliere Putzu.

Andrea PUTZU. Ringrazio per l’onestà intellettuale il Consigliere Cesetti, le dimissioni si potevano chiedere perché la pulizia dei fiumi era in capo alle Provincie, però credemmo che le responsabilità su quel tragico evento dovessero venire prima della polemica politica.
Se oggi si chiedono le dimissioni, avete sbagliato interlocutore, si dovrebbero chiedere a coloro che hanno governato prima dell’Assessore Aguzzi, che non sono riusciti a fare la pulizia dei fiumi, non si può imputare alla Giunta attuale, ma a quelli che c’erano prima.
E’ vero che io, la Consigliera Marcozzi e anche qualcun altro su questo tema fummo sempre responsabili, è ovvio che lei si recò subito perché era Sant’Elpidio a Mare, ma anche l’Assessore Aguzzi appena avuta la notizia si è recato subito.
Non possiamo chiedere le dimissioni se un Assessore si reca immediatamente o dopo 10 minuti nel centro operativo della Protezione civile.
Chiedo a questa opposizione, che ha firmato la mozione di sfiducia …, tra l’altro è un atto di responsabilità distinguere tra le responsabilità politiche e quelle personali e l’Assessore Aguzzi non ha responsabilità politiche nè personali, magari la mozione potevate farla nei confronti di chi l’ha preceduto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Aguzzi.

Stefano AGUZZI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con attenzione e anche con grande coscienza questa discussione perché è indubbio che a me questa cosa mi tocca particolarmente, ma non tanto perché rivolta a me e basta, ma perché mi rendo conto che stiamo parlando di cose delicate e drammatiche che dovrebbero avere il rispetto, anche per chi è stato direttamente toccato da questa situazione. Sono coscienzioso e non solo per questo.
Dal mio punto di vista si è fatto quanto era dovuto e possibile rispetto all'eccezionalità di quell'evento, sia per quel che riguarda la previsione precedente l'allerta data, prevista in quel modo da chi fa quel mestiere, non da chi passa per strada, che la gestione dei momenti che non solo sono stati drammatici, ma anche di difficilissima interpretazione e gestione.
Ognuno di voi l’ha detto, anche parlando con chi era sui territori nei giorni successivi, è stata una cosa indescrivibile, inimmaginabile per come è avvenuta, non ci sono né giustificazioni né altro, ma solo contesti davvero eccezionali.
Non entro nei particolari di questo contesto: cosa facevi, che ora era, dove eri, intanto perché non mi va di usare questa non delicatezza, ma se mi permettete, non ho mica problemi a dirlo, ci sono delle indagini e basta una parola al posto sbagliato per essere tirati in causa. So che in mezzo a voi, non tutti, c’è anche chi punta a tenere alta l'attenzione, ad alzare il livello di quell'attenzione, ma su questo non voglio entrare.
Non starò qui a dire cosa si faceva o non si faceva quella sera, ma dico solo che mi dispiace questa strumentalizzazione e su fatti così delicati non la farei, ve lo dico, non l’ho fatta, guardo il Consigliere Mangialardi, quando queste cose sono avvenute in altri luoghi e ho avuto modo pubblicamente, pur da avversario politico, di dare la mia solidarietà.
C’è stata questa attenzione perché mi rendo conto che purtroppo ci sono delle situazioni a volte non prevedibili, non gestibili sufficientemente, come uno vorrebbe, magari in quel momento non ci sono state le condizioni per poterlo fare , non sto neanche qui a dire una parola su quanto poteva o non poteva essere fatto, su quello che poteva essere fatto prima e non è stato fatto, è inutile ribadirlo qui, non siamo in un’Aula di tribunale. Non me la prendo con i lavori fatti o non fatti, né con quello che avrebbe dovuto fare chi c'era prima o chi c’era in passato o chi ancora dovrà rispondere su questioni del passato, mi dispiace questa strumentalizzazione.
Sono convinto che anche per quel che riguarda il settore della Protezione civile c'è stata un’attenzione in questi anni, una rivisitazione del suo assetto, discutibile o no, ognuno ha i sui punti di vista. Ho piena fiducia oggi in chi dirige la Protezione civile, da noi incaricato, non avevo nessun problema neanche con chi la dirigeva prima, tant'è che è un mio ottimo collaboratore anche oggi ed ha un ruolo importante.
Sulle questioni umane non faccio distinzioni politiche, di appartenenza, chi c’era prima o dopo, sapete chi era mio Capo di Gabinetto quando ero Sindaco a Fano? Un iscritto ai DS, sindacalista della Cgil, dipendente comunale, era il mio Capo di Gabinetto. Guardo alle persone alle loro capacità, affidabilità, non guardo alle loro appartenenze né a che cosa hanno fatto prima e nè chi ce le ha messe.
Mi dispiace che questa mozione l’abbia firmata anche il Consigliere Mangialardi, lo dico con simpatia e affetto perché è stato toccato e gli auguro tutto il bene del mondo su questa cosa alla quale sta ancora rispondendo, auspico la migliore soluzione possibile e anche la più immediata, però mi dispiace perché questo sinceramente …
Anch’io sono stato indagato per questioni di varia natura, ho avuto tre procedimenti quando ero Sindaco e due erano più gravi, ma non sono stato neanche rinviato a giudizio, chiusi sempre precedentemente, anche con interrogatori, fasi molto delicate e anche disdicevoli. Esposti firmati da cinque Consiglieri dei DS, lì c’erano le firme, so anche di chi sto parlando, non tutti li hanno firmati, alcuni per stima non li hanno firmati, altri si. So di cosa si tratta e non voglio entrare nel merito.
Mi dispiace per la sua firma perché chi viene direttamente toccato dovrebbe avere almeno un po’ la delicatezza di immedesimarsi nelle difficoltà che si possono vivere in quelle situazioni.
Mi spiace anche l'atteggiamento di un altra Consigliera, la mia amica Consigliera Ruggeri, ultimamente è cambiato, è del tutto legittimo, non sto certo dando giudizi, da quando ricerca questa alleanza con il PD nella sua città e nel nostro territorio, che conosciamo bene. C'è una questione politica che viene saldata sulla pelle di qualcun altro, che sarei io, ma non gioco la pelle di nessuno e dico che mi dispiace un po’ di questa cosa. Ne abbiamo anche parlato e le ho già spiegato i motivi, lei continua a negarli ed io glieli ribadisco stasera: c'è solamente la volontà di alzare l'attenzione verso l'operato della Magistratura. Credo che siano altri che devono fare altre cose, la politica deve fare politica.
Non mi soffermo su quel che ha detto la Consigliera Vitri, se non nel ribadire il fatto che quelle registrazioni la sfido a tirarle giù, le guardiamo insieme e vedrà che non ho detto le cose per cui lei mi ha ripreso, le ho dette, ma argomentate all’interno di un contesto molto più ampio, molto diverso. Ho detto che nell'immediatezza del terremoto si sono fatte tutte le verifiche da parte dei Vigili del fuoco, dei tenici del Comune per garantire la sicurezza di tutti i luoghi. Un conto sono le schede che dovranno essere poi prodotte nel momento della dichiarazione dello stato emergenza, semmai sarà dichiarato.
Non voglio scendere nei particolari, ma su due cose sì, perché sono state ribadite anche qui oggi e sono finite sui giornali in maniera molto eclatante e anche molto stupita. La cosa delle telefonate non registrate, vogliamo una volta tanto sfatare un po' questa situazione? Non c'è nessun obbligo e nessuna normativa che dice che le telefonate che arrivano alla Protezione civile della Regione devono essere registrate. La Protezione civile ha cinque linee telefoniche in entrata, nel 2018 a livello sperimentale su una di queste cinque linee è stato inserito un meccanismo di registrazione sperimentale, forse c’era qualche finanziamento mirato, ma ultimamente non funzionava, non lo sapevo perché non è qualcosa di obbligatorio, un protocollo da rispettare, era qualcosa che nel 2018 era stata inserita su una delle cinque linee, ogni cinque telefonate che arrivavano alla nostra Protezione civile una veniva registrata. Questa è stata la grande accusa finita sui giornali nazionali ed è una grande bufala perché non solo non c'è nessun obbligo, ma è un fatto che non sussiste.

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Stefano AGUZZI. Un’altra cosa, e questa sfiora in parte anche un’accusa verso un'altra persona, però non posso esimermi, è ora di stroncare questa storia anche perché è andata sui giornali nazionali e mi ha rotto molto le scatole. Sapete come è uscita la questione del giaccone? Sapete a chi l’ho detta io prima che mi chiamassero tutti i giornalisti? L’ho detta a lei, Consigliere Mangialardi, alle ore 3,19 mentre dalla sala operativa stavo andando verso casa e lei mi ha chiamato, io le ho detto che ero stato alla sala operativa fino a quel momento e che l’indomani sarebbe venuto il Capo del Dipartimento della Protezione civile nazionale e ci sarebbero stati i sopralluoghi, che stavo andando a casa a cambiarmi perché non potevo andare in giacca e cravatta in giro per i Comuni alluvionati . Erano le 3,19 quando ci siamo sentiti e lei mi ha chiesto: “Mi fa sapere domani mattina, l’accompagno”, mi ha detto anche questo e non ci siamo più risentiti. Il giorno dopo mi hanno chiamato i giornalisti chiedendomi: “Ma lei alle 3,30 non era in sala operativa, è vero che stava andando a casa a mettere il giaccone?”, il giorno dopo il giornalista di Repubblica, qualcuno glielo ha detto.
Detto questo, votate con serenità e coscienza quanto ritenete opportuno, è nella vostra piena legittimità. Sapete che cosa vi dico? Che al di là del voto, che stasera qui si esprimerà, sto facendo tesoro di tutta questa partita per capire come evitare in futuro queste realta, con nuove situazioni di allertamento, di intervento, di attenzione ai cambiamenti climatici, ai fatti eccezionali, cose sempre più imprevedibili sono invece sempre più, purtroppo, sotto gli occhi di tutti, cerco di fare tesoro di tutto questo, anche della vostra mozione di sfiducia, al di là di come andrà questo voto. Grazie.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. L'Assessore ha dato una motivazione abbastanza fantasiosa sul motivo per cui avrei firmato questa mozione. Il fatto personale è questo, ho fatto un articolato intervento di tre pagine per spiegare, anche all'Assessore, che questo non è un fatto personale, bensì politico, non mi ha ascoltato, tant'è che adesso dice in Aula che io, che non ho nessun ruolo di questo tipo, sto cercando su Fano un'alleanza con il PD per le prossime amministrative. Primo, non mi compete, secondo, il Movimento 5 Stelle, e l’Assessore lo sa bene, alle prossime amministrative potrà essere l’ago della bilancia ed è per questo motivo che anche il centro-destra viene a bussare alle nostre porte.
In Aula, pur sapendolo, ha voluto screditare la sottoscrizione e anche il voto favorevole, che adesso mi accingerò a dare sulla mozione per depotenziare la portata politica che invece questo volto e la sottoscrizione hanno. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per fatto personale, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Ha ragione, Presidente, per fatto personale anche perché l'Assessore mi attribuisce fatti e parole che non mi appartengono e atti che non ho fatto, se è vero com'è vero che ci siamo sentiti durante la notte. Penso di essere stato l'unico degli amministratori ad averlo chiamato dicendo quello che stava accadendo e chiedendo elementi perché secondo me c'erano situazioni estremamente nuove che si erano determinate e che forse necessitavano di un feedback anche dal territorio, che non sapevo se tutti erano in grado di mettere a disposizione.
Assessore, bisogna che chiarisco perché sono stato chiamato dalla stampa, come lei, e mi ha fatto una domanda rispetto alla sala operativa e sapendo cosa poteva accadere ho detto nient'altro che la verità, senza nessun tipo di commento, mai mi sarei pensato di mutuare le sue parole perché quello che è apparso sulla stampa il giorno dopo era virgolettato e attribuito a lei, non a me. Stando dentro il suo solco non voglio ricostruire nulla perché ogni parola che diciamo qui, ha ragione, potrebbe essere un elemento, che però non è nelle nostre corde, non è nell’intenzione. Nessuno di noi, tanto meno del Gruppo, guardo e associo anche la Consigliera Ruggeri, ha la minima intenzione di strumentalizzare questo attraverso un percorso legato alle Procure, glielo assicuro, sennò avremmo fatto un'altra cosa: avremmo fatto l'atto, nessuna mozione di sfiducia, e l’avremmo mandato in Procura, ed è completamente diverso. Anche se fosse stato nella sala operativa, dove doveva stare, dalle 5.00 del pomeriggio fino alle 11.00 della mattina successiva, tranne che per i sopralluoghi, che legittimamente avete fatto, non sarebbe cambiato nulla questa volta, nemmeno se fossero state fatte le manutenzioni tanto invocate sui fossi e sui fiumi, non sarebbe cambiato nulla, anche se aveste finito per tempo la vasca di espansione, perché il fiume si è fatto le vasche da espansione da solo, dove voleva, utilizzando perfino quella che non era finita. Niente sarebbe cambiato, forse qualcosa su Senigallia se aveste dato un po' di ascolto rispetto al Ponte Garibaldi, avremmo avuto un danno di meno e un'opera in più e se l’aveste fatto, la Consigliera Casini come sempre puntuale …
Se la prenda con i giornali non con il Consigliere Mangialardi perché queste cose non le fa, non le ha mai fatte, non sta nelle sue corde. Soprattutto se la prenda con il giornale perché è un argomento completamente diverso, non lo scarichi su di me, quando il giornalista mi ha chiamato ho detto solo quello che era accaduto, senza nessuna vena polemica anche perché lei poteva essere da remoto e gestire, ed eravamo rimasti anche nel percorso di verificare il territorio insieme. Grazie.

