EDUCARE AI VALORI, QUESTA LA PRIORITA’ Proseguono in Prima Commissione le audizioni sulle proposte di legge abbinate in materia di prevenzione dei fenomeni del bullismo e del cyber bullismo
Ascoltati il Garante dei Diritti, Andrea Nobili, il presidente del Corecom, Cesare Carnaroli, la dirigente della polizia postale, Cinzia Grucci, e Stefania Piantanelli dell’associazione Merope.

Investire sulle politiche giovanili, recuperare il senso di socialità familiare, stimolare alla denuncia, creare un’organicità attorno alla normativa regionale che si sta predisponendo. Soprattutto, però, educare i giovani (ma non solo) ai valori, prima di consegnar loro in mano ogni tipologia di device, lo strumento di interconnessione virtuale. Questo quanto emerso, questa mattina, nel corso della prosecuzione della serie di audizioni che la Prima Commissione Affari istituzionali ha promosso in fase di esame di due proposte di legge in materia di prevenzione e contrasto dei fenomeni di bullismo, cyber bullismo e loro varianti e derivazioni (relatori Luca Marconi - Udc, Gianni Maggi – M5S). Sulle due proposte di legge sul tavolo della Commissione presieduta da Francesco Giacinti (Pd) “Disciplina degli interventi regionali in materia di educazione, prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo, del cyberbullismo, del sexting e cyberpedofilia”, a firma Mastrovincenzo, Minardi, Giacinti, Volpini, Urbinati, Busilacchi, Micucci, Giancarli, e “Contrasto al fenomeno del bullismo e delle sue varianti”, presentata dal consigliere Marconi” hanno fornito il loro contributo quattro soggetti. Per il Garante regionale dei Diritti, Andrea Nobili, la proposta di legge in discussione va vista con favore, ma la questione vera è investire nel sociale, nelle politiche giovanili e in interventi organici. Di fenomeno molto complesso ha parlato il presidente del Corecom, Cesare Carnaroli, secondo il quale occorre una normativa regionale puntuale capace anche di agganciarsi a quella nazionale, già in essere. Un invito a tornare ad educare ai veri valori, prima di mettere i giovani nelle condizioni di poter utilizzare gli strumenti che la tecnologia offre, è giunto dalla dirigente del compartimento di Ancona della polizia postale, Cinzia Grucci, la quale ha anche sottolineato l’importanza di stimolare la denuncia degli episodi di bullismo e cyber bullismo. Dello stesso avviso anche Stefania Piantanelli, dell’associazione Merope, che ha invitato a tener presente il punto di vista dei giovani, anche attraverso focus group, per giungere ad una legge davvero efficace. (l.b.)
Comunicato n.56, Lunedì 19 Marzo 2018