SEICENTO STUDENTI A "LEZIONE" DAL PRESIDENTE DEL SENATO PIETRO GRASSO
A Monte Dago l'iniziativa su diritti e legalità organizzata dall'Assemblea legislativa in collaborazione con Ufficio scolastico regionale e Università Politecnica delle Marche. Mastrovincenzo: “La legalità è giovane perché è un valore che spesso richiede di andare controcorrente”

 immagine primo piano Un'occasione di riflessione e confronto sui temi della legalità e dei diritti insieme al presidente del Senato Pietro Grasso, che nell’aula Magna del Polo universitario di Monte Dago ha incontrato gli studenti marchigiani. Seicento ragazzi, provenienti da tutte le province, hanno partecipato all'iniziativa organizzata ad Ancona dal Consiglio regionale, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche e l’Ufficio Scolastico regionale.
“Incontri come quello di oggi – ha sottolineato Grasso – sono molto importanti perché mi arricchiscono e mi danno la forza di andare avanti. Sono nato in Sicilia, sono cresciuto a Palermo, una città che ha influenzato le scelte più importanti della mia vita. Fin da ragazzo ho visto per strada piangere le vedove sui cadaveri dei loro cari, mentre i mafiosi con arroganza continuavano la loro azione e le forze politiche minimizzavano quanto accadeva. Da tutto ciò nasce la mia passione per la legalità”
Grasso ha ripercorso la sua storia in magistratura, i rapporti con i giudici Falcone e Borsellino, entrando nel dettaglio del maxi processo contro la mafia che segnò, come ha sottolineato, “una svolta nella mia vita”. Parlando ai giovani studenti marchigiani ha evidenziato il valore della democrazia e dell’educazione alla legalità. “Abbiate il coraggio – ha concluso - di impegnarvi nel costruire nella quotidianità una nuova dimensione. Anche se andrete in corso a sconfitte, a momenti di sconforto, non fatevi fermare dagli ostacoli e non perdete mai di vista i vostri obiettivi”.
Dopo i saluti del Rettore dell'Univpm, Sauro Longhi e del sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, l’intervento di apertura del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mastrovincenzo. “La Legalità va incontrata ogni giorno - ha detto - va riaffermata e confermata quotidianamente, come tutte le cose più belle ed importanti". E ancora: "La legalità è giovane, perché è uno di quei valori che spesso richiede di andare controcorrente, ovvero di fare la cosa che sembra più stupida perché non è quella 'furba' di scegliere la strada 'dritta' invece della 'scorciatoia', di puntare sul merito invece che sulla raccomandazione, di fare la cosa 'intelligente' invece dello 'sballo', di battersi per la giustizia invece di subire o lasciar passare l'ingiustizia, la discriminazione, la diseguaglianza”. Senza tralasciare temi come il terremoto, la sanità marchigiana, le infrastrutture, i social network, il presidente del Consiglio regionale si è soffermato anche sull'importanza, di “arrivare a rivedere e arricchire la legislazione regionale in materia di legalità, attraverso l'individuazione di strumenti utili a una più efficace partecipazione dei cittadini alla vita pubblica e a un più attento monitoraggio del tasso di illegalità e criminalità nella nostra regione”. Le Marche “non sono una regione di mafia, ma neanche un'isola felice. E proprio per questo motivo gli appelli più volte lanciati da diverse parti ad alzare la guardia non vanno lasciati cadere nel vuoto”.
Ad arricchire l'incontro con gli studenti marchigiani la testimonianza di Gabriella Carfora, zia di Attilio Romanò, morto nel 2005, all'età di 29 anni, in un attentato camorristico a Napoli e gli interventi di Luca Pagliari, giornalista autore del film-documentario su Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica ucciso nel 2010, e del sindaco di Malegno, Paolo Erba, che illustrando il progetto di “microaccoglienza” avviato nel suo comune ha evidenziato quanto sia importante “l'integrazione” per prevenire l'illegalità.

c.c.



Ancona, 18 novembre 2016
Venerdì 18 Novembre 2016