PRESIDENTE Consigliere Carancini, lei ha già parlato.

Romano CARANICINI. Ho illustrato la mozione, non sono intervenuto nella discussione.

PRESIDENTE. Il tema è questo: la parola le viene data - c'è un passaggio procedurale - la discussione, se non ci sono altri interventi, è chiusa.
Lei ha presentato ed esposto la mozione, quindi, ai sensi dell'articolo 63 ha il diritto di replica, se chiede la parola.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. E’ strana questa discussione fondata su una mozione di sfiducia e cambiata completamente da alcuni interventi.
Intanto va detto ad alcuni Consiglieri, che probabilmente erano fuori, che questa è una mozione di sfiducia ai sensi dell'articolo 129 del Regolamento, non parliamo di dimissioni, che l’Aula vota favorevolmente o meno.
Si è parlato di tutto, poi farò un riferimento agli interventi del Consigliere Ciccioli e anche dell’Assessore, meno delle domande che abbiamo fatto. Assessore Aguzzi, non fanno riferimento a dove lei fosse.
Ho fatto diverse domande alle quali lei e tutti i Consiglieri di maggioranza non avete risposto, gliele ribadisco: perché quella sera non venne attivato un sistema di allertamento per i cittadini? Perché non vennero allertati i Comuni? Perché avete istituito una Commissione due mesi e mezzo fa e ancora non si sa nulla, soprattutto quando devono finire le indagini? Perché non ci sono gli sms, le telefonate o qualsiasi altra forma di allertamento? A lei queste sembrano domande personali? Ulteriore domanda: perché lei non ha investito sul sistema di allertamento? Questa è una domanda personale che entra all’interno di un procedimento che non esiste.
Il Consigliere Mangialardi ha detto una cosa corretta, avremmo potuto fare un esposto e non … questa è una mozione di sfiducia politica, non c'entra niente tutto quello che avete detto o l’ecumenismo della Consigliera Marcozzi, che ricorda al Consigliere Cesetti che loro erano solidali. Il Consigliere Cesetti il sistema di allertamento l’aveva attivato. Non c'è nessuna speculazione.
Mi dispiace, Assessore, che lei parli di strumentalizzazione. Se dovessi parlare di strumentalizzazione, c'è testimone la Consigliera Menghi, sa quante mozioni di sfiducia ho ricevuto in Consiglio comunale? Tante. E’ una mozione di sfiducia, non un attacco personale o una strumentalizzazione, ma di che parla? Vi chiedo se sono state posti in essere tutte le azioni idonee a ridurre il rischio, non per i danni, lo sappiamo tutti che quell’evento era imprevedibile, ma a una certa ora, alle 6 del pomeriggio, è diventato prevedibile e quando le chiediamo di capire cosa la politica ha fatto rispetto a questo, quale ruolo … Non ci dovrebbe essere l'Assessorato alla Protezione civile se scaricate tutto sui tecnici. Ha capito come funzionano le cose.
Questa mozione l’abbiamo fatta anche perché lei in questo momento ci dice che pensa al futuro. Da quando è capitato, ha messo in campo un'azione immediata ed urgente da investire su un sistema di allertamento immediato? No, non l’ha fatto perché ha dichiarato di aver dato un incarico per studiare e trovare ulteriori e migliorativi sistemi di allertamento all'Università di Firenze e alla Cima, ma già ci sono in tutto il mondo. Se fosse accaduto dal 15 di settembre ad oggi come avremmo risposto.
Non è una strumentalizzazione, Assessore, io pure sono solidale con lei, perché so cosa vuol dire, però qui non siamo tra noi per darci solidarietà, noi dobbiamo rispondere ai cittadini. Lei purtroppo o per fortuna di più perché fa l’Assessore, lei purtroppo di più, a quei cittadini che ancora non capiscono, non sanno che cosa è successo quella notte, non sanno perché, come mai un sms una telefonata per dire …

PRESIDENTE. La prego di concludere.

Romano CARANCINI. Presidente, hanno parlato tre minuti in più.

PRESIDENTE. La prego di concludere

Romano CARANCINI. Benissimo, grazie. Le risposte a quei cittadini che forse, se avessero ricevuto un sms che invitava a salire al piano superiore o a non prendere l’autovettura perché di lì a poco ci sarebbe stata un’alluvione, si sarebbero salvati.
Questi i perché che ancora oggi, Assessore, non sono usciti e noi non abbiamo un dovere di solidarietà fra noi, abbiamo un dovere di solidarietà verso i cittadini, che ci guardano da fuori e purtroppo le responsabilità, una volta uno fa il Sindaco, una volta il Presidente della Regione, un’altra volta l’Assessore, stanno nei ruoli e attaccare gli altri, perché parliamo di politica, è sbagliato.
Lo dico al Consigliere Ciccioli che è stato cacciato dalla Giunta per molto meno, quando lei fa l'equivalenza fra la vicenda del Consigliere Mangialardi …, lei ha letto il capo di imputazione, non distragga la massa, ed ha detto una grande falsità, una sciocchezza, non so se lo ha fatto apposta o no, perché la costituzione di parte civile è un’altra cosa, non c'entra niente con lo stare qui, lei non sa neanche di cosa parla. La costituzione di parte civile altro non è che la capacità, la possibilità di un soggetto di essere risarcito, non c’entra niente con la responsabilità penale, quella a cui lei ha fatto riferimento, lei ha raccontato …

PRESIDENTE. La prego di concludere, gli altri facciano silenzio per permettere …

(interventi fuori microfono)

Romano CARANCINI. Lei ha detto ai cittadini marchigiani una grande sciocchezza ed alla luce di quello che ripete penso che l’abbia fatto apposta a portarli in giro. Non c'entra niente quello che lei ha detto e aggiungo: la responsabilità del Consigliere Mastrovincenzo, che stava quella sera in quella riunione, con la responsabilità dell'Assessore? Mi chiedo se apriamo la bocca e gli diamo fiato, lo dico per voi con simpatia, di che cosa parliamo?.
Ai Consiglieri di maggioranza, volete rispondere alle domande che vi abbiamo fatto? Bastava ascoltare per sapere quello che volevamo. Consigliere Putzu. Tenga conto che lei ha votato contro quando noi abbiamo presentato una mozione per parlare di proposte e quando abbiamo prodotto un emendamento per risarcire le persone. Credo che, al di là del voto, occorrono risposte e le dovete dare ai cittadini. Grazie.

PRESIDENTE. Il tema di fondo è che quando si va in deroga con l’intervento di uno, tutti si sentono in diritto di intervenire per gli stessi minuti, giustamente, quindi, vi prego di rimanere nei tempi stabiliti perché poi nasce la deroga, che costituisce il presupposto per far ottenere deroghe a tutti.
Adesso abbiamo azzerato, si sono compensati gli interventi, siamo nella fase della dichiarazione di voto, vi prego di rimanere nei minuti consentiti dal Regolamento.
Ha la parola, per dichiarazione di voto, la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Noi voteremo contro, però chiedo al gruppo di minoranza con senso di responsabilità di ritirare la mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Siamo stati mezza giornata a discutere la richiesta di uno stato di calamità, che è già stato chiesto, ora si sta qui a discutere sopra i massimi sistemi dell'universo imputando colpe e facendo processi all’Assessore, come se fosse Giove Pluvio o chissà quale responsabilità diretta avesse. Responsabilità che, come ho detto già l'altra volta, devono essere verificate da altri organi e non da noi.
Abbiamo perso mezza giornata per il nulla e credo che i cittadini debbano sapere questo; mezza giornata di chiacchiere sul nulla, come spesso avviene qui dentro.
Non affrontiamo i problemi, facciamo le chiacchiere e crediamo che la gente sia interessata a questi battibecchi, che molto spesso definisco cavolate, scusatemi, non voglio offendere nessuno.
Entriamo sui problemi della gente, risolviamoli, basta discutere.
Dico anche alla maggioranza che quando certa gente parla le cose entrano ed escono subito, sennò facciamo il gioco di chi vuol perdere tempo ed incentrare i lavori di questa Assise su questioni poco serie ed irrilevanti per la gente. Anche il voto di Civici Marche sarà contrario.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Borroni.

Pierpaolo BORRONI. Grazie, Presidente. Come gruppo di Fratelli d’Italia, dopo aver ascoltato questa lunga discussione in Aula, riteniamo che l’operato dell'Assessore sia stato corretto e riteniamo pretestuosa e politicamente scorretta questa cosa fatta dal Partito Democratico.
Siamo desolati che in quest'Aula non si arrivi a parlare delle problematiche reali, come ad esempio ha fatto la Giunta, che è riuscita a porre un importante rimedio alle questioni alluvionali. Un plauso all'operato della Giunta.
Non possiamo far altro che dare il voto contrario a questa mozione, che riteniamo priva di qualsiasi fondamento e politicamente scorretta. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Esprimo solidarietà personale all'Assessore Aguzzi, solidarietà rispetto alla persona perché sono convinto che - nonostante abbia questo atteggiamento muscolare, che scarroccia anche nell'arrogante reazione, attribuendo fatti e situazioni, reagendo alla stampa d'impulso o facendo dichiarazioni che in maniera prudenziale dovevano essere almeno ponderate - chi ha un ruolo e lo ricopre capisce cos'è accaduto nel nostro territorio, dove tutto è stato devastato in pochi anni, replicando quello che già era accaduto nel 2014, che inevitabilmente ha richiamato dolore e tragedia, sono convinto, e lo ribadisco, che non può dormire sonni tranquilli, a prescindere da tutto quello che ci potrà essere e, lo ripeto, Assessore, non glielo auguro.
Da parte mia non c'è nessun tipo di intenzione, c'è proprio la solidarietà vera perché chi passa in quella cruna e ci sta per tanto tempo non è più quello di prima. Si passa attraverso problemi con la famiglia, atteggiamenti di difficoltà personale, difficoltà economiche che non sono di poco perché poi non ci sarà nessuno che guarda quelle spalle.
Siccome sappiamo che per mille ragioni, che non voglio ricostruire, non è stato fatto tutto quello che si doveva, non poteva, doveva perché sul potere, gliel'ho già spiegato, non sarebbe mutato nulla, e mi fermo. L’ha detto il Consigliere Carancini, forse qualcosa di meglio sul territorio …, avremmo dovuto controllare meglio oppure non abbiamo dedicato particolari attenzioni al Misa dirottando risorse su altri fiumi, è possibile?
Conoscendola ero convinto che lei rinunciasse alla delega, sarebbe stato un grande ..., non chiediamo le dimissioni, lo dico anche per il Presidente, non sono dimissioni e poteva essere un atto anche per alleggerirla, anche per permettere di guardare con un occhio meno coinvolto il fatto che è accaduto e la gestione che dovrà avvenire in funzione dei fatti. Io lo penso, tant’è che abbiamo anche frenato sulla mozione di sfiducia proprio contando su questo, e non c’è neanche qui nessuna strumentalizzazione.
Ritengo che questo sia un atto dovuto, a fatti così gravi ci sono dei comportamenti, a prescindere dal motivo per il quale questi avvengano.
Assessore, non so se l’hanno avvisata, so per certo che lei non sapeva nulla alle 21,30, al teatro Gabbiano non aveva quegli elementi, ma era obbligato ad averli perché Cantiano era venuto ... Non lo ripeto, per me è un dolore talmente forte, irriproducibile, che faccio anche difficoltà. Ricordo il volto del Presidente Acquaroli quando ha fatto la prima ricognizione, quelle cose non le avevamo mai viste. Se va a Sassoferrato un ponte non c’è più, a Betolelle non esiste più nulla, Pianello è devastata, come quello che sappiamo.
Per noi era un un atto dovuto, confermiamo la mozione, confermiamo il voto favorevole e chiedo anche la votazione per appello nominale, da parte mia, del Consigliere Carancini e della Consigliera Casini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Serfilippi.

Luca SERFILIPPI. Grazie, Presidente. Ringrazio il capogruppo Consigliere Marinelli che mi ha delegato a portare il voto del gruppo della Lega.
Conosco l’Assessore Aguzzi da 13 anni, è anche grazie all’ex Sindaco Aguzzi se mi sono avvicinato alla politica, lo conosco perché ero nella lista con lui, la lista civica che ha fondato.
Rispetto a tanti altri politici che ho conosciuto è sicuramente una persona umana e mi dispiace vedere che voi, come Partito Democratico ed anche come opposizione, di fronte ad una calamità così grande, che ha devastato la nostra regione, preferite puntare le responsabilità su una persona, una persona prima che un politico, visto anche che qui ci sono tanti ex Sindaci che sanno cosa significa fare il Sindaco ed essere in prima linea. Non è bello quando si gioca sui profili delle persone, che hanno anche un ruolo politico.
Sull'alluvione tutto quello che potevamo fare come Regione Marche l'abbiamo fatto, sia nelle prime ore sia oggi con i 400 milioni che il Governo ha stanziato per le famiglie, le aziende e per i Comuni duramente colpiti da questo tragico evento.
Come gruppo Lega esprimo massima solidarietà all'Assessore Aguzzi, stima e fiducia per il lavoro che ha fatto fino ad oggi e per quello che farà, anche se alcune volte con l’Assessore Aguzzi non la pensiamo nello stesso modo, ma questo ci sta e fa parte della discussione politica.
Tecnicamente anche in futuro come Commissione avremo tante sfide da portare avanti insieme, però questo documento penso che sia una brutta pagina di politica, potevamo spendere queste ore, che abbiamo passato qui a dibattere al tiro al piattello verso l'Assessore, magari per fare un sopralluogo nei luoghi colpiti, constatare con i nostri occhi e far sì che ognuno di noi possa fare il massimo per aiutare queste popolazioni.
Ognuno fa politica nel modo che ritiene opportuno, non aggiungo nient'altro, altrimestri rischio di essere strumentalizzato per le parole che dico qui dentro.
Avanti con il lavoro svolto, l’Assessore ha ben chiaro quello che c'è da fare per migliorare le situazioni per il futuro.
Abbiamo stanziato tantissimi milioni per il dissesto idrogeologico, quelle risorse dovranno essere calate a terra il prima possibile e mi auguro da parte di tutti la massima collaborazione per far sì che questi avvenimenti non riaccadono, sapendo, purtroppo, che i fenomeni meteorologici e anche le calamità naturali sono sempre più frequenti non solo nella nostra regione, ma in tutto il nostro Paese e nel mondo. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Presidente Acquaroli.

Francesco ACQUAROLI. Grazie, Presidente. Ho seguito attentamente i lavori svolti su questa mozione, alla fine di questa discussione mi sento di rivolgere la mia profonda stima e vicinanza all’Assessore Aguzzi, che prima di essere Assessore è stato Sindaco. Persona con profonda esperienza nel mondo della pubblica amministrazione e tutti noi gli riconosciamo delle capacità sotto molti profili.
Comprendo le motivazioni che hanno portato la scorsa settimana ed oggi le opposizioni a proporre la mozione, c'è una scelta di natura politica, ne prendiamo atto. L'appello che avevo fatto all'inizio di questo mandato resta, un appello a collaborare e a cercare insieme anche di addivenire a sinergie, soprattutto sui temi più importanti.
Devo ammettere che su alcune questioni forse è mancato il dovuto coinvolgimento da parte della maggioranza ed anche da parte della Giunta, ma sul dramma che ha sconvolto e colpito la nostra regione il 15 settembre mi aspettavo un atteggiamento diverso, critico, anche toni accesi, ma devo dire che questa mattina ho sentito dei toni più di acredine che critica politica, e questo significa travalicare il dramma e la giusta discussione.
Come ha detto qualcuno che mi ha proceduto, ognuno utilizza toni, metodi e modi che ritiene. Sappiamo che tutti quelli che hanno lavorato lo hanno fatto al massimo delle loro potenzialità e lo faranno per cercare di dare le risposte che servono. L’abbiamo fatto prima quando abbiamo iniziato a riformare l'organizzazione della Regione Marche, non confondiamo l'organizzazione della struttura con le procedure che sono due elementi diversi. Ho trovato anche un tentativo di confondere un po' le carte, di mistificare, noi abbiamo riformato la struttura organizzativa, non abbiamo toccato le procedure di azione perché sono altra cosa rispetto alla struttura organizzativa, le procedure sono quelle che abbiamo trovato e che ora dovremmo modificare alla luce di questo evento. Lo dovremmo fare con la Protezione civile nazionale, con un confronto che è già in atto perché i nostri uffici stanno studiando come cercare di riformare le procedure di intervento.
In merito all'evento che si è verificato la notte tra il 15 e il 16 settembre c'è stata una critica ripetuta per la richiesta che abbiamo fatto di una Commissione indagine, che secondo il nostro punto di vista è un atto dovuto alla comunità marchigiana, non è un atto inquisitorio, per comprendere esattamente le vicende di quella notte e anche per dare risposte che precedentemente, mi spiace dirlo, non voglio fare polemica, sono mancate, nelle risorse accantonate non solo per il Misa e il Nevola, ma per il dissesto idrogeologico anche se la competenza non era di natura regionale,. Non sono mancate solo dalla Regione, ma da tutto un sistema di governo del territorio che non ha ritenuto quel territorio e quei fiumi oggetto di interesse e di pericolo. Oggi la situazione è diversa, ci sono un Governo regionale e nazionale che hanno compreso il tema, il pericolo, il dramma che vivono quelle famiglie e le imprese, che stanno cercando di impiegare le risorse, le energie e tutti gli strumenti per cercare di dare delle risposte.
Mi avrebbe fatto piacere trovarvi a fianco nostro, della Giunta, della maggioranza, delle istituzioni, c'è una volontà di distinguo, ne prendo atto, ma noi andiamo dritti per la strada per cercare di dare le risposte necessarie alla nostra comunità regionale. Grazie.

PRESIDENTE. Mozione n. 285. La pongo in votazione (palese nominale), ai sensi dell’articolo 128 comma 1 del Regolamento interno.
Favorevoli : Biancani, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mangialardi, Mastrovincenzo, Ruggeri, Vitri.
Contrari: Acciarri, Acquaroli, Assenti, Baiocchi, Bilò, Borroni, Cancellieri, Ciccioli, Elezi, Latini, Livi, Marcozzi, Marinangeli, Marinelli, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi.
Astenuti: Nessuno.
(
L’Assemblea legislativa non approva)

Mozione n. 117
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Programmazione della rete ospedaliera e dei servizi territoriali”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 117 dei Consiglieri Mangialardi, Carancini, Casini, Bora, Biancani, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio.

PRESIDENTE. Rinvio della mozione n. 117. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 209
a iniziativa del Consigliere Cesetti
“Politiche sanitarie del Governo regionale per il fermano”

Interrogazione n. 368
a iniziativa del Consigliere Cesetti
“Programma investimenti per gli Ospedali di Comunità nell’Area Vasta 4”.

Interrogazione n. 394
a iniziativa dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri “Potenziamento della sanità in Area Vasta 4”.
(abbinate)
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 209 del Consigliere Cesetti, e le interrogazioni n. 368 del Consigliere Cesetti e n. 394 dei Consiglieri Marinangeli, Marinelli, Menghi, Antonini, Bilò, Biondi, Serfilippi, Cancellieri.
Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Aderendo ad una specifica richiesta del Consigliere Marinangeli, non è la prima volta, chiedo il rinvio degli atti abbinati. Io ed il Consigliere Marinangeli riteniamo che vi siano le condizioni per una risoluzione che possa essere unitaria e votata all'unanimità da parte del Consiglio regionale, che possa poi confluire anche nel nuovo Piano socio-sanitario regionale che dovrà essere discusso a breve.
D'altra parte la mozione e le interrogazioni sono un po' datate e la situazione è in via di aggiornamento.
Chiedo il rinvio per cercare di trovare la sintesi intorno ad un atto che possa produrre qualche effetto, che è migliore di un provvedimento di parte.

PRESIDENTE. I Consiglieri Cesetti, Mangialardi e Carancini chiedono il rinvio.
Ha la parola, oratore contro, il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Sono perplesso nel modo di procedere, abbiamo fatto una riunione dei capigruppo, nella giornata di lunedì, nella quale è stato confermato l’ordine del giorno.
La mozione n.117, come richiesto dall’opposizione, è stata rinviata su proposta della stessa. Adesso ci sono le mozioni del Consigliere Cesetti che vengono rinviate, allora si dovrebbe chiedere alla Conferenza dei Presidenti dei gruppi di non metterle per niente all’ordine del giorno.
Oggi ho ascoltato delle cose incredibili: la richiesta di dimissioni dell'Assessore Aguzzi, poi diventata rinuncia a quella delega, qui scade la serietà di tutto il Consiglio. Questo è l'andazzo, andiamo avanti. Grazie.

PRESIDENTE. L’intervento è per accogliere la richiesta avanzata dai Consiglieri Cesetti, Mangialardi, Carancini, del rinvio del punto 7.
Consigliere Cesetti, se è a favore del rinvio del punto 7 non intervenga, perché non è previsto dal Regolamento, me lo spiega in un’altra situazione, tanto ha sotto altri aspetti.
Mi faccia questa infinita cortesia nel rispetto del Regolamento.
Rinvio della mozione n. 209 e delle interrogazioni nn. 368 e 394 (abbinate). Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 120
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Stabilizzazione dei dipendenti precari Sisma”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 120 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Chiediamo il rinvio della mozione n. 120.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Intervengo per dire una cosa: il Consigliere Ciccioli o ascolta oppure non dovrebbe parlare a sproposito.
Abbiamo chiesto un rinvio di quelle mozioni, d'intesa con il Consigliere Marinangeli, Segretario dell’Ufficio di Presidenza, perché ragionevolmente abbiamo ritenuto che ci fossero le condizioni per un atto unitario nell'interesse del territorio che, ho già detto, potesse poi confluire nel nuovo Piano socio-sanitario che voi porterete in quest’Aula. C’è tutto l'universo mondo della sanità fermana in quegli atti, credo che sia una cosa utile perché se una volta si riesce a produrre un atto, visto che sono datati, penso che sia un'opportunità.
Qual è il tema del rinvio? Non è stato detto ai capigruppo, certo, perché io ed il Consigliere Marinangeli l’abbiamo convenuto proprio oggi, tra l’altro ho anche preso atto “dell’imbarazzata” non risposta del Consigliere Saltamartini ad una mia interrogazione sul fermano.
C’è una riorganizzazione in atto sulla base di una legge che avete fatto voi, non ci saranno più l’Asur e Marche Nord, ma si avranno le Aree vaste e questo impone la necessità, come rilevato dal Consigliere Marinangeli, l’esigenza, di attualizzare quegli atti che dovremmo discutere e attulizzarli … Anche con la Consigliera Marcozzi abbiamo parlato di questo per trovare una sintesi, se poi non ci riusciremo, ognuno voterà le sue, però c'è la necessità di fare questo. Ritengo che sia un valore per quest'Aula perché un atto unitario è di sicuro più efficace di un atto di parte.
Lo voglio dire da ultimo, Presidente, chiedere il rinvio è una nostra facoltà, in questo caso mia e del Consigliere Marinangeli, la esercitiamo senza la necessità che vengano fatte le pulci su quello che legittimamente noi vogliamo mettere in campo. Grazie.

PRESIDENTE. Il punto di cui parliamo è l’8, ma lei giustamente ha voluto chiarire il punto 7.
Rinvio della mozione n. 120. Lo pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Mozione n. 122
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi
“Superamento delle disparità di trattamento tra cittadini che hanno subito un eguale danno in conseguenza di un evento straordinario ed eccezionale loro non imputabile”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 122 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi.
Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Chiedo il rinvio della mozione 122 a firma dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini e Rossi.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Ciccioli.

Carlo CICCIOLI. Grazie, Presidente. Nella precedente votazione c’erano 13 Consiglieri presenti in Aula su 31. Grazie.

PRESIDENTE. Il numero legale si presume fino a che uno non chiede la verifica, con inclusione della sua persona.
Se vuole fare la verifica del numero legale ci fermiamo qui, in questo momento non deve entrare nessuno in Aula e facciamo la conta, mi dica lei.

(intervento fuori microfono)

PRESIDENTE. Il Consigliere Ciccioli ha chiesto la verifica del numero legale. Prego i collaboratori di non fare entrare altri Consiglieri, chiudiamo le porte dell’Aula per favore.
Procediamo alla verifica del numero legale.
Presenti: Acquaroli, Biancani, Bilò, Cancellieri, Cesetti, Ciccioli, Latini, Mangialardi, Marcozzi, Marinangeli, Ruggeri, Santarelli.
Assenti: Acciarri, Assenti, Ausili, Baiocchi, Bora, Borroni, Carancini, Casini, Elezi, Livi, Lupini, Marinelli, Mastrovincenzo, Menghi, Pasqui, Putzu, Rossi, Serfilippi, Vitri.

Applichiamo l’articolo 65 comma 3 del Regolamento interno: se l'Assemblea non è in numero legale - siamo 13 Consiglieri, non c’è il numero legale - il Presidente può rinviare la seduta ad altro momento dello stesso giorno, con un intervallo di tempo non inferiore ad un'ora oppure di toglierla. Siccome la Conferenza dei Presidenti dei gruppi, che si è svolta ieri, ha deciso che il Consiglio di oggi sarebbe durato almeno fino alle 18.00, stante l’assenza in questo momento del numero legale, la seduta si conclude qui e rinvio la riapertura alle ore 16,00.

La seduta è sospesa alle ore 15,10.

La seduta riprende alle ore 16,15.

Presidenza del Presidente
Dino Latini

PRESIDENTE. Siamo alla mozione n. 122 (punto 9). Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ribadisco il rinvio della mozione n. 122. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio mozione n. 122. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 125
ad iniziativa dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi, Santarelli
“Potenziamento del personale infermieristico all’interno delle strutture sanitarie e socio-sanitarie residenziali e semi residenziali per anziani della Regione Marche”.
(Rinvio)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 125 dei Consiglieri Pasqui, Marcozzi, Latini, Rossi, Santarelli.
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Chiediamo anche qui il rinvio. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, oratore a favore, la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Continuerò a votare a favore delle richieste di rinvio che arrivano dalla maggioranza e dall'opposizione.
Considerate le numerose mozioni della maggioranza che sono state rinviate quest'oggi, mi verrebbe da dire - essendoci un sacco di atti in giacenza, avendo addirittura programmato per il 30 un Consiglio monotematico sulle mozioni - per andare avanti con la discussione, che più che rinviarle andrebbero ritirate se sono atti che la maggioranza non ha intenzione di portare in discussione, oppure troviamo un'altra soluzione, mettiamo prima le mozioni di chi ha intenzione di trattarle, ne ho tante, da più di un anno aspetto di discuterle e oggi non sono neanche all’ordine del giorno. Grazie.

PRESIDENTE. Rinvio mozione n. 125. La pongo in votazione.
(
L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 179
ad iniziativa dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo
“Iniziative regionali di sensibilizzazione sui tragici effetti dell’uso di armi esplosive nelle aree popolate durante i conflitti e sui pericoli del ritrovamento di ordigni bellici inesplosi”.
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 179 dei Consiglieri Biancani, Vitri, Mangialardi, Bora, Carancini, Casini, Cesetti, Mastrovincenzo.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Intendo esporre questa mozione che è stata presentata più di un anno fa e sono contento di poterla discutere. E’ stata condivisa insieme all'Associazione nazionale vittime civili di guerra e riguarda le iniziative regionali di sensibilizzazione sui tragici effetti dell'uso di armi esplosive nelle aree popolate durante i conflitti e sui pericoli del ritrovamento di ordigni bellici inesplosi.
E’ una mozione che è stata presentata prima del conflitto ucraino e devo dire che è diventata ancora più attuale perché riguarda gli ordigni bellici che restano inesplosi e che continuano a creare vittime anche dopo tantissimi anni dalla fine di un qualsiasi conflitto.
Premesso che a livello mondiale è ormai tragica la frequenza di conflitti che coinvolgono le popolazioni civili, spesso vittime dell'uso di armi esplosive in aree urbanizzate, oltre ai danni diretti alle persone, che rimangono uccise o ferite, le comunità subiscono pesanti conseguenze per la distruzione di infrastrutture essenziali e di servizi come ospedali e scuole. L'impossibilità di un ragionevole ritorno alla vita normale e la presenza di ordigni inesplosi spingono spesso le comunità ad allontanarsi dai loro territori di origine.
Alcune organizzazioni della società civile impegnate su questi temi hanno creato una rete internazionale, l’International Network on Explosive Weapons (INEW), che chiede agli Stati un'immediata azione per prevenire le sofferenze umane causate dall'uso sconsiderato delle armi esplosive nelle aree popolate durante i conflitti.
In Italia l'Associazione nazionale vittime civili di guerra coordina la campagna "Stop alle bombe sui civili". Tale Campagna è stata avviata in occasione delle celebrazioni della Prima giornata nazionale delle vittime delle guerre e dei conflitti nel mondo, l’1 febbraio 2018, istituita con la legge nazionale n. 9/2017 "Istituzione della Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e dei conflitti nel mondo".
Preso atto che è ancora attuale in Italia il pericolo di esplosione di residuati bellici, potenzialmente attivi. Nei decenni passati ogni anno venivano ritrovati dai 40.000 ai 60.000 ordigni bellici inesplosi e negli ultimi anni circa 10.000; nel 2020 il Genio dell'Esercito ha eseguito più di 2.200 interventi di bonifica, tra cui 16 bombe d'aereo di grandi dimensioni. Non sono rare le evacuazioni di migliaia di cittadini per la rimozione di tali bombe e nel nostro Paese ci sono casi di persone che rimangono ferite da ordigni bellici risalenti alle guerre mondiali.
L'Associazione vittime di guerra ha realizzato nel 2020 il progetto "De-activate", in collaborazione con il Ministero della difesa, con il sostegno del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e d'intesa con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, per sensibilizzare la popolazione, soprattutto giovanile, sui pericoli delle bombe inesplose e sui comportamenti da tenere in caso di ritrovamento.
L’Associazione sta facendo un lavoro molto importante all’interno delle scuole per dire ai ragazzi delle scuole elementari e medie come comportarsi nel momento in cui si trova una bomba perché in molti casi si tratta anche di ordigni che possono sembrare dei giochi. ma sono ancora attivi ed il rischio nel momento in cui un ragazzo o un bambino lo prende in mano è molto alto.
Ritenuto necessario, alla luce di quanto sopra esposto, promuovere a tutti i livelli istituzionali e civili la cultura della pace e del ripudio della guerra, in particolare l'uso di bombe in aree urbane, anche al fine di prevenire dolorose conseguenze sulla popolazione civile in termini di perdita di vite umane e di integrità fisica, di distruzione di infrastrutture vitali per i cittadini, di drammatiche fughe di intere comunità; sensibilizzare la popolazione sui rischi connessi al ritrovamento di ordigni bellici inesplosi, tuttora presenti in quantità significative nel nostro Paese, si impegna la Giunta regionale: a promuovere, secondo l'articolo 11 della Costituzione, la cultura della pace ed il ripudio della guerra; a sensibilizzare le altre istituzioni territoriali sull’impatto delle armi esplosive nelle aree popolate; a celebrare annualmente la Giornata nazionale delle vittime civili delle guerre e del conflitto nel mondo, istituita con legge statale; a diffondere presso i Comuni della Regione Marche la conoscenza della legge n. 9 del 2017 istitutiva della Giornata nazionale delle vittime civili della guerra e dei conflitti nel mondo al fine di conservare la memoria delle vittime civili di tutte le guerre e di tutti i conflitti del mondo; a coinvolgere e sensibilizzare gli Enti locali, ai quali l'articolo 2 della leggen. 9 si rivolge, affinché organizzino ogni 1 febbraio "cerimonie, eventi, incontri e testimonianze sulle esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre mondiali e sull'impatto dei conflitti successivi sulle popolazioni civili di tutto il mondo"; a partecipare attivamente alla celebrazione della Giornata nazionale dell’1 febbraio 2023 che sarà specificatamente dedicata alla campagna "Stop alle bombe sui civili" contro l'uso delle armi esplosive nelle aree popolate; a promuovere e sostenere le campagne di sensibilizzazione sui tragici effetti delle guerre sulle popolazioni civili e le campagne informative sui pericoli del ritrovamento di ordigni bellici esplosivi, rivolte in particolare ai giovani; a sensibilizzare i Parlamentari marchigiani sulle possibili iniziative da assumere a livello istituzionale nazionale per favorire azioni internazionali coordinare per prevenire le sofferenze umane causate dall’uso delle armi esplosive nelle aree popolate, durante conflitti.
Mi auguro che la mozione sia accolta dall’intero Consiglio regionale e sono contento che in Aula ci sia la neo Assessore Biondi dato che dovrà seguirla lei. C’è tutta un’attività di sensibilizzazione e di promozione che deve essere fatta all'interno delle scuole. Non ho motivo di pensare che l'Assessore Biondi non sia interessata e la invito a sentirsi direttamente con l'Associazione nazionale delle vittime civili di guerra per riuscire anche a mettere in piedi una serie di attività che può andare in questo senso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Voterò a favore di questa mozione perché quando si parla di armi, di cultura e di pace sono sempre dalla parte della non belligeranza, come più volte ho anche dimostrato in questa Assise.
Un argomento molto importante, si parla di armi, bombe, mine antiuomo, purtroppo anche noi come Italia abbiamo la nostra responsabilità anche sulla poca trasparenza che riguarda i dati della produzione, soprattutto della vendita, di determinate armi. Basta guardare i dati che sono pubblicati dalla Rete italiana pace e disarmo.
Visto che si parla di armi e di bombe vorrei fare un piccolo punto sulle bombe e sui proiettili, che purtroppo ancora vengono lanciati nel nostro territorio.
Poco tempo fa ho mandato una lettera al nostro Presidente Acquaroli, con la quale evidenziavo la situazione del poligono militare di Carpegna, l'unico poligono militare all'interno di un parco naturale, in cui in maniera desueta si continuano a fare delle operazioni militari, che purtroppo vanno a contrastare con la vocazione turistico ambientale di quel territorio e causano anche dei danni ingenti alle infrastrutture del luogo. Non a caso i Comuni limitrofi hanno chiesto oramai da tempo lo smantellamento di questo poligono militare, noi riteniamo opportuno che sia spostato in altri luoghi consoni.
Ho approfittando della mozione del Consigliere Biancani per parlare anche di questo.
Tra l’altro il poligono di Carpegna non porta più nemmeno l'indotto che una volta portava al paese. Pongo l'attenzione, ho evidenziato anche con una lettera al Presidente di mettere mano alla revisione di questo poligono militare e, se possibile, adeguare gli indennizzi per i Comuni dove insiste.
Tornando alla mozione, mi vede convintamente favorevole e, ripeto, sono dalla parte della non belligeranza e contro la cultura della guerra. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. La mozione che ha illustrato il Consigliere Biancani è un atto su cui credo nessuno può essere in disaccordo, tanto più per il fatto che si radica sul ripudio della guerra, che noi abbiamo cosistituzionalizzato con articolo 11 e successivamente con adesione nel 1948 dell'Italia al trattato dell'Onu, l’Organizzazione delle Nazioni Unite che, come sappiamo, ripudia la guerra come strumento per dirimere i conflitti tra le Nazioni.
C'è anche da tener conto, quando parliamo di questo tema, per non essere proprio del tutto "ipocriti”, che l'Italia è uno dei Paesi che ha un'industria delle armi molto importante e nel momento in cui si celebra questa giornata, finalizzata a rendere viva la cultura del ripudio alla guerra, alla violenza, per dirimere i conflitti tra le nazioni e riconoscere i diritti delle nazioni, diritti che sono radicati nella convenzione ONU: diritto inviolabile di avere una casa, cibo, acqua, vestiti, diritti fondamentali che sono riconosciuti dalla carta delle Nazioni Unite … Direi al proponente che promuovere la cultura dell'articolo 11 della Costituzione, celebrare annualmente la Giornata nazionale delle vittime civili di guerra nei conflitti nel mondo, diffondere presso i Comuni della Regione Marche, la conoscenza della legge - inviamo il testo della legge? - sensibilizzare gli enti locali affinché si organizzino l’1 febbraio cerimonie ....
Se i colleghi sono d'accordo che questo è un valore universale del nostro Paese perché condiviso ed è uno dei principi fondamentali della nostra Costituzione, Costituzione repubblicana, democratica, entrata in vigore l’1 gennaio del 48, se il Consigliere Biancani è d'accordo, possiamo dire di avviare un percorso per stipulare dei protocolli con le istituzioni scolastiche affinché questa legge possa essere diffusa nelle scuole, poi possiamo mandare la mozione ai Comuni, la possiamo trasmettere come atto deliberato del Consiglio regionale, ma certamente non possiamo vincolare i Comuni ad organizzare cerimonie, manifestazioni, tanto più che lo prevede una legge dello Stato, a cui ognuno di noi dovrebbe dare esecuzione, a maggior ragione le amministrazioni pubbliche chiamate a dare esecuzione ad una legge dello Stato.
Se si può formulare una risoluzione, noi siamo d'accordo, altrimenti questi impegni sono incoercibili, non possono essere portati ad esecuzione perché sono generici, sono delle moral suasion più che degli impegni dal punto di vista dell’attività amministrativa. Non so se il Consigliere Biancani è d'accordo o se ci sono altre proposte, siamo a disposizione condividendone la base ed i valori che sono esplicitati e sottesi a questa mozione: il ripudio della guerra e l'adesione ai principi per cui i conflitti tra le nazioni devono essere portati secondo le norme dei trattati, secondo gli arbitrati internazionali, che non possono essere oggetto di conflitti, come sta avvenendo in Europa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. L’Assessore ha fatto una proposta, su temi di questo tipo, secondo me, dovremmo trovare una sintesi e sarebbe bello riuscire a trovarla in maniera unanime.
La proposta che posso fare, Presidente, è di proseguire con un’altra mozione, poi condividere insieme le eventuali modifiche da apportare e votare l’atto così come emendato. Grazie.

PRESIDENTE. Per una semplificazione dei lavori, accogliamo la sua proposta e sospendiamo la discussione della mozione n. 179.

Mozione n. 129
ad iniziativa dei Consiglieri Cesetti, Casini, Carancini, Bora, Mangialardi
“Richiesta di un presidio fisso e permanente di Polizia al quartiere Lido Tre Archi del Comune di Fermo”.
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca la mozione n. 129 dei Consiglieri Cesetti, Casini, Carancini, Bora, Mangialardi.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Questa mozione, datata 1 settembre 2021, ha preso le mosse da alcuni fatti di cronaca che sono stati riportati e che si sono verificati a Lido Tre Archi del Comune di Fermo.
Nell'estate del 2021, due estati fa, il quartiere saliva negativamente agli onori della cronaca per alcuni gravi episodi di violenza che all’esito del doveroso intervento delle Forze dell'ordine sfociavano in una vera e propria guerriglia urbana, protrattasi nel tempo con aggressioni, minacce alle persone ed alle stesse Forze dell'ordine, tant'è vero che due poliziotti rimanevano feriti e venivano incendiati dei cassonetti dei rifiuti in due diversi luoghi distinti di Lido Tre Archi. Questi fatti di cronaca confermavano la presenza, non solo di immigrati irregolari, ma anche di veri e propri delinquenti dediti alla commissione dei più disparati e gravi reati.
Tra i numerosi appartamenti presenti nel quartiere si è venuta a creare una convivenza forzata tra i residenti e la criminalità, che prospera anche nella convinzione di una sostanziale impunità, creando insicurezze e pericoli per le persone e le famiglie oneste che vivono in quel quartiere, che sono particolarmente numerose, tra l'altro, nel periodo estivo.
Quanto avvenuto era di inaudita gravità perché l'aggressione venivaa organizzata ai danni delle Forze dell’ordine, tant'è vero che a quel tempo lo stesso Vicesindaco del Comune di Fermo dichiarava testualmente: “Prima che sia troppo tardi è necessario intervenire e, se necessario, anche drasticamente perché non si verifichi quanto successo all'Hotel House. La situazione si è aggravata dal 2020”, questo è quanto diceva il Vicesindaco di Fermo.
La questione nel tempo non è migliorata, tant'è vero che oggi, e mi rivolgono non solo all’Assessore Saltamartini, che ha la delega alla sicurezza, ma anche il Consigliere Bilò, che ha una competenza specifica in materia per aver servito tanti anni la Polizia di Stato, viene riportato dal giornale un intervento del segretario provinciale di Fratelli d'Italia e si intitola: “Case sfitte, palazzi fantasma, un via vai di pusher e di balordi”, dice di aver scritto alla Questura, leggo testualmente: “Alla luce delle recenti occupazioni abusive che hanno interessato la nostra Riviera, spesso legate al mondo dello spaccio di stupefacenti e ricettazione, ho richiesto alla Questura i dati aggiornati sugli interventi nel fermarmo”, questo a proposito di Lido Tre Archi. Il segretario provinciale di Fratelli d'Italia sottolinea quanto io evidenziavo già nel lontano settembre 2021. Anche Confabitare, che è una associazione di proprietari, rimarca la nuova impennata delinquenziale: occupazioni, liti, spaccio, sporco ovunque. Per tacere i numerosi interventi della Lega e degli esponenti della Lega in siffatta materia, sulla questione di Lido Tre Archi, tant'è vero che sono stato da qualcuno scherzosamente tacciato dicendo che il Consigliere Cesetti presenta mozioni di destra. Questa non è una mozione di destra, è un atto che può essere votato dalla destra, che deve essere votato dalla destra perché la sicurezza, la tranquillità di un quartiere, di una realtà non è di destra né di sinistra, è della democrazia dove vivono i diritti ed i doveri, che tra loro devono andare a braccetto nella democrazia, altrimenti non è tale. La sicurezza appartiene alla democrazia.
Questa è la mozione che ho presentato all'epoca, nel lontano 1 settembre 2021, con la quale si impegna, in primo luogo, ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Ministro dell'interno perché si dia seguito a quanto richiesto con la risoluzione approvata all'unanimità dall'Assemblea legislativa regionale delle Marche nella seduta n. 14 del 16 febbraio 2021. Questa risoluzione a mia prima firma e a prima firma del Consigliere Marinelli del gruppo Lega, l’abbiamo firmata congiuntamente, traeva origine da una mozione mia e da un’altra del Consigliere Marinelli, impegnava la Giunta ad assumere ogni utile iniziativa nei confronti del Ministro dell’interno per l'adozione dei necessari provvedimenti per completare il previsto organico della sezione della Polizia stradale di Fermo, ripianare il previsto organico della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza in tutto il territorio regionale. Firmata da me come primo firmatario e dal Consigliere Marinelli come primo firmatario paritetico, su suggerimento del Vicepresidente Saltamartini, con il quale venne concordata.
Con la mozione di oggi si chiede: di dar seguito alla risoluzione nei confronti del Governo, che credo possa essere votata, di intervenire presso la Presidenza del Consiglio ed il Ministro degli interni al fine di richiedere un presidio fisso e permanente di Polizia e, comunque, delle Forze dell'ordine presso il quartiere Lido Tre Archi di Fermo.
Penso che questa sia una necessità che deve essere richiesta al Governo. So bene che su questo la Regione non ha alcuna competenza in materia, però l’Assessore Saltamartini può chiedere al Ministro degli interni di verificare le condizioni, se sia possibile mettere un presidio fisso di Polizia perché il tema di Lido Tre Archi ha una particolare valenza nel territorio provinciale, non solo su Fermo, ma confina con Porto Sant'Elpidio e con Civitanova Marche. Il controllo … Voi l’avete inaugurato, ma abbiamo disposto noi il ponte che collega Civitanova Marche, Sant'Elpidio a Mare, Lido Tre Archi, c'è anche un giusto collegamento viario, infrastrutturale, che segna un’unione tra le province di Fermo e di Macerata attraverso Lido Tre Archi, Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche, che con il nuovo tratto della Foligno-Civitanova Marche ha visto nella nostra regione un afflusso di turisti impressionante, positivamente, in quella realtà e come avviene a Porto Sant'Elpidio ed a Fermo.
Sotto il profilo del turismo è fondamentale la sicurezza di quel quartiere perché non diventi un altro Hotel House, e non sono parole mie. Un presidio di Polizia è un presidio di legalità e di sicurezza, ce lo insegna l’Assessore Saltamartini. I Comandi dei Carabinieri nelle varie piccole realtà sono presidi di sicurezza di legalità.
Credo che questa mozione possa essere approvata perché, primo punto, ribadisce quello che abbiamo fatto insieme qui, in Aula, ed il secondo riporta quando detto dal segretario provinciale di Fratelli d'Italia e da vari esponenti della Lega. Sono questioni che appartengono alla sensibilità di tutti.
Se volete sono disponibile anche ad una ulteriore risoluzione a nostra firma e dei capigruppo della maggioranza. Si può fare una risoluzione: vista la mozione n. 129, vista la risoluzione approvata …(quella dell'altra volta dove c’è anche la vostra firma), si impegna la Giunta, ci mettiamo questi due punti e la firmiamo tutti perché mi rendo conto che ha anche maggiore forza. Se siete d’accordo sono disponibile, la prepariamo e la firmiamo tutti quanti insieme. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. Ringrazio il Consigliere Cesetti perché ha sollevato una questione sui presidi di sicurezza e di legalità, in questo caso nella zona di Lido Tre Archi, ma credo che sia un tema che riguarda un po' tutti i punti un po' particolari da monitorare, come l’Hotel House, soprattutto nei periodi estivi. Ci sono anche altre zone, località turistiche che non possono avere a che fare con questi signori, che tra l'altro aggrediscono anche le Forze dell'ordine.
Condivido pienamente e ringrazio il capogruppo Marinelli che mi ha dato questa possibilità.
Mi sono sentito anche con l’Assessore Saltamartini, condividiamo questa linea, magari facendo una risoluzione che tenga conto anche di altre realtà, arricchendola, ma tenendo la barra dritta sulla sicurezza, sui presidi e sulla legalità.
Sono d'accordo, il Capogruppo Marinelli mi ha dato la possibilità di intervenire e adesso le determinazioni le darà l'Assessore Saltamartini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Su questo tema si deve registrare una bella consonanza da parte dei gruppi di maggioranza e di opposizione, in modo creativo, facendo un’analisi precisa dei problemi che riguardano la materia.
Non c'è dubbio che siamo tutti d'accordo sulla richiesta di costituzione di un presidio, tuttavia dobbiamo tener conto di un elemento che riguarda anche il settore della sicurezza, il blocco delle assunzioni, di cui noi discutiamo ogni volta per la sanità, i medici, gli infermieri, riguarda anche l'organico delle Forze dell'ordine. Si valuti che su un organico di 100.000 carabinieri ne mancano circa 30.000/40.000.
Chiedendo la costituzione di questo presidio non otterremo il risultato perché si stanno smantellando dei punti sul territorio, come quelli per la sicurezza della Polizia ferroviaria. Pragmaticamente proporrei al Consigliere Cesetti ed ai colleghi una risoluzione di questa natura: chiedere al Ministro dell’interno in via sperimentale, per alcuni mesi, la presenza di una pattuglia fissa, una macchina che gira e che coinvolge sia la Provincia di Fermo che Civitanova Marche perché voglio ricordare che sulla costa adriatica, fin dall'omicidio di un famoso ristoratore, c’è stata una serie di gravissimi omicidi, sono presenti in modo pericoloso lo spaccio di sostanze stupefacenti, il traffico e lo sfruttamento della prostituzione che genera una domanda sulla presenza di criminalità, anche in forma organizzata.
Senza spaventare nessuno, credo che dovremmo chiedere che almeno ci sia una copertura, una garanzia tra la provincia di Fermo e la provincia di Macerata con un servizio in via sperimentale, un mese, due mesi, di pattuglie presenti sul territorio.
La seconda proposta che vorrei fare ai proponenti è di avviare un percorso per far sì che si possa assicurare un controllo di sicurezza integrata, affinché la Regione possa finanziare dei servizi di vigilanza da parte delle polizie locali, chiamare i Comuni interessati (Civitanova Marche, Fermo) le Prefetture e coinvolgere la Regione, nell'ambito dei finanziamenti che noi abbiamo a disposizione sulla sicurezza urbana, per avviare un percorso di cooperazione. Quindi, alle Forze dell’ordine (Polizia e Carabinieri) chiedere di avviare un percorso di pattugliamento di queste zone che sono scoperte ed in seconda analisi avviare un percorso di sicurezza integrata affinché la Regione possa aiutare a finanziare dei servizi della Polizia locale in modo tale che sia presente e costante l'individuazione delle Forze di Polizia.
Siamo d'accordo nel chiedere la costituzione di un presidio fisso e, questo si può fare anche con la carenza di Forze di Polizia, che sia indicato un periodo di monitoraggio con un pattugliamento continuo da parte delle Forze di Polizia dello Stato, avviare un percorso per un protocollo di sicurezza integrata coinvolgendo Regione, Prefettura di Macerata, Prefettura di Fermo, Comune di Macerata, Comune di Fermo, affinché la Regione possa, con le sue risorse in materia, poter finanziare dei pattugliamenti che potranno essere svolti in cooperazione con la Polizia di Stato e le Polizie locali, mettendo insieme le poche risorse che sono a disposizione in questo momento per dare un segnale concreto, altrimenti votiamo la risoluzione chiedendo il posto di Polizia, ma sapendo che non verrà mai costituito perché c'è una carenza del personale del 40% e di fatto potrebbe essere un atto che rimane lì, privo di sostanze e di efficacia.
Credo che la risoluzione che propone il Consigliere Cesetti possa essere firmata anche dai gruppi di maggioranza, una risoluzione unitaria con la quale chiediamo un posto di Polizia, richiamando i fatti gravissimi di criminalità che ci sono stati lungo la costa e anche gli episodi di spaccio di stupefacenti. Non è un segreto che la provincia di Macerata abbia un altissimo numero di decessi per le Marche per l'uso di stupefacenti, che di fatto significa traffico, che è ancora vietato, e spaccio di sostanze stupefacenti.
Su questi tre punti, se il Consigliere Cesetti è d'accordo, penso che l'esecutivo, la Giunta regionale, sia concorde. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Condivido la mozione che è stata presentata dai Consiglieri di minoranza, così come condivido le parole dell'Assessore Saltamartini. Un presidio fisso per evitare che Lido Tre Archi diventi come l’Hotel House, così come ha proposto il Consigliere Cesetti, e assicurare un controllo di sicurezza integrata e, come ha già detto l'Assessore, una pattuglia fissa con Macerata e Fermo.
Vivendo nel fermando purtroppo conosciamo la realtà di Lido Tre Archi del Comune di Fermo, che è stata in passato ed è oggi agli onori della cronaca per alcuni fatti gravi di criminalità, spaccio, violenza anche ai danni delle Forze dell’ordine. Ciò ha un impatto negativo anche sul turismo perché Lido Tre Archi è tra Porto Sant'Elpidio e Porto San Giorgio e questo fa male al turismo marchigiano e fermano.
Bene la mozione e altrettanto bene quello che ha proposto l’Assessore Saltamartini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Il gruppo Rinasci Marche sosterrà positivamente questa mozione, anzi questa risoluzione, qualora si prendesse in considerazione l'intero …
Scusi, Presidente, c’è il solito brusio!

PRESIDENTE. Non è possibile che quando interviene il Consigliere Santarelli ci sia confusione, vi chiedo di fare silenzio. Grazie.

Luca SANTARELLI. Ringrazio l’Assessore Saltamartini perché, per la sua forte esperienza nella sua attività lavorativa, porta in quest'Aula un contributo che è visto con grande favore dal gruppo Rinasci Marche dato che non si ragiona solo su Lido Tre Archi, ma in maniera più ampia.
Cosa vuol dire? Che se andiamo a fare una risoluzione ed estendiamo la possibilità di questa copertura di sicurezza dobbiamo guardare a tutta la fascia litoranea perché i problemi non ci sono solo a Lido Tre Archi. Nel periodo estivo i nostri giovani sono a rischio anche nelle zone a nord della provincia di Ancona.
Facendo la risoluzione dovremo mettere anche delle risorse per la prevenzione all'interno degli istituti scolastici. Ho partecipato recentemente ad un incontro in un istituto tecnico, la Polizia di Stato riportava delle informazioni sulla sicurezza stradale ed i giovani sono rimasti sconvolti dai dati, che oggi abbiamo a disposizione, dati pubblici della Questura di Ancona, legati anche all'uso di sostanze stupefacenti e a cattive pratiche nella guida.
Sul territorio non c'è solo la delinquenza, ci sono anche delle problematiche legate al cattivo uso dei mezzi e questa è un'educazione che potremmo fare con delle risorse aggiuntive all'interno delle scuole perché i nostri giovani hanno bisogno di esempi concreti, non di repressione e di pattuglie, che in questo caso sono utili perché ormai il danno è fatto.
La proposta è che con questa risoluzione si guardi all'intero territorio regionale, non solo a quello maceratese o fermano, soprattutto occorre inserire, bastano pochissime risorse, un'educazione civica nei nostri istituti, in particolar modo nelle classi IV e V di scuola superiore, quando i nostri maggiorenni iniziano ad andare sulle strade e forse creano da un lato più problemi della delinquenza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Passiamo al resto perché prepariamo la risoluzione. Dico all’Assessore Saltamartini che la risoluzione va bene, però restano i due punti che sono nella mozione, come abbiamo concordato.
Vediamo come istituire questa volante di Polizia perché non vorrei indebolire l’atto, bene il protocollo d'intesa.
Presidente, chiedo cinque minuti, si può passare ad un altro punto dell'ordine del giorno mentre con i Consiglieri Marinelli e Bilò prepariamo la risoluzione. Grazie.

PRESIDENTE. Torniamo alla mozione n. 179 “Iniziative regionali di sensibilizzazione sui tragici effetti dell’uso di armi esplosive nelle aree popolate durante i conflitti e sui pericoli del ritrovamento di ordigni bellici inesplosi”, la risoluzione è a firma dei Consiglieri Biancani, Mangialardi, Casini, Carancini, Vitri, Mastrovincenzo, Cesetti, Bora: “Impegna la Giunta regionale: a coinvolgere e sensibilizzare gli Enti locali, ai quali l’articolo 2 della legge 25 gennaio 2017 n. 9 si rivolge, affinché organizzino ogni 1° febbraio “cerimonie, eventi, incontri e testimonianze sulle esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre mondiali e sull’impatto dei conflitti successivi sulle popolazioni civili di tutto il mondo”; a partecipare attivamente alla celebrazione della Giornata nazionale dell’1 febbraio 2023 che sarà specificatamente dedicata alla campagna “Stop alle bombe sui civili” contro l’uso delle armi esplosive nelle aree popolate; a promuovere e sostenere le campagne di sensibilizzazione sui tragici effetti delle guerre sulle popolazioni civili e le campagne informative sui pericoli del ritrovamento di ordigni bellici esplosivi, rivolte in particolare ai giovani”.
Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Biancani.

Andrea BIANCANI. Grazie, Presidente. Per ringraziare anche l'Assessore, ci siamo visti un attimo e abbiamo condiviso quelli che potevano essere i punti che andavano mantenuti perché sono l’ossatura e l’obiettivo di questa mozione. Sono stati limati e tolti quei punti che potevano sembrare un po' pleonastici rispetto alle reali possibilità o funzioni della Regione.
Secondo noi va bene questo nuovo testo che può essere un importante segnale di vicinanza e di sostegno rispetto ad una campagna che l'Associazione nazionale vittime civili di guerra sta portando avanti da anni e che vedrà anche la Regione a sostegno di queste iniziative. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Per comunicare che abbiamo raggiunto questa intesa con il proponente. L'avviso della Giunta è di adesione a questa risoluzione che impegna il nostro Paese a fare una cultura di pace, Costituzione positiva, tenendo conto che la guerra è davvero in Europa dietro le nostre porte e questo richiamo non è così lontano come potrebbe apparire.
Non è pleonastico ripetere che le giovani generazioni devono essere forgiate sul fondamento nella nostra Costituzione, che prevede che i popoli devono vivere in pace, che il ricorso allo strumento bellico è vietato, anzi, non mi permetto, e questa non è la materia, ma probabilmente bisognerà immaginare in quest'Aula di portare avanti anche l'idea della costituzione di un Tribunale per i crimini del conflitto che è in atto perché ritengo che il diritto consuetudinario dei trattati dell’ONU debba essere riconosciuto da tutti i popoli, altrimenti i conflitti tra le nazioni possono scatenare anche dei pericoli grandi. Pensiamo a quello che è successo una settimana fa, quando gli ordigni dei missili russi sono arrivati in Polonia, per fortuna, tutti Capi di Stato si trovavano riuniti in Arabia e grazie al buon senso che hanno avuto non si è scatenato qualcosa che poteva essere irreparabile.
Ben venga sempre la cultura che è stata richiamata in questa deliberazione.
Ringrazio il proponente Consigliere Biancani per averla portata in Aula. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. La mozione a prima firma del Consigliere Biancani e del gruppo del Partito Democratico poteva sembrare quasi pleonastica o fuori luogo, è datata settembre 2021, ed era un impegno che sembrava dovesse essere più per testimonianza politica che per cogenza dei fatti.
Questa volta, e lo dico per la Consigliera Ruggeri, questa azione che è giunta in ritardo è quanto mai opportuna, paradossalmente ci troviamo di fronte non ad una mera dichiarazione di intenti, ci siamo svegliati e ci accorgiamo che dei 176 conflitti mondiali, di questo parliamo, uno è alle nostre porte e quando il Consigliere Biancani presentò la mozione non ne avevamo nemmeno il sentore, non sapevamo che cosa fosse il Donbass, non sapevamo che ci fossero carrarmati al confine di una nazione, pensavamo che quel conflitto - eravamo in Consiglio quel giorno, il 20 febbraio quando scoppiò - fosse destinato a risolversi rapidamente. Le persone sono identiche alle nostre, i luoghi sono i nostri, con le pubblicità, le metropolitane, le strade, i contesti, non sono quei luoghi polverosi in cui non ci ritroviamo ed oggi capiamo, anche le nuove generazioni, che cosa sia la guerra.
Sono contento che sia una risoluzione che parla a tutti e che ci sia un'azione a qualsiasi livello per ritornare a parlare di pace. La pace non è una cosa di pochi messi a testimonianza, c'è la necessità del linguaggio e delle modalità nei rapporti, nel porsi, che deve riaprire un abaco per tutti, per capire cosa fare e come fare quotidianamente.
Ringrazio per questa grande disponibilità, lo dobbiamo fare tutti, poi basta inviare la mozione alle scuole, ai Comuni.
Forse ci dobbiamo ripensare perché il missile caduto in Polonia è un problema, ma quelli muoiono sia da una parte che dall'altra, tra il feroce e crudele aggressore e i bambini aggrediti. E’ una problematica che ci dobbiamo porre e dobbiamo prenderci cura della sostenibilità, delle nostre famiglie, dei nostri territori e rimettere al centro il dialogo in ogni occasione perché ancora in Italia si muore o si viene mutilati dagli ordigni della seconda guerra mondiale.
Pensate cosa potrà essere un territorio come quello, un dolore immenso, il territorio dell'Ucraina il giorno dopo, auspichiamo sia domani, la fine del conflitto, si continuerà a morire per decenni, lo dico con grande dolore, anche con armi nostre, bombe nostre, mine nostre, che produciamo, vendiamo o regaliamo, ma sempre nostre sono.
Assessore, apriamo forse in maniera sistematica, io parteciperò al tavolo della pace, quello degli Enti locali, ed il 29 saremo ricevuti dal Santo Padre, che forse in questo momento è il mentore più lucido per rimettere al centro il tema della pace, anche in questa Assise.

PRESIDENTE. Ha la parola, per dichiarazione di voto, il Consigliere Livi.

Simone LIVI. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere la soddisfazione anche del gruppo di Fratelli d'Italia per questa risoluzione, è la dimostrazione che se vuole la politica si può unire su grandi temi, come quello di cui stiamo parlando in questo punto all'ordine del giorno. Ribadisco il voto favorevole di Fratelli d'Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulla mozione n. 179. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa approva)

Mozione n. 130
ad iniziativa dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri
“Stop Tampon Tax. Il ciclo non è un lusso”

Mozione n. 135
ad iniziativa dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Menghi, Leonardi, Biondi, Marinelli, Latini
“Riduzione aliquota IVA sui prodotti di igiene femminile e pannoloni”.
(abbinate)
(Discussione e votazione risoluzione)

PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca le mozioni n. 130 dei Consiglieri Mangialardi, Casini, Biancani, Bora, Carancini, Cesetti, Mastrovincenzo, Vitri e n. 135 dei Consiglieri Rossi, Ciccioli, Marcozzi, Menghi, Leonardi, Biondi, Marinelli, Latini.
Ha la parola il Consigliere Mangialardi.

Maurizio MANGIALARDI. Grazie, Presidente. Stiamo già lavorando per una risoluzione con i due firmatari se ci da qualche minuto evitiamo la presentazione delle due mozioni. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. La risoluzione è già stata fatta grazie alla Consigliera Bora, credo che possiamo brevemente anche discuterne. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, la Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. La battaglia per la cancellazione dell’aliquota IVA è una battaglia di civiltà per sanare una palese ingiustizia, infatti è assurdo e ingiusto che il ciclo mestruale venga considerato un lusso sul quale pagare il 22% di tasse.
Nella bozza di legge finanziaria del Governo circolata in questi giorni c’è l’ipotesi di una riduzione per un anno …

PRESIDENTE. Chiedo silenzio, come prima, chi deve conferire esca fuori per consentire a chi espone la relazione di rimanere concentrato ed avere l’attenzione di chi è in Aula.
Scusi, Consigliera Bora.

Manuela BORA. Grazie, Presidente. Facevo un po fatica, ma comunque stavo procedendo.
Ho detto che nella bozza di legge finanziaria del Governo, circolata in questi giorni, c’è l’ipotesi di una riduzione, ma solo per un anno dell’IVA al 5% su prodotti come gli assorbenti.
Questo provvedimento, se verrà confermato nella seduta di bilancio, su cui sarà impegnato il Parlamento nelle prossime ore, è certamente un passo in avanti significativo e va riconosciuto al Governo una giusta sensibilità per un tema che in altri tempi veniva derubricato dalla destra con risatine e battute ironiche.
Per fortuna c'è stata un'inversione a “U” da parte di una cultura maschilista che speriamo scompaia presto e mi auguro che, pertanto, ci sia un sostegno unanime e concreto rispetto a questa misura da parte di tutte le forze politiche.
Ad ogni modo ciò non è abbastanza, non possiamo considerare come sufficiente un anno di prova, questa riduzione, se ci sarà, andrà poi confermata anche negli anni a venire. Penso che dovremmo ispirarci a Paesi come il Canada e l’Irlanda che hanno abolito del tutto l’IVA su questi prodotti.
Per questo motivo la risoluzione a nostro avviso è attuale e spero che venga approvata all'unanimità.
Voglio dare atto anche della mozione depositata dal Consigliere Rossi e del lavoro svolto prima qui fuori nel provare a redigere una risoluzione, che speriamo venga approvata all'unanimità. Stiamo raccogliendo le firme dei proponenti e chiediamo anche agli altri Consiglieri di sottoscriverla. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola, per l’illustrazione, il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Ringrazio la Consigliera Bora per aver prodotto questa risoluzione che raccoglie le istanze che presentiamo nella sua e nella mia mozione.
E’ un argomento rilevante che purtroppo fino adesso ha destato solo risatine, un tema anche di parificazione e di giustizia tra i sessi e tra i cittadini.
Il Governo nazionale ha presentato già una bozza un intervento, che dovrebbe essere sperimentale, di un anno, mentre noi chiediamo che su questi prodotti venga eliminata l'IVA o al massimo un’IVA al 4%.
Tra l’altro, ho voluto inserire anche i pannolini e i pannoloni che purtroppo servono in alcuni casi anche a persone che hanno dei problemi fisici, agli infanti ed incidono sulle famiglie.
Questa è una risoluzione importante nel merito e rilevante dal punto di vista ideale, spero che raccolga la condivisione di tutti.
Vorrei anche ringraziare le Consigliere della maggioranza che il 7 settembre 2021 sottoscrissero questa mia iniziativa, le Consigliere Marcozzi, Menghi, Leonardi, Biondi e i capigruppo Consiglieri Latini, Marinelli, Marcozzi, Ciccioli ed io. Grazie.

PRESIDENTE. Riprendiamo la mozione n. 129. Proposta di risoluzione a firma dei Consiglieri Cesetti, Putzu, Marinelli, Marcozzi, Casini, Ciccioli, Bilò, Carancini, Marinangeli, Bora, Baiocchi, Mangialardi, Livi, Mastrovincenzo, Assenti, Ruggeri, Rossi, Borroni, Santarelli, la parte dispositiva: “Impegna la Giunta regionale ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Ministro dell'interno perché si dia seguito a quanto richiesto con la risoluzione approvata all'unanimità dall'Assemblea legislativa regionale delle Marche nella seduta n. 14 del 16 febbraio 2021; ad intervenire presso la Presidenza del Consiglio e il Ministro dell'interno, al fine di richiedere un presidio fisso permanente di Polizia e, comunque, delle Forze dell'ordine presso il quartiere Lido Tre Archi di Fermo; ad avviare un progetto sperimentale per il pattugliamento fisso dei Comuni di Fermo, Civitanova Marche e Porto Sant’Elpidio; ad avviare un protocollo per la sicurezza integrata tra le Prefetture delle Province di Fermo e di Macerata ed i Comuni di Fermo e Civitanova Marche”.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Vedo che non interessa a nessuno.

PRESIDENTE. Siamo sulla risoluzione alla mozione n. 129. Facciamo un attimo silenzio, i crocchi in Aula devono cessare così proseguiamo i lavori e cerchiamo di terminarli nell'arco della mezz’ora di lavoro che ci rimane. Grazie.
Ha la parola il Consigliere Carancini.

Romano CARANCINI. Grazie, Presidente. Vorrei precisare il significato della mia firma sotto questo documento, che ho sottoscritto e che nella sua portata significativa lo condivido.
Credo però che sia sbagliato scrivere la parola “pattugliamento”, non per il termine lessicale, abbiamo qui di fronte una figura autorevole, ma non possiamo immaginare di presentarci come i gestori dell'ordine pubblico, facciamo altro. Avrei inteso la parola coordinamento perché il pattugliamento lo decide, secondo la mia banalissima e umile opinione, chi ha la gestione e da questo punto di vista mi sembrerebbe un atto eccessivamente spinto da parte di un’Aula legislativa.
Tutto questo ritengo che sia scorretto perché chi vede un documento come questo, ribadisco, l’ho firmato, e sta dentro l'ordine pubblico pensa: “Cosa fanno, i legislatori delle Marche decidono sui pattugliamenti?” Penso che sarebbe stato più logico, e così lo voglio interpretare, che il significato, come immagino lo sia per i presentatori, per chi l'ha sottoscritto, sia come coordinamento fisso di una politica di sicurezza rispetto al contenuto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Menghi.

Anna MENGHI. Grazie, Presidente. Per ringraziare l’Assessore Saltamartini per questa postilla che non era prevista nella mozione originaria e per la capacità di chiedere un intervento lungo la costa fino a Civitanova Marche, intervento condiviso anche dal Consigliere Cesetti.
Al riguardo voglio stigmatizzare le parole di chi, intervenendo su questa mozione, ha fatto riferimento all’Hotel House come qualcosa che Lido Tre Archi non deve diventare.
Colgo l'occasione di questa risoluzione, che voteremo unanimemente, per ringraziare la Prefettura di Macerata, le Forze dell'ordine e la Questura tutta che nel corso di questi anni hanno garantito una legalità all’Hotel House, assicurando alle molte persone per bene che abitano in quello stabile … - e su questo ricordo il grande impegno della Lega, in particolare del suo Segretario …, non vorrei essere interrotta, perché in quel condominio abitano molte persone per bene che hanno convissuto ed ancora convivono con un alto tasso di delinquenza.
Voglio stigmatizzare e dire di non dare per perso l’Hotel House, che deve continuare a rimanere una realtà sulla quale forse dobbiamo impegnarci molto di più, affinché possa diventare un esempio, non solo di resilienza, come è stato nel corso di questi anni, ma un impegno e un esempio di integrazione vera. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Casini.

Anna CASINI. Grazie, Presidente. Dopo l’intervento della Consigliera Menghi, proprio per le motivazioni che lei ha espresso, ritengo di non votare questa risoluzione, che ho sottoscritto altrimenti non sarebbe stato possibile presentarla. Non condivido i pattugliamenti fissi, non siamo noi quelli che dobbiamo stabilire …
Il Segretario della Lega è venuto tante volte a passeggiare davanti all’Hotel House, ma non ha fatto assolutamente nulla. E’ inutile che facciamo tutte queste muine, soprattutto da chi sta da due giorni in Consiglio, tutte queste mosse, è così, è venuto più volte …, non l’ho nominato io.
Viene anche interessata una parte dell'area costiera, penso a San Benedetto del Tronto dove la settimana scorsa c'è stato un accoltellamento e dove poco fa c’è stata una sparatoria. Presumo che San Benedetto del Tronto sia un luogo che abbia bisogno di un’attenzione particolare e, visto che si tratta soltanto di tre Comuni della costa, presumo che non sia previsto soprattutto nelle aree più critiche, come per esempio San Benedetto del Tronto. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Visto che la mozione è a mia prima firma, dal quale scaturisce questa risoluzione, voglio ringraziare la Consigliera Casini che con la sua firma ha reso possibile la presentazione di una risoluzione unitaria, un gesto di grande responsabilità politica e istituzionale, purtroppo il Regolamento prevede questo, se lei non avesse firmato non sarebbe stato possibile presentarla.
Voglio ringraziarla, comprendo la sua decisione e le ragioni di non votarla, a tal fine voglio precisare una cosa: la risoluzione innanzitutto conferma integralmente i punti dispositivi della nostra mozione, del gruppo PD, lo dico al capogruppo e alla Consigliera Casini, e tra questi ce n'è uno che richiama la risoluzione approvata da quest’Aula all’umanità, a firma dei Consiglieri Marinelli e Cesetti, che impegnava la Giunta a chiedere al Governo nazionale dei provvedimenti per completare il previsto organico della sezione della Polizia stradale di Fermo, non solo, a ripianare il previsto organico della Polizia di Stato, dell'Arma dei Carabinieri, della Guardia di finanza su tutto il territorio regionale, compresi San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno.
Il progetto sperimentale di pattugliamento, qui è stato scritto fisso, nei Comuni di Civitanova Marche, Fermo e Porto Sant'Elpidio, nasce dall'esigenza di intervenire su Lido Tre Archi, e l’ho detto all'inizio della discussione, e sulle conseguenze che si ripercuotono verso la parte nord della costa marchigiana, Porto Sant'Elpidio, Civitanova Marche. E’ normale che ci siano queste conseguenze e così il protocollo per la sicurezza integrata tra le Prefetture di Fermo e di Macerata con i Comuni di Fermo e Civitanova Marche. Non c'è in questo caso Porto Sant'Elpidio perché va legato al tema di Lido Tre Archi.
Credo che questa risoluzione sia una integrazione ed una sintesi rilevante perché le parti dispositive della nostra mozione sono state responsabilmente accolte sia dalla maggioranza, ma soprattutto dal Vicepresidente, che voglio anche ringraziare per queste integrazioni.
Il protocollo sulla sicurezza integrata, che all'epoca come Assessore firmai ad Ancona, è un atto importante che fa riferimento anche alla legge che abbiamo sulla sicurezza e la legalità perché non dimentichiamo che la Regione Marche, come istituzione, come tutte le Regioni, non ha una competenza specifica in materia di sicurezza, mentre ce l’hanno i Comuni e le Province. Questo protocollo sulla sicurezza, che la Regione Marche potrebbe anche sostenere economicamente, ritengo che vada nella giusta direzione, quindi il nostro voto è favorevole.
Ringrazio la Consigliera Casini, ma ringrazio anche l'Assessore Saltamartini ed i capigruppo di maggioranza. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Putzu.

Andrea PUTRU. Grazie, Presidente. Mi preme ringraziare non solo il Consigliere Cesetti, i Consiglieri Mariangeli e Marcozzi della Provincia di Fermo, ma tutti gli altri Consiglieri che hanno voluto sottoscrivere questa risoluzione anche se non sono della Provincia di Fermo.
Mi preme ringraziare l’Assessore Saltamartini, che ci ha suggerito di inserire le questioni più rilevanti, parliamo del progetto sperimentale per il pattugliamento fisso dei Comuni di Fermo, Civitanova Marche, Porto Sant'Elpidio, ma anche di avviare un protocollo per la sicurezza integrata fra le Prefetture delle Province di Fermo e di Macerata e i Comuni di Fermo e Civitanova Marche. Significa che l'Assessore Saltamartini, nonostante si impegni molto per la delega alla sanità, è sempre attento alla sicurezza. Lo voglio ringraziare di cuore per il grande impegno che mette a disposizione nella nostra Regione, così come mi preme ringraziare le Forze dell'ordine, Questura, Prefettura, per il lavoro che ogni giorno fanno a difesa dei cittadini a Lido Tre Archi nel Comune di Fermo. Proprio oggi il segretario provinciale di Fratelli d'Italia in un articolo citava tra le tante altre cose anche le occupazioni abusive nei condomini, altro tema su cui ancora oggi bisogna avere delle risposte.
Restiamo uniti e questo è importante perché la politica, a prescindere dall’appartenenza, dimostra grande responsabilità sulla sicurezza, serio, sul quale tutti noi possiamo convergere.
Annuncio il voto favorevole di Fratelli d’Italia. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Marcozzi.

Jessica MARCOZZI. Grazie, Presidente. Ero già intervenuta precedentemente, perché condividevo la mozione del Consigliere Cesetti ed anche l'intervento dell'Assessore Saltamartini.
Bene questa risoluzione perché va nella direzione giusta.
Come ho già detto in precedenza Lido Tre Archi è un quartiere che qualche anno fa si riteneva pericoloso, oggi la realtà è migliorata, ma non tantissimo, bisogna ristabilire la legalità. Abitando a Lido di Fermo, per andare a Porto Sant'Elpidio passo proprio in quel quartiere e ricordo che quando avevo i miei figli piccoli evitavo di passarci perché un giorno sì e un giorno no c’erano sulla stampa articoli di spaccio ed anche di sparatorie. Questa era la situazione di Lido Tre Archi, oggi è un po' migliorata, però c’è sempre la volontà di ripristinare un contesto di legalità. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Penso che sia interesse comune, di maggioranza, di opposizione e della Giunta regionale, cercare di risolvere questi problemi.
Come ha detto il Consigliere Cesetti la Giunta è disponibile ad accogliere integralmente la mozione, così com'è stata formulata. Abbiamo aggiunto questa ulteriore considerazione e, approfondendo e tenendo conto degli interventi che sono stati svolti dal Consigliere Carancini e dalla Consigliera Casini, mi permetto di suggerire una piccola modifica lessicale, se questo può assecondare le preoccupazioni che sono state esplicitate, quindi si potrebbe scrivere al punto tre :”Ad avviare un progetto sperimentale, sostituendo le parole “pattugliamento fisso”, con “per il controllo permanente del territorio dei Comuni di ...”. Sostituire pattugliamento con controllo del territorio permanente, se siete d'accordo lo riformuliamo, così pensiamo di aver raggiunto l'obiettivo. “Ad avviare un progetto sperimentale per il controllo permanente del territorio dei Comuni di Fermo, Civitanova Marche e Porto Sant'Elpidio”, sostituiamo le parole “pattugliamento fisso” con “controllo permanente del territorio”. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. Ringrazio l’Assessore Saltamartini, il suggerimento possiamo prenderlo come emendamento a questa risoluzione, siamo tutti d'accordo, così sono ancora più soddisfatto perché soddisfa anche i rilievi dei Consiglieri Casini e Carancini. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola il Consigliere Bilò.

Mirko BILO’. Grazie, Presidente. La Lega è soddisfatta di questa risoluzione e anche di queste ultime modifiche che l'Assessore ha proposto accogliendo le richieste dei Consiglieri di opposizione e di maggioranza.
La Lega vota a favore in maniera importante, soddisfatta e decisa. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola la Consigliera Ruggeri.

Marta RUGGERI. Grazie, Presidente. Mi trovo in una situazione abbastanza imbarazzante perché, dopo aver condiviso la mozione del Consigliere Cesetti con il territorio del fermano e aver avuto mandato dai miei portavoce e anche dagli attivisti di sostenere la mozione, mi ritrovo con un atto che in parte è stato stravolto, che cita un progetto sperimentale solo in alcuni Comuni esplicitati, ma siamo all’indomani di due tragedie avvenute purtroppo nel mio Comune, non so se voi conoscete quello che arriva fino ad Ancona e non sapete quello che succede da Ancona in su. Qui ci sono degli Assessore regionali della mia città, dovreste sapere che nella notte tra il 12 e il 13 …, guardate i titoli di uno dei giornali: “Fano far west in centro, maxi rissa con armi bianche ‘Insostenibile non c’è lo meritiamo’. Due nutriti gruppi si sarebbero dati appuntamento nella centralissima Via dei Borgocelli per affrontarsi a colpi di manganelli e coltelli”. Questo è successo in centro a Fano e il giorno dopo, domenica 13, c’è stato un femminicidio: “Anastasia uccisa con tre coltellate dal marito, il corpo nascosto in una valigia”. Questo è accaduto nella mia città pochi giorni fa, quindi, il problema della scarsità di Polizia, come ha detto prima l’Assessore, coinvolge un po' tutti e questi gravi eventi avvengono un po' dappertutto nel nostro territorio.
Trovo che questa mozione sia stata trasformata in peggio perché è diventata parziale e non tiene conto di una buona parte del territorio marchigiano, in cui proprio giorni fa sono successe queste cose. La fiaccolata per Anastasia l’abbiamo fatta domenica e c’erano tanti cittadini, le istituzioni erano presenti ed erano presenti anche i politici.
Gradirei, se possibile e se facciamo ancora in tempo, a dare all’atto un respiro un po' più ampio. Grazie.

PRESIDENTE. Chiede una sospensione? Solo in deroga, in via del tutto eccezionale, per cercare di trovare un’intesa definitiva, visto l’intento di tutti i Consiglieri di chiudere la risoluzione in senso positivo, ha la parola il Consigliere Cesetti.

Fabrizio CESETTI. Grazie, Presidente. La mozione è a mia prima firma, non c'entra nulla tutto il resto, è un atto su Lido Tre Archi.
La risoluzione è lo strumento istituzionale e politico attraverso il quale, facendosi reciproche concessioni, maggioranza e minoranza ricercano e trovano un'intesa che supera come una transazione il dispositivo della mozione, c’è un do ut des, questo è un principio generale.
Nel caso di specie la risoluzione, ringrazio la Consigliera Ruggeri per averla firmata, richiama integralmente la parte dispositiva della mozione che lei sosteneva, nella transazione la si integra con i suggerimenti che sono arrivati dall'Assessore Saltamartini e dalla maggioranza, c'è il discorso del progetto sperimentale e del protocollo per la sicurezza, ma sempre riferito al territorio di Lido Tre Archi e limitrofo, non ci possiamo mettere Fano, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Ascoli Piceno, ne faremo un’altra la prossima volta e io la voterò.
La risoluzione resta così, o si vota questa risoluzione o si vota la mia mozione. Grazie.

PRESIDENTE. Si vota la risoluzione perché allo stato di questa procedura in questo momento siamo sulla risoluzione.
Ha la parola il Consigliere Santarelli.

Luca SANTARELLI. Grazie, Presidente. Penso che quello che stiamo assistendo …, spero che dalle abitazioni siano pochi i marchigiani collegati su YouTube,
Noi abbiamo firmato questa risoluzione con l'idea di dare un contributo di ampio respiro, sentire: mia, tua, transazione, sono parole politichesi e chi sta a casa dirà: “Cosa stanno facendo laggiù?”

(interventi fuori microfono)

PRESIDENTE. Lasciamo intervenire il Consigliere Santarelli, vi prego di fare silenzio.

Luca SANTARELLI. Sottolineo la mia degna professione di infermiere anche in quest'Aula.
Detto questo, come gruppo abbiamo dato un contributo a quest’Assise e siamo d’accordo sulla risoluzione alla mozione del Consigliere Cesetti. Il tema di Lido Tre Archi ha sollevato sulla stampa locale e nazionale realtà che possono essere replicate anche in altri territori.
Come ha detto la Consigliera Ruggeri, dato che abbiamo messo mano alla mozione del Consigliere Cesetti fare una risoluzione …
Ringrazio per l'insegnamento didattico perché giustamente chi come me non ha tutta questa formazione giuridica, come ho più volte detto, viene pagato anche per essere formato, quindi grazie al Consigliere Cesetti, ma questa risoluzione noi potevamo migliorarla, darle un ampio respiro perché il nostro territorio, vedo l'Assessore Biondi … A Fabriano in passato sono successe delle cose sgradevoli, come sono accadute a Senigallia ed a Fano, le ha ricordate la Consigliera Ruggeri, e dato che mettiamo mano a quello che lui ha chiamato il dispositivo, il dispositivo previsto dal regolamento … E’ una risoluzione noi abbiamo firmato con la massima tranquillità, siamo contenti di migliorare le azioni sui territori di Fermo, Civitanova Marche, di parte della nostra regione, che forse in questo momento hanno più bisogno di attenzioni e garanzie di sicurezza però per il futuro, mi rivolgo al Consigliere Cesetti, quando miglioriamo con una risoluzione cerchiamo di fare un'azione che possa riguardare l'intero territorio regionale, perché, come ha detto la Consigliera Ruggeri, le cose che sono accadute nei territori di Fano ed anche della provincia di Ancona sono cicliche che denotano, come succede negli ospedali, una carenza di personale di quella che è la base della nostra sicurezza, come c'è una carenza, e questo lo dico al Consigliere Cesetti che ne ha parlato, di infermieri importante, che non compete a noi.
C'è una carenza di sicurezza e la pattuglia, come ha sottolineato l'Assessore Saltamartini, è un dispositivo che può migliorare, lui conosce la materia essendo stato per tanti anni dentro i sistemi di pubblica sicurezza.
Vi invito ad accogliere anche i miei suggerimenti perché sono dati dalla forte esperienza. Lo ringrazio, ma quando si tratta un tema così rilevante non si può guardare l'orticello o un singolo territorio perché le Marche dal punto di vista di sicurezza non sono fragili solo a Fermo o a Civitanova Marche, sono fragili nell'intera costa, in particolar modo in certi periodi, che spesso ricadono nel periodo estivo nel quale avvengono dei fatti delittuosi.
A tutti i nostri cittadini marchigiani dobbiamo garantire un contributo di sicurezza e di presenza ed abbiamo messo mano a questa mozione, facendo una risoluzione di ampio respiro che riguarda tutta la fascia costiera, in particolar modo le aree molto dense in cui ci sono delle criticità anche legate alla microdelinquenza, che un tempo riguardavano altre regioni o altre città o aree metropolitane, oggi riguardano anche i luoghi di Lido Tre Archi di Fermo e la zona di Civitanova Marche.
Non me ne voglia il Consigliere Cesetti, la sua battuta sulla professione dalla quale provengo spesso in passato è stata denigratoria, oggi invece è portata in risalto come una professione eroica e nella mozione che porterò il prossimo Consiglio sottolineerò anche il nostro eroismo. Oggi possiamo far diventare eroi i nostri poliziotti, i carabinieri, le nostre Forze dell’ordine perché mettono la faccia su un territorio come il nostro, che sta diventando fragile dal punto di vista della sicurezza e tanto di cappello a chi rischia la vita, come la rischiano gli infermieri per le malattie infettive e la rischiano per 1.500/1.600 euro.
Sono contento di aver ascoltato l’Assessore Saltamartini perché darà un contributo molto concreto a quello che io ho fatto fino adesso. Grazie.

PRESIDENTE. Ha la parola l’Assessore Saltamartini.

Filippo SALTAMARTINI. Grazie, Presidente. Voglio invitare i colleghi a tener conto del fatto che noi dobbiamo discutere una mozione presentata.
Ora, sappiamo perfettamente che la Regione rientra nella ripartizione del potere normativo e le spetta la Polizia amministrativa, la Polizia locale, la sicurezza urbana, competenze nostre, quelle che possiamo esercitare.
Sono perfettamente d'accordo con quello che ha detto la Consigliera Ruggeri nell'ultimo intervento, ci sono altre zone dove il tema della sicurezza …, e sto parlando dell'espressione del potere legislativo regionale: polizia amministrativa locale e sicurezza urbana, in cui noi possiamo esercitare le nostre attribuzioni.
Chiedo di votare unanimemente questa risoluzione, che in questo momento ha un focus particolare su una zona che è oggettivamente critica per la presenza di fenomeni criminali, quali: spaccio e uso di stupefacenti, prostituzione. Ci sono stati, ripeto, degli omicidi, come quello del famoso Mariolino, mai risolti. C'è il sospetto che ci sia la presenza di forme di criminalità.
Chiedo a tutti i colleghi di votare la risoluzione, poi prossimamente prenderemo in esame tutto il resto, la situazione di Fano, di Senigallia. Come ho già detto, se non esercitiamo le nostre funzioni lo Stato non è in grado di garantire l'ordine e la sicurezza, per questo si parla di sicurezza integrata, come è stato rilevato anche dagli interventi precedenti, i servizi sociali, l'illuminazione delle strade, tutto ciò che può riguardare l'abbandono scolastico, l'abusivismo commerciale, senza dimenticarci il tema della ricostruzione post sisma perché noi sappiamo che la criminalità organizzata si radica dove ci sono i grandi appalti, le grandi opere. Questo è un tema di cui finora non ci siamo occupati perché ci siamo dedicati solo alla sanità, al Covid, all’organizzazione sanitaria, però penso che con atti che rientrano nelle vostre prerogative siamo in grado di intervenire.
Chiedo ai colleghi, se sono d'accordo, di votare la risoluzione all'unanimità, sarebbe un bel segnale. Grazie.

PRESIDENTE. Proposta di risoluzione sulla mozione n.129. La metto in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

Proposta di risoluzione sulle mozioni n.130 e n. 135 a firma dei Consiglieri Rossi, Mangialardi, Bora, Mastrovincenzo, Ruggeri, Cesetti, Carancini, Casini, Putzu, Marcozzi, Vitri, Biancani, Pasqui, Marinelli, Ciccioli, Menghi, Latini, Acciarri, Santarelli, il dispositivo: “Impegna il Presidente e la Giunta regionale a sostenere in tutte le sedi opportune, in particolare presso il Governo, l’abolizione o perlomeno l'introduzione di un regime di tassazione agevolata non superiore al 4% di IVA per articoli per l'igiene intima femminile e pannoloni, chiedendo anche che venga contestualmente resa strutturale e permanente eventuale riduzione al 4% o l’abolizione dell'aliquota IVA in oggetto; a valutare interventi di mitigazione di questa disparità, così come è già messi in campo da alcuni enti locali”.
Ha la parola il Consigliere Rossi.

Giacomo ROSSI. Grazie, Presidente. Solo una questione tecnica dopo il “considerato” va tolto il “non”. Grazie.

PRESIDENTE. Io ho “premesso che i prodotti …”, questo è il primo capoverso, premesso che altresì …

Giacomo ROSSI. Il “non”.

PRESIDENTE. Considerato che si stima, e qui va bene, considerato che il costo dei pannolini per adulti e anziani, considerato che altri Paesi, come Canada ed Irlanda, a differenza dell’Italia esiste una tassazione sui prodotti per l'igiene femminile ...
Proposta di risoluzione sulle mozioni n.130 e n. 135. La pongo in votazione.

(L’Assemblea legislativa regionale approva)

La seduta è tolta.

La seduta termina alle ore 17,55